ℒℴ𝓋ℯ 𝒾𝓈 𝓁𝒾𝓀ℯ 𝒽ℯ𝒶𝓋ℯ𝓃

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«Giù a quattro zampe.»

Sono solo poche settimane che sono stata assunta ormai, e già mi impartisce gli ordini come se fossi di sua proprietà dicendo che la sua sottomessa non si fa Viva e io essendo sua sorella (invece sono io ma dettagli)la faccio eccitare uguale.lei
appare così grande e alta vista
dal basso, un apparizione divina controluce incombente sulle mie membra minute. Il suo Volere s'impone, mi schiaccia, mi rende del tutto indifesa. Non so davvero come muovermi: mai nessuno mi ha intimato prima d'ora una simile bizzarra condotta. I nervi sono tesi come i
filamenti d'un cordofono sotto pelle,
percepisco l'eccitazione propagarsi su di me e impossessarsi di ogni mia singola ripartizione. Le sue dita divine sollecitano la mia dissonante accordatura, pizzicando e sfregando, armonizzandola con una sapienza che soltanto di un esperta può essere propria.

non cesserà mai di sorprendermi. Ed ecco infatti che ora, per la prima volta, mi ritrovo alle prese con una donna in grado di mettermi in difficoltà per mezzo del solo sguardo. E devo ammettere che in fondo la cosa mi piace. Per una volta essere la preda si rivela oltremodo stuzzicante.

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Si avvicina e, afferratomi il mento tra pollice ed indice, lo solleva verso sé. «Ti fidi di me?» I suoi pozzi tirannici mi divorano viva.

«Si...» Tentenno, risuonando alle mie stesse orecchie inaspettatamente insicura.

«Si, Padrona.» Rettifica col tono duro e secco di una persona che non ha alcun problema a comandare. Le due dita si stringono sul mio mento ed io abbasso le pupille.

Mi afferra braccia e gambe in modo da legarle con una delle corde affisse alla spranga di ferro sopra ai nostri capi, dunque osserva il risultato. Sorride soddisfatto, poco prima di voltarsi di spalle per pescare non so cosa dal tavolo dei balocchi. Ritorna presto da me, una ball gag tra le mani ,una lametta,una siringa ed una ciotola piena di un certo liquido bianco di dubbia provenienza ed un ghigno a fior di labbra.

Trattasi di una pallina rossa in plastica con un laccio di pelle finta, dotato di piccoli fori da una parte e di una fibbia dall'altra  poi di una lametta che sinceramente non so a cosa serva,Mi ordina di spalancare la bocca e infila l'arnese sferico dietro all'arcata dentale, affibbiando dunque la nerezza dell'ecopelle sulla liscezza dei miei capelli.

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<Così i vicini non ti sentiranno urlare quando ti farò tante di quelle cose .» Mormora con la sua solita smorfia perversa

Sentendo queste cose un brivido si propaga su tutto il mio corpo.

La ball gag aumenta la mia salivazione, deglutisco con una certa difficoltà. Questo tipo di oggettistica estrema non l'ho mai adoperato prima d'ora, il che mi sorprende. Non posso nascondere l'alto tasso di eccitazione e desiderio che mi sta suscitando il sentirmi costretta, legata, immobilizzata, alla totale mercé di questa donna. Non mi capacito pertanto come mai non abbia mai avuto il coraggio di saggiare tutto ciò; è una grande mancanza da parte di una come me, una creatura che neanche una singola volta si è sottratta a nuove sperimentazioni legate all'erotismo.

D'altro canto, mi consolo: meglio tardi che mai.

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𝙄𝙡 𝙛𝙖𝙨𝙘𝙞𝙣𝙤 𝙙𝙚𝙡 𝙥𝙚𝙧𝙞𝙘𝙤𝙡𝙤~𝓋𝒾𝓇𝓉𝒾~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora