2^CAPITOLO

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Rossana's pov:

L'aria autunnale italiana mi solletica il viso.
Sono seduta su uno dei divanetti posti nel balconcino della nostra camera da letto qui a Monza.
Oggi c'è il gran premio d'Italia.
La vista è magnifica, ci sono le foglie già cadute dagli alberi, che colorano l'atmosfera di arancione .
Tra poco dobbiamo scendere in pista dato che Lewis, come il resto degli altri piloti, ha la gara.
Entro in camera e decido di cominciare a prepararmi, così prima della gara vado a fare una passeggiata per visitare un po' la città.
Indosso un jeans semplice wide leg, un top bianco che mi lascia scoperto un piccolo pezzo di pancia e una camicia di lino più grande della mia taglia beige come giacca.
Prendo le chiavi della camera, il portafoglio, il telefono ed esco.
Uscita dall'hotel il vento fresco mi scompiglia i capelli che ho lasciato sciolti sulle spalle.
Le prime luci dell'alba cominciano a colorare il cielo di giallo e arancione.
Amo l'alba .
Mi fermo in un negozio e compro un caffè macha e lo bevo mentre passeggio.
Il telefono mi squilla in tasca e lo prendo per rispondere.
È Lewis.
«dimmi amore» rispondo
«dove sei?»
«sto facendo una passeggiata per Monza.»
Annuisce
«tra quanto ritorni? Tra poco c'è la gara, noi ti aspettiamo già in pista. Vieni direttamente lì.»
«va bene, a dopo.»
Attacco il telefono e mi reco al circuito, sono tutti lì, compresa Martina.
«ehiii» mi abbraccia Martina
La saluto a mia volta ed entro nel box Mercedes .
Saluto George e mi dirigo da Lewis che sta discutendo con Toto, che mi nota immediatamente smettendo di parlare con Lewis.
«Rossana» mi abbraccia.
E lo stesso faccio io.
I piloti entrano nelle loro vetture e io esco dal box per andare a fare un giro tra i paddock.
Mi dirigo in quello di Carlos.
«hola» gli dico e lui corre ad abbracciarmi.
«mi sei mancata amore» dice
«ma come, ci vediamo quasi tutti i giorni. Ogni volta alloggio nel vostro stesso hotel.»
«si lo so, ma mi sei mancata lo stesso.»
Sorrido.
Carlos si allontana quando lo chiamano per mettersi in posizione per la partenza.
Così io torno nel box Mercedes
«sei pronto?» chiedo a Lewis, che oggi è particolarmente irascibile.
Partirà 5º ed è molto nervoso per questa cosa.
«no cazzo, e non mettermi pressione.»
«ma che ho fatto?» gli chiedo ma lui se ne va per entrare in macchina senza degnarmi di una risposta.
È nervoso per la gara, solo per questo.
Mi ripeto
Lascio un sospiro e poi mi metto anche io con il resto del team a guardare la gara.
A lungo andare Lewis sta perdendo sempre più posizioni, fin quando per un problema ai freni in una curva si schianta nel muro con la parte posteriore.
Una delle ruote finisce in mezzo alla pista.
L'abitacolo prende fuoco.
Bandiera rossa.
«Lewis, Lewis mi senti?» sento Toto parlare tramite radio con lui.
«Lewis?»
Scaraventa le cuffie a terra.
«cazzo! » urla
Vedo i piloti ritirarsi man mano ed entrare nei loro box.
No. No. No.
«Che sta succedendo?» chiedo impanicata a Toto, ma lui non mi risponde.
«Che cazzo sta succedendo?!» alzo la voce e comincio a lacrimare.
Comincio a correre più forte che posso verso di lui, Carlos cerca di fermarmi afferrandomi per la vita ma io lo respingo e corro da Lewis.
«signorina, non può stare lì » sento delle voci lontane.
Me ne sbatto e scavalco la recinzione con tutta la forza che ho.
«qualcuno la fermi. Signorina...»
Non mi importa.
«lasciami Charles» intanto sento le grida di Martina che vuole correre anche lei, ma Leclerc la tiene ferma.
Lewis prova ad uscire dall'abitacolo, invaso dalle fiamme, ma non può.
«no no no» sento la sua voce sussurrare dalle cuffie che non mi ricordavo nemmeno di indossare.
Realizzo.
Cazzo no.
Non può uscire dalla macchina altrimenti quest'ultima finirà in mezzo alla pista a velocità elevata e con molte probabilità finirebbe per ferire qualcuno.
Prima che io possa raggiungerlo però vedo che gli  addetti cominciano a spegnere il fuoco, e successivamente lo caricano su una ambulanza.
Sento che mi afferrano.
«no, no lasciatemi. Lasciatemi andare da lui»
È Carlos .
«shhh» mi abbraccia.
Comincio a singhiozzare.
Corro verso il box, magari Toto saprà qualcosa.
Vado verso di lui, ma è completamente fuori di sé.
«Toto » dico in un sussurro, non sono nemmeno sicura che mi abbia sentito.
Sento intanto Martina che mi abbraccia.
«COME CAZZO STA?!»comincio ad urlare e a dimenarmi come una pazza.
Scaravento ogni cosa che mi capita per le mani a terra.
«Rossana calmati» cerca di chiamarmi Toto ma non lo ascolto.
«voi dovete dirmi come sta»
«l'hanno portato in ospedale, tra poco avremo sue notizie.»

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