Capitolo 10

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Appena mi sveglio, vedo che Oliver non è più accanto a me. È andato a lavoro.
Guardo il telefono e leggo la notifica di un suo messaggio.
Mi chiede di raggiungerlo nel suo studio nel pomeriggio.

Come da lui richiesto, vado nel suo studio e busso alla sua porta.
Mi apre all'istante e mi fa' entrare.
Mi prende, mi spinge contro la porta e inizia a baciarmi sulla bocca.
Sento la sua lingua calda come impazzita, sembra indemoniato mentre la sfrega selvaggiamente contro la mia.
-Ti voglio da impazzire-
Mi dice.
Mi sfila subito di dosso il vestito e mi slaccia il reggiseno.
Si avventa sul mio capezzolo destro e me lo succhia forte.
Poi succhia forte anche l'altro.
Mi abbassa la mutandina, mi allarga le labbra vaginali con i pollici e infila la sua bella lingua dentro la mia fica muovendola come quella di un serpente.
Dio! Mi eccita da morire!

Mi solleva e mi porta sul lettino facendomi sdraiare sopra.
Tira fuori il suo membro durissimo e lo fa' entrare tutto fino in fondo alla mia fica senza pietà.
Gemiamo insieme.
Il suo cazzo si muove lentamente fuori e dentro di me. Oliver mi guarda negl'occhi mentre lo fa'.
-Ti piace il mio cazzo?-
Mi domanda mentre lo caccia di nuovo dentro con una bella spinta.
-Oh! Si! Mi piace!-
Sibilo estasiata mentre stringo le sue chiappe tra le mani e lo invito ad affondare di nuovo il suo membro fino in fondo.
-Si. Ti scopo tutta!-
Dice, mentre spinge di nuovo il suo cazzo fino in fondo facendomi perdere la testa. È stupendo!
-Scopami! Oh si!-
Raggiungo già un orgasmo. Mi fa' godere forte. Urlo, urlo di piacere senza contegno. Lui sorride e dice:
-Ti fa' godere tanto il mio cazzo-
-Si. Godo tanto! Si-
-Ti fondo tutta!-
Inizia a scoparmi con forza, spingendo il cazzo fino a sbattere le palle contro il mio culo. Mi fa' godere troppo. Raggiungo un altro orgasmo stupendo.
-Oh! Oliver! Cazzo!-
Urlo, mentre lui continua a scoparmi senza tregua.
-Vengo!-
Sibila lui estasiato, mentre si muove indemoniato dentro di me.
Il suo seme caldo si difonde nella mia fica. È meraviglioso avere tutto il suo piacere che mi inonda.
-Prendi il mio sperma fino all'ultima goccia!-
Dice, mentre continua a muoversi finché il suo seme non cessa tutto di uscire.

Sfila fuori il suo cazzo ancora duro dalla mia fica e me lo mette in bocca.
-Puliscilo con la lingua-
Mi guarda negl'occhi in attesa di vedermelo fare.
Tolgo fuori la lingua e comincio a leccare tutta la sua grossa cappella sporca di sperma.
-Sei bravissima-
Mi dice leccandosi le labbra.

Io sono felice.
Sorrido, perché finalmente Oliver mi ha scopata ed è stato bellissimo.
Credo proprio di amarlo.
Ma non posso dirglielo.

Ci rivestìamo dopo esserci puliti.
Credo sia il momento giusto per dirgli di Page.
-Oliver. Devo chiederti una cosa-
-Parla. Ti ascolto-
Dice lui, mentre si sistema la cravatta davanti allo specchio.
-Page dice che l'hai bloccata-
Lui sbuffa e dice:
-La tua amica non mi interessa-
-Dunque, non uscirai con lei?-
Si volta a guardarmi.
-Perché dovrei?-
-E se fossi io a chiederti di farlo?-
Lui si siede vicino a me, mi accarezza i capelli e dice:
-Mi dispiace. Ma non posso farlo neanche se sei tu a chiedermelo-
Faccio un sospiro. Inutile insistere.
Forse è meglio se smetto di vederlo anch'io.
-Devo andare-
Dico.
-Ci sentiamo allora-
Mi dice sollevando la mano per salutarmi.
Ho come l'impressione che il suo sia un addio.
Lo guardo intensamente. Forse per l'ultima volta.
-Si. Ci sentiamo-

Esco dal suo ufficio a passo svelto.
Trattengo a stento le lacrime.
Vado a sbattere contro qualcuno.
È Norman.
Mi afferra per le spalle e si rende subito conto che qualcosa non va'.
-Hai visto tuo padre?-
Mi domanda.
-Si. Voglio andare via-
Mento, trattenendo le lacrime.
-Eva. Per quello che hai visto l'altro giorno-
-Puoi scopare con chi vuoi. Non m'importa. Addio-
Gli dico.

Non voglio mai più mettere piede lì dentro, in quegli uffici.
Basta. È finita.

.

Sono pronta per tornare a lavoro.
Sono piuttosto giù di morale oggi.
Ma sono a lavoro e devo provare a sorridere.

Due clienti mi chiamano al loro tavolo e io mi avvicino immediatamente.
Uno è carino, l'altro non tanto.
-Perché non ti siedi con noi-
Dice quello bruttino.
Capisco cosa intende.
Ma non sono dell'umore giusto per giocare con loro.
Ma il bruttino insiste a voler farmi sedere sulle sue ginocchia e gli mollo un ceffone.
-Puttana! Come osi!-
Si altera e mi afferra per un braccio.
Collin interviene subito e mi libera dalla sua stretta.
-Chiedo scusa, la ragazza è nuova e non conosce determinate regole del locale-
Fa' cenno ad un'altra cameriera di avvicinarsi.
-Carla è molto esperta invece-
Collin cerca di tranquillizzare e soddisfare il cliente.
Il bruttino sembra gradire la presenza dell'altra cameriera e tutto si risolve lì.

Collin mi chiama nel suo ufficio e io vado.
Mi fa' sedere di fronte a lui, alla scrivania e sospira.
-Sei qui per lavorare. Non per fare i capricci con i clienti-
Io mi alzo dalla sedia, sorrido, e dico:
-Sono talmente capricciosa che mi licenzio-
-Eva!-
Si alza dalla sedia indignato.
-Addio. Oliver-
Dico, voltandogli le spalle.

Voglio tagliare con tutto ciò che è negativo intorno a me.
Cercherò un nuovo lavoro e sceglierò io gli uomini con cui scopare.

...

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