Capitolo quattordici

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Adeline non riusciva a guardare negli occhi il professor Blackwood, non sapendo che possedeva la capacità di controllare la magia antica. Eppure, riuscì a cavarsela senza problemi durante le sue lezioni. Dicembre arrivò in men che non si dica e i primi fiocchi di neve cominciarono a scendere il giorno prima del Ballo delle Case. Adeline dovette anche comprare dei regali per i suoi amici in vista di Natale, ma non fu un problema. Qualcosina da Zonko per James e Sirius, un libro per Remus, una penna d'oca che prendeva appunti da sola per Peter e una felpa oversize verde smeraldo per Regulus. Così forse avrebbe imparato ad apprezzare l'oversize.

La sera del nove dicembre nevicò a più non posso e praticamente tutti gli studenti erano andati al ballo, perciò Adeline vide un sacco di ragazze vestite con lunghi abiti verdi e argento uscire dalla sala comune quel giorno. Lei invece era rimasta in camera a prepararsi come se dovesse andare a incontrare l'essere più potente della terra. Ci aveva messo mezz'ora per scegliere cosa mettersi. Ma perché si preoccupava tanto? Era solo un incontro tra amici, niente di più... O no? Alla fine, dopo quella che per lei sembrò un eternità, riuscì a decidersi. Optò per un paio di pantaloni neri e la felpa rossa di James. Forse era un po' banale, ma qualcosa le diceva che lo stile oversize piaceva a Regulus e il pensiero che a lui le fosse piaciuto il suo stile la fece sorridere. Si pettinò i capelli così tanto che quando ebbe finito erano più morbidi e lisci della seta più pregiata che sia mai esistita. Prese la bacchetta e se la mise in tasca, poi uscì dalla stanza per andare verso la torre di astronomia e incontrare Regulus.

Adeline uscì dal Sotterraneo di Serpeverde e la musica proveniente dalla Sala Grande era talmente tanto forte che lei la sentì anche da lì. Era tentata di andare a vedere se Lily e James stessero ballando, ma resistette alla tentazione e si diresse verso la torre di astronomia. Più saliva le scale, più l'aria diventava fredda. Ogni volta che respirava vedeva una nuvoletta di vapore uscirle dalla bocca e quando fu in ciba vide il cielo notturno illuminato da miliardi di stelle e i fiocchi di neve cadere lentamente a terra. E poi, appoggiato alla ringhiera di ferro, c'era Regulus. I capelli erano perfettamente ordinati e stava indossando una tuta completamente nera. Adeline notò che aveva un anello d'argento con il simbolo di Serpeverde sul medio della mano destra. Non appena la vide, venne verso di lei e le sorrise. Dio, quel dannato sorriso le faceva venire le farfalle nello stomaco. Ma no, quella era solamente un uscita tra amici. E poi Regulus non le piaceva in quel modo, pensava solo che fosse carino, tutto qui...

Senza dire niente, le prese la mano e la condusse di nuovo verso le scale. "Dove mi stai portando?" chiese lei, un sorriso sulle labbra.

"è una sorpresa, ma credimi, non ne rimarrai delusa." rispose lui mentre uscivano dalla torre e attraversavano un corridoio deserto.

Lei non rispose, il sorriso a trentadue denti che aveva in faccia era già abbastanza come risposta. Regulus la condusse fuori dal castello, nella parte di foresta proibita più vicina alla Sala Grande. Inizialmente Adeline fu un po' titubante dato che l'ultima volta che era stata nella foresta proibita aveva assistito a un omicidio e Regulus era quasi morto dissanguato, ma entrò comunque. Finché era con lui, non aveva paura. Regulus la condusse in una bellissima radura con un grande salice piangente al centro. Lo stesso luogo del suo sogno su Aspen e Leo. Per poco non spalancò la bocca dalla sorpresa, ma ben presto dimentico tutta quella faccenda per ammirare la bellezza di quel posto. Regulus si era dato da fare, poco ma sicuro. Faceva un po' freddo, ma per via di un incantesimo di protezione la nave non entrava nella radura. Il salice, le cui foglie sembravano decise a non cadere, era grande e maestoso. I rami erano talmente lunghi che per pochi centimetri non toccavano il terreno e su quasi ogni foglia c'era una lucciola. Dei bellissimi fiori crescevano rigogliosi ai piedi del grande albero e sopra a una tovaglia da picnic c'era un piccolo cesto con della cioccolata dentro.

I should hate you, Regulus Black, but I love you.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora