Il fratello di Balestra

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16 Settembre 2023

La discoteca per cui Matteo fa da pr ormai da un anno è un piccolo locale alla periferia di Roma, con i muri esterni dipinti di blu e la musica tanto assordante da sentirsi chiaramente anche al di fuori.

Simone non ci voleva venire per vari motivi a quella festa: innanzitutto le discoteche non sono proprio il suo ambiente - non se è sobrio, perlomeno -, poi non conosce nessuno al di fuori di suo fratello e dei suoi migliori amici e non è nemmeno intenzionato a conoscere nessuno.
E poi c'è il problema di Manuel.

Simone sa di aver fatto una enorme cazzata a rispondergli. Non c'è bisogno che glielo dica Didi - alla quale, in realtà, non ha ancora avuto il coraggio di dire nulla -, lo sa da solo, grazie tante. Non avrebbe mai dovuto rispondere a una persona che fa comunque parte della sua cerchia sociale, anche se indirettamente, fingendosi una persona che non è. Quel giochetto va bene finché si tratta di sconosciuti, di persone lontane da lui. Ma con Manuel le conseguenze rischiano di travolgerlo.

"Mone, ci sei?"
Realizza di essersi evidentemente perso tra i suoi pensieri dal modo in cui Jacopo lo fissa insistentemente. È solo per lui se è a quella festa: suo fratello è la persona più importante della sua vita, la metà esatta della sua anima, e non vuole farlo preoccupare.

Sa che Jacopo è dispiaciuto della sua solitudine e che per quello insiste per farlo uscire; in realtà a lui la solitudine non infastidisce più di tanto: preferisce quello all'essere vittima di prese in giro e insulti in fondo.

"Sì Jaco, ci sono." lo tranquillizza, seguendo poi lui, Rayan e Viola all'interno del locale.
Gli amici di Jacopo sono abbastanza simpatici. Certo, non ha molto da spartire con Rayan, ma è un ragazzo a posto, e Viola è assennata e divertente nonostante sia sorella di...

Manuel.

Lo vede subito, non appena entra nel locale: è insieme a Matteo e ad un altro ragazzo che non conosce accanto al bancone del bar. Tiene in mano un bicchiere contenente un liquido rosso e ride per qualcosa che il ragazzo alla sua destra gli ha detto.
È bello, con le luci stroboscopiche che si riflettono sugli angoli del suo viso.

Si punisce immediatamente per quel pensiero. Come gli viene in mente?
Ha sempre pensato che Manuel non fosse un brutto ragazzo - ha pur sempre degli occhi funzionanti - ma i racconti di suo fratello lo hanno sempre portato a disprezzarlo.

Da quando si scrivono - può davvero metterla in questi termini? -, però, ha iniziato a rivalutare Manuel caratterialmente. Gli sembra impossibile che quel ragazzo gentile e sensibile, che tiene molto a sua madre e che ascolta Cremonini, possa essere la stessa persona che suo fratello ha sempre definito arrogante e supponente.

In ogni caso, non deve nemmeno pensarci: Manuel è etero e gli scrive solo perché pensa che sia una ragazza, è inutile farsi illusioni.

La musica è assordante e terribile, almeno secondo i gusti di Simone. Manuel non deve pensarla allo stesso modo, perché sta cantando a gran voce.
Basta, non deve più pensare a Manuel.

Cerca di divertirsi con suo fratello e i suoi amici. Nota che Jacopo sembra osservare con insistenza una ragazza con i capelli neri e la frangetta tinta di rosso, che sta parlando con Manuel e Matteo.
"Zì, valle a parlare." sente dire a Rayan, che riceve uno spintone scherzoso da suo fratello in risposta.

Riesce a rimanere nel locale solo per un'oretta prima di sentire l'aria mancargli nei polmoni. Non è abituato a stare in luoghi tanto affollati tanto a lungo, non più almeno.
Perciò decide di allontanarsi da suo fratello e dal resto del gruppo con la scusa del bagno. In realtà esce all'esterno del locale e si appoggia al muro, respirando a pieni polmoni per levarsi di dosso la situazione di disagio che avverte.

"Oi, sei il fratello di Balestra?"
Si volta a vedere chi gli stia rivolgendo la parola, e l'aria gli manca nuovamente nei polmoni quando si rende conto che si tratta proprio del ragazzo a cui ha pensato tutta la serata.

"Tecnicamente sono Balestra pure io." decide di rispondere, per non fare la figura del cretino imbambolato.
"Tecnicamente? Ma sei veramente il fratello de Jacopo?" Manuel sembra divertito da quello scambio.
"Così dicono. Qualcuno dice addirittura che siamo identici."

Manuel ride alla sua battuta, che non era nemmeno così divertente.
"Sei più simpatico te di tu fratello." afferma, e per un piccolo stupido istante il suo cuore si riempie di orgoglio.
"Non lo pensano in tanti, di solito è mio fratello quello simpatico."
"Eh, me sa che nun capiscono un cazzo."

Arrossisce, spera che Manuel non lo noti.
"Da questa tirata contro mio fratello deduco tu sia Manuel." dice, mentendo palesemente: sa benissimo che è Manuel.
"Beccato. E tu sei?"
"Simone." O S., se preferisci.

Manuel annuisce, guardandolo dritto negli occhi. Simone è quasi costretto ad abbassare lo sguardo.
"Fumi, Simone?"
Scuote la testa. Ha fumato per anni, nella vecchia scuola. Era parte della sua maschera ed è una delle cose che ha scelto di abbandonare, nonostante gli piacesse. Un piccolo prezzo da pagare per poter essere più onesto con sé stesso.

Manuel non sembra convinto.
"Sei pure tu fissato con la salute e la vita sana come tuo fratello?"
Scuote la testa: non gli è mai interessato molto di quell'aspetto, nemmeno quando faceva rugby.
"Ho fumato per anni ma ho smesso, ora non lo faccio più." spiega, non motivando la sua decisione.

"Ma manco le canne?" Manuel pare davvero scettico alle sue parole.
"No, quello mai provato." Ed è vero. In diciott'anni non ha mai avuto il desiderio di provare quel genere di cose: lo spaventa la prospettiva di non avere il pieno controllo su di sé, forse perché teme quello che potrebbe fare.

"Questo è grave, Simò. Molto grave." È talmente serio il tono di Manuel da sembrare comico. "Devi provà prima o poi, tassativo. Nun possiamo permette che diventi un fissato con la salute come tuo fratello."

Vorrebbe dire che non gli interessa, obiettare che alla fine Jaco non è poi così tanto fissato con lo stile di vita sano, che lui non ritiene necessario fare certe esperienze per sentirsi completo.
Eppure, e forse è perché sta parlando con Manuel, si ritrova ad annuire a quelle parole.

"Grande fratè, sapevo che eri meglio di Jacopo." ride il maggiore, entusiasta. "Anzi, sai che c'è? Famo così: quando tu hai voglia me scrivi e ce ne facciamo una insieme, mh? Un amico mio la coltiva in balcone col coinquilino."
Simone annuisce, incredulo.

"Lo hai il mio profilo, sì?" si assicura Manuel, e Simone deve trattenersi per non scoppiargli a ridere in faccia.
Non ne hai idea.
"Sì, sì. Tranquillo."
"Grande! Allora m'aspetto de sentitte nei prossimi giorni. Ce conto eh."

Mentre Manuel rientra nel locale, Simone pensa che ha un appuntamento con lui e che è ormai completamente fottuto.

Non succede quasi mai, a due come noi | raccolta SOC MED AUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora