Il video

1K 70 18
                                    

psa: non ho riletto e sicuramente fa schifo

7 ottobre 2023

Non è entusiasta come aveva immaginato al momento di girare il video.

Dovrebbe esserlo: è il suo sogno da una vita, in fondo. Eppure c'è qualcosa che lo turba e gli impedisce di rimanere sereno. Forse è il fatto di dover rivedere Simone, quel ragazzo che quando si sono visti l'ultima volta gli ha causato sensazioni strane che non vuole analizzare troppo a fondo. O forse è colpa di S.
Probabilmente è colpa di S.

Ci è rimasto male, inutile negarlo: sperava davvero che quella potesse essere una buona occasione per loro per incontrarsi dal vivo. Gli sembra evidente che la loro connessione vada oltre quella di due amici e voleva davvero vederla dal vivo per vedere cosa sarebbe successo.

E invece a quanto pare S. è di Torino.

Non riesce a scrollarsi dalla mente i messaggi sospettosi dei suoi amici: sa che da un punto di vista razionale hanno ragione loro, ma non ci vuole credere. È stupida come cosa ma vuole aggrapparsi alla speranza che lei non gli abbia mentito, anche se si affievolisce ogni secondo.

In ogni caso non è quello il momento di deprimersi: sta per girare il video del suo primo pezzo, che è uscito e che sta andando molto bene.

L'unico problema è che quel video deve girarlo con Simone Balestra.
Simone è un ragazzo strano, diverso da chiunque altro Manuel abbia conosciuto in vita sua. È misterioso, un po' impacciato, estremamente dolce. Manuel sente una strana sensazione quando pensa a Simone, una sensazione che un po' lo spaventa. Una strana curiosità che lo porta a voler sapere sempre di più su quel ragazzo. Una sensazione simile a ciò che prova con S. E la cosa lo terrorizza.

Ma ormai è troppo tardi per evitare Simone: è già arrivato al parco abbandonato - luogo che ha scelto perché, simbolicamente, rappresenta l'infanzia sua e di Matteo - e il più piccolo si trova già lì, con una telecamera che sembra professionale tra le mani e un sorriso incerto sulle labbra.

"Nun sapevo d'avé ingaggiato un cameraman professionista." esordisce per stemperare la strana tensione nell'aria.
"Con chi pensavi di avere a che fare scusa?" La risposta di Simone è scherzosa, ma il sorriso non raggiunge davvero gli occhi.

Quel bizzarro momento di tensione tra loro si dissipa nel momento in cui arrivano Elia, Matteo e le ragazze. I loro occhi, però, paiono non perdersi mai di vista. L'unica ad accorgersene sembra essere Viola, almeno in apparenza: li fissa e gli rivolge uno sguardo inquisitorio. Manuel vorrebbe davvero sapere cosa abbia capito e a che livello.

La registrazione del video, fortunatamente, va a gonfie vele: il parco abbandonato si rivela essere una location suggestiva nelle prime ore del pomeriggio, e tutti loro si divertono un mondo a cantare, ballare e atteggiarsi sulle note della canzone a cui hanno tanto duramente lavorato. Le ragazze, vestite di viola, ballano e ridono allegramente mentre loro tre cercano di non sembrare dei coglioni, fallendo miseramente.

Alla fine delle riprese sono già le sei di sera, perciò Matteo propone di raggiungere tutti insieme un locale sul mare che loro tre frequentano spesso, con birra a tre euro. Ovviamente la richiesta viene accolta di buon grado da tutti e si infilano perciò tutti quanti nella vecchia macchina scassata di Matteo.

Manuel e Simone, naturalmente, finiscono seduti vicini, le ginocchia premute le une contro le altre mentre si stringono per farci stare gli altri. Manuel cerca di ignorare la strana sensazione che lo pervade a quel contatto, fingendo di non esserne consapevole.

Il viaggio prosegue allegramente, con Matteo che si improvvisa DJ e mette alla radio una serie infinita di canzoni di Tiziano Ferro - perché "Tizianone è la musica italiana regà - e tutti loro che stonano a voce alta Sere Nere.

A un certo punto, però, la vecchia fiat scassata di Matteo inizia a mostrare i primi segni di cedimento dovuti all'assenza di carburante. Decidono perciò di accostare a una stazione di servizio e mentre Elia e Matteo fanno benzina le ragazze ne approfittano per andare in bagno.

In macchina rimangono solo lui e Simone.

L'atmosfera è pesante e un po' tesa, inspiegabilmente. O meglio, forse è facilmente spiegabile il perché, ma Manuel non ci vuole pensare.

Per interrompere quel silenzio imbarazzante, Manuel cerca qualcosa da dire. Inaspettatamente, però, viene preceduto da Simone.

"Allora, tutto bene?"
"Certo, perché m'o chiedi?"
Simone pare un po' titubante e si morde il labbro insicuro. Lo sguardo di Manuel saetta immediatamente a quel movimento ma il ragazzo si sforza di distoglierlo immediatamente.
"Non so, mi sembri strano. Come se la tua testa fosse da un'altra parte, anche mentre giravamo il video."

In effetti è così: mentre giravano Manuel ha pensato a tante cose. Soprattutto a S, in realtà, e a quel tarlo che insistente si è fatto strada nel suo cervello: se mi ha nascosto che è di Torino, chissà quante altre cose mi nasconde. Probabilmente non è davvero chi dice di essere.

E non sa cosa gli succede in quel momento, ma le parole gli escono spontaneamente, come se di fronte a Simone non riuscisse a controllarsi.

"Diciamo che c'era una persona che avrei voluto tanto che partecipasse a questo video, che in generale avrei voluto tanto vedere oggi pomeriggio. Ma nun è venuta."
Lo sguardo di Simone sembra rabbuiarsi e il labbro inferiore è ormai completamente martoriato dai denti. Manuel si chiede per un istante se assaggiandolo in quel momento sentirebbe il sapore del sangue, ma allontana immediatamente quel folle pensiero.

"Non devi prenderla sul personale secondo me. Magari questa persona non voleva darti buca, magari voleva davvero venire, però non poteva. O forse la paura la blocca. Forse ha paura di non essere abbastanza per te, di non essere quello che tu vuoi."

Manuel ride amaramente.
"Io sono sicuro che questa persona sia esattamente ciò che voglio, Simò. E mi pare di averglielo pure dimostrato."
"A volte questo non basta a vincere la paura, Manuel. Tu non sei mai stato spaventato da ciò che provi?"

Si rende conto, Manuel, di essere terrorizzato anche in quel preciso istante. Sente il cuore rimbombargli nelle orecchie e i suoi occhi saettano spontaneamente verso le labbra di Simone. Non si sente più quasi padrone di sé. Non capisce cosa gli succede nè perché. Sa solo che la sua testa sta annuendo spontaneamente e si sta avvicinando sempre più al volto dell'altro ragazzo, che ora trattiene il fiato.

Sono estremamente vicini, forse troppo vicini, e Manuel è terrorizzato e non capisce ma allo stesso tempo una calamita sembra attrarlo verso Simone sempre di più.

Poi, d'improvviso, la portiera dell'auto si apre.

Entrambi saltano indietro, spaventati, come se solo l'interruzione di Matteo gli avesse fatto capire cosa stava per succedere.

Manuel stava per baciare Simone.

Porca puttana.

Non succede quasi mai, a due come noi | raccolta SOC MED AUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora