"L'uomo perfetto"

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Caleb

Camille continua a guardarmi, in attesa di una risposta. Non so davvero cosa dirle perché non sono mai crollato in questo modo. Più cerco di essere disinvolto, più il mio respiro si fa affannoso, e non posso far altro che evitare lo sguardo ormai preoccupato di Milla. Non so davvero cosa mi stia accadendo, in fondo non è una novità per me essere cotto di lei, lo sono sempre stato ma, non so perché, oggi questa cosa mi pesa po' del solito. Averla a pochi centimetri dal viso e non poterla baciare oggi mi fa stare male, ma male sul serio.

"Non ho niente" la mia voce è un sussurro ma il tono è abbastanza duro da non tradire i miei sentimenti, questo lo riesco ancora a fare per fortuna.
Camille mi guarda con aria truce, si sta davvero arrabbiando adesso e ho paura di che piega possa prendere la nostra conversazione.

"Eh no, Caleb! Ti ho appena detto di essere sincero con me e tu non ti prendi nemmeno il disturbo di inventarti una cazzata decente."
Il suo sguardo si sta velando di lacrime e questo non lo posso davvero accettare, sono un idiota devo assolutamente darle una spiegazione sul mio pessimo umore.

"Senti Milla, hai ragione, devo essere onesto con te quindi c'è una cosa che ti devo dire" per un attimo rifletto sulla possibilità di dirle che sono pazzo di lei ma so per certo che è una pessima idea.
"Vedi, so che stai uscendo con Daniel e che abbiamo già parlato di questo ma" inspira e espira Caleb, devi solo convincerla ad abbandonare per sempre il suo principe azzurro. "Io credo davvero che non sia una persona adatta a te, non ti merita e, riferendomi ai suoi precedenti, probabilmente ti farà soffrire e io non voglio, lo sai."

Il suo sguardo, per quanto possibile, si indurisce ancora, e mi preparo mentalmente alla scenata che certamente Camille mi farà.
"Tu proprio non capisci!" Inizia, scandendo bene ogni parola.
"Cosa ne vuoi sapere tu di ragazzi? Daniel non è uno stronzo e..." aggrotta la fronte, probabilmente sta pensando a cosa dirmi.
"E i suoi precedenti sono sempre migliori dei tuoi, io lo conosco abbastanza da sapere che non mi farà soffrire e sappi che non hai minimamente voce in capitolo su questo argomento, quindi vedi bene di non tornarci su!"

I suoi precedenti sono sempre migliori dei tuoi.

Le peggiori parole che potessi sentire. Non conta se la mia è solo una maschera, per lei sono solo l'amico bastardo da cui deve proteggere le amiche carine, per evitare spargimenti di lacrime inutili.
Qualcosa dentro di me si spezza e sento il bisogno di lasciarla andare per la sua strada, se non posso convincerla a parole dovrò solo aspettare che Daniel si mostri realmente per ciò che è: un verme.

"Bene allora, fai come credi, fatti incantare da quel bel faccino ma ti giuro che sei dalla parte del torto. Io ti volevo solo proteggere ma adesso non ha importanza, se tu ti fidi, io mi fido" vorrei tanto abbracciarla e proteggerla dal mondo ma sono troppo orgoglioso.

Vorrei che capisse quanto è bella quando sorride, e quanto è fantastica anche quando non lo fa, anche quando mi vorrebbe uccidere, ma non posso dirglielo.

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Camille

Non posso credere che Caleb sia così testardo. Non è lui a dover decidere con chi devo uscire o no, e viceversa. Io non gli impongo certo di non appartarsi con ogni ragazza, anche se vorrei che non lo facesse. Mi ha davvero stufata con il suo comportamento ma, nonostante questo, mi sento davvero in colpa. Gli ho detto, in pratica, che è uno stronzo. Non è una cosa carina da dire al tuo migliore amico. Voglio rimediare in qualche modo ma non so davvero cosa dirgli così faccio l'unica cosa che mi viene in mente: lo abbraccio.
Lui si irrigidisce per un attimo, probabilmente anche lui si sente in colpa. Sento le sue braccia che esitano prima di stringermi ma poi affonda la testa nei miei capelli e sussurra un "mi dispiace" biascicato.

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