Tanti auguri Manuel!

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15 Novembre 2023
non odiatemi pls

Ha sempre odiato il giorno del suo compleanno. Forse perché quando era piccolo lui e sua madre non avevano i soldi per fare una festa come quella dei suoi compagni di classe e quel giorno è sempre stato il simbolo della sua inferiorità.

Eppure non sa perché, da quando lui e Viola hanno scoperto di essere fratelli, la ragazza ogni anno lo costringe a festeggiare il proprio compleanno. Lei ama quel giorno: forse perché ha rischiato di morire nell'incidente che le ha tolto l'uso delle gambe, e questo rende ai suoi occhi ogni anno un grande dono.

Quindi anche quell'anno, per farla contenta, ha deciso di organizzare una piccola festa in un locale della loro zona. Ha invitato poche persone, perché alla fine non ha tantissimi amici: oltre ai suoi amici più stretti ha invitato solo i suoi compagni di calcio e Simone.

Simone.

Da una settimana ha fissa in mente l'immagine che ha visto la settimana prima. Simone con il viso dipinto di glitter e la camicia sbottonata.
Sono stati giorni impegnativi, perché se prima poteva ignorare ciò che sentiva alla vista dell'altro ragazzo ora gli è impossibile: la reazione del suo corpo a quelle foto è stata inequivocabile.

È confuso, non capisce e non si capisce. Sa che razionalmente la verità è molto semplice e coincide con una parola che già due dei suoi migliori amici indossano con fierezza.
Eppure non riesce ad accostare quella parola a sé stesso. Non ce la fa proprio.
E un po' si odia per questo.

Quindi ora è lì, alla sua festa, ad un compleanno che non ha assolutamente voglia di festeggiare circondato da quelle che in teoria sono le persone che ama di più, ma a cui non riesce a dedicare attenzione.

E allora dedica attenzione all'unica cosa da cui, forse, dovrebbe stare lontano: l'alcol. I bicchieri e i drink sembrano raddoppiare ogni volta che si avvicina al bancone del bar. Inoltre, essendo il festeggiato, chiunque sembra volergli offrire da bere: per questo si ritrova presto ad essere brillo, o forse anche qualcosa di più.

Non vede Simone: lo ha tenuto sott'occhio per tutta la prima parte della serata, quando era ancora abbastanza sobrio per farlo, un po' coscientemente un po' senza rendersene conto. Ma da quando i bicchieri hanno iniziato a moltiplicarsi davanti a lui la vista gli si è fatta più confusa e lo ha perso tra la folla.
Non ha nemmeno avuto il coraggio di andarlo a salutare.

È che è tutto così confuso nella sua testa: c'è quella cosa strana che sente per Simone, forse attrazione forse altro, che non gli dà pace; c'è il pensiero di S, che lo ha ingannato e che chissà se ora ci pensa a lui o se lo ha già scordato, terminata la farsa; c'è la presenza ingombrante di Jacopo Balestra alla sua festa, una presenza che non voleva e che ha accettato solo nella speranza che essa gli portasse ciò che davvero vuole; e c'è troppo, davvero troppo alcol nelle sue vene.

Gli pare di scorgere Simone, tra i corpi ammassati e sudati, e si aggrappa a quella vista come a una boa che lo può tenere a riva. Il che è piuttosto ironico considerando che Simone è uno dei motivi per cui si sente alla deriva.

Si fa strada tra i corpi altrui a fatica e raggiunge quello che cercava.
Simone è bello, anche se questa sera il suo viso non è dipinto di glitter e la camicia è più abbottonata. Non crede che riuscirà a dimenticarsi quell'immagine finché campa.
La musica è alta e assordante, tanto che deve avvicinarsi all'orecchio del minore e urlare per farsi sentire.

"Simò, ciao."
Il più piccolo sobbalza, come se quel saluto lo avesse colto di sorpresa. Poi si rende conto che a parlargli è stato Manuel e le sue guance si fanno di una sfumatura di rosso distinguibile anche sotto le luci viola.
"Ciao, Manu. Buon compleanno!"

Non succede quasi mai, a due come noi | raccolta SOC MED AUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora