3^CAPITOLO

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Rossana's pov

In discoteca è un delirio, siamo tutti ubriachi.
C'è Charles che balla sul tavolino posto al centro della stanza, Carlos che si sta scatenando come un matto, Lando che registra video a tutti noi come al suo solito, daniel invece è steso a terra completamente ubriaco.
Per fortuna ci hanno riservato un privé, quindi nessuno può vederci.
Martina balla insieme a Charles sul tavolo.
Quei due non me la contano giusta...
Io invece sono seduta su un divanetto che bevo solamente.
Non mi sono mossa un attimo.
Chissà cosa starà facendo Lewis
Mi sta pensando come io penso lui?
Si sarà pentito di avermi mandato via?
Ma infondo la risposta già la so: no.
«Che ti succede?» mi chiede sedendosi accanto a me Carlos, il mio migliore amico.
«niente, sono solo preoccupata per Lewis, forse non dovrei essere qui.»
«ma perché, tanto tu non potevi fare niente lo stesso»
«lo so ma...»
«niente ma, ora vieni a ballare con me.»
Mi prende per le braccia e mi trascina in mezzo alla stanza.
La musica suona a palla e ad un certo punto lui mi passa i suoi occhiali da sole blu specchiati e me li mette un po' storti.
«non mi piace vederti triste.» dice.
Mi viene da piangere ma trattengo le lacrime.
«torno in hotel Carlos, sono stanca.»
«vuoi che ti accompagni?»
«no, stai tranquillo. Prendo un taxi. Puoi avvisare tu gli altri?»
«ma certo»
Ci salutiamo e io prendo il mio taxi, che avevo già chiamato qualche minuto prima.
«dove vuole andare, signorina?» mi chiede il tassista.
Gli do l'indirizzo dell'ospedale.
Una volta arrivata mi dirigo in camera di Lewis.
Entro e lo trovo ancora sveglio, nonostante sia notte fonda, che guarda ripetutamente la gara di oggi, compreso il suo incidente.
«come stai?» gli chiedo
«come dovrei stare?»
«ti fa male qualcosa?» chiedo preoccupata
«no cazzo, non mi fa male niente, sono anestetizzato fino ai coglioni. Ma sono incazzato di brutto.»
Per l'incidente.
«guarda che non è colpa tua»
«si cazzo che è colpa mia - dice sbattendo una mano sul letto - potevo evitarlo.»
«ma...» tento di dire
«ma un cazzo. Per favore vai via. Non sono lucido, potrei fare qualcosa di cui potrei pentirmene.»
«ma che ti succede? Non ti riconosco più.»
«Rossana, vattene!»
Chiudo gli occhi, sospiro, li riapro e me ne vado.
È solo per l'incidente.
Una volta tornata in hotel scoppio a piangere da sola, nella nostra camera.
Mi accoccolo sul letto e tra le lacrime mi addormento.

martina's pov

Apro gli occhi molto lentamente, la stanza gira e una forte luce entra dalla stanza
«BUONGIORNO PRINCIPESSA» urla rossana entrando nella mia camera.
«cogliona non urlare...dio che mal di testa» dico mettendomi una mano sugli occhi
«non sto urlando, ieri hai bevuto più di me, incredibile!» dice buttandosi sul letto accanto a me
«mhmh» dico sbadigliando
«davvero, mi stavo preoccupando, non hai mai bevuto così tanto. Cosa è successo?» mi chiede e io respiro profondamente
«nulla...» dico alzandomi a sedere, trovo sul comodino una pillola e un bicchiere d'acqua.
La prendo e poi mi alzo lentamente.
«guarda che Leclerc mi ha raccontato tutto, non te lo voleva dire, ma ha ascoltato la conversazione tra te e Max...stai bene?» mi chiede seguendomi in bagno
«posso pisciare in pace? perfavore mi fa male la testa e non voglio pensare a ieri» dico quasi urlando
«no, non puoi, stai male e io non ti lascio affrontare tutto questo da sola, siamo sempre state io e te, insieme, contro tutti. Quindi rispondimi. Stai bene?» dice e allora scoppio a piangere
«no, non sto bene, ero il suo fottutissimo giocattolo sessuale e mi sono lasciata usare, come ho fatto ad essere così stupida?! come?» dico andando davanti allo specchio sciacquandomi il viso e sistemando i capelli.
Noto solo ora di avere una felpa enorme addosso.
«è di Charles, te l'ha data ieri notte. Ha detto di tenerla perché a detta sua "sta meglio a te" e non era ubriaco, per la questione di Max, non sei stupida, forse un poco, ma lui ti ha ingannata con le belle parole, ci sarebbe cascato chiunque» dice venendo ad abbracciarmi
«andiamo a fare colazione» mi dice e io sorrido e infilo le ciabatte uscendo dalla camera
«il cibo e l'alcool sono la soluzione a tutto amica mia!» dice la mia migliore amica cingendomi le spalle con un braccio, riesce a farmi ridere.

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