14 settembre
Ora: é da poco passata la mezzanotte, non so esattamente che ora sia, ma so che gli occhi mi si stanno per chiudere. Prima che questo accada però voglio raccontarvi la mia "giornata perfetta" da tipica ragazza americana...Dopo due ore di letteratura Mrs Robelein continua imperterrita a blaterare parole incomprensibili su un non-mi-interessa-poeta.
Osservo i miei compagni di classe, e noto che nessuno sta seguendo la lezione, apparte l'intelligente so-tutto-io (come vedete ho una memoria imbattibile per i nomi).
Mi perdo a guardare fuori dalla finestra e ripasso i passi di danza, migliorando fra me e me alcune parti e tenendo il ritmo con il piede sotto il banco. Dopo non so quanto tempo sento la professa dire il mio nome, guardandomi come se si aspettasse una risposta ad una domanda che però ovviamente io non ho sentito.
Mi guardo intorno imbarazzata cercando dei suggerimenti da parte degli altri ragazzi, ma incontro solo nuche di teste che dormono sui banchi .
Utili come sempre, insomma.
Proprio in quel momento la porta si apre ed entra Travis, con lo zaino in spalla e un quaderno in mano, i capelli perfettamente ordinati e la sua aria spavalda.
Mentre lo fisso con sguardo vacuo e incredulo, lui risponde alla domanda della professoressa con noncuranza, e poi si dirige in fondo all'aula, verso il suo posto.
Passandomi accanto mi fa l'occhiolino e io rispondo con un "grazie" bisbigliato.
In questo momento mi sento come Abby in confronto a Travis (qui bisogna leggere "uno splendido disastro").
Lui é così, riesce a fare la figura dell'intelligente senza apparire nerd, perché è simpatico, ha gli amici giusti ed ha un fisico atletico. Anzi, molte ragazze trovano i modi più assurdi per uscire con lui, come:
"Mi aiuti con i compiti?" Da leggere " Ho in mente molte attività ma fare i compiti non è tra queste...."
Appena si siede due ragazze lo raggiungono, mentre la prof ritorna a spiegare ad una classe che ora è sveglia e punta gli occhi alternativamente tra me e Travis.
Purtroppo non riesco a capire niente, sento solo le risatine stridule delle ragazze e lo sguardo di Travis addosso. Fingo di seguire la lezione, ma quando suona la campanella della ricreazione non riesco a resistere e lancio un'occhiata a Travis.
Lui mi risponde con un sorriso sexy, per poi rivolgere uno sguardo annoiato alle ragazze che si sono raggruppate attorno al suo banco.
Mi chino per rimettere l'astuccio nello zaino e quando mi rialzo Travis si è liberato di quelle oche e mi ha raggiunto.
-andiamo dagli altri?- mi domanda con la sua voce bassa, e io annuisco soltanto.
I corridoi sono pieni di gente, ed è quasi impossibile orientarsi in questa calca, ma io ormai conosco questa scuola da tre anni.
Il braccio di Travis sfiora il mio, così mi scosto da lui discretamente, mentre raggiungo il mio armadietto dove Bethany e Carrie ci aspettano.
Ci scambiamo dei sorrisi e dei baci sulle guance, ed in quel momento arrivano anche i ragazzi.
Thomas abbraccia subito Carrie, quei due fanno coppia da due anni ormai, e sono molto pucciosi, lei con i capelli rossi e mossi, lui con un ciuffo castano-ramato.
Bethany é una ragazza bionda platino con un fisico stupendo, infatti è il capitano delle cheerleader ed é un continuo tira e molla con il mio fratello gemello Nate. Probabilmente ora sono in fase "single" perché non si guardano neanche in viso.
Inutile dire che tutti si aspettano che io e Travis ci mettiamo insieme. Anche i miei genitori, visto che lui é figlio del sindaco della città.
Ma non é il mio tipo, perché chiunque piace alla mia famiglia ha la puzza sotto il naso.
Non riesco a stare con un gruppo di persone che si credono sempre superiori agli altri, per i quali sono importanti solo soldi e bellezza esteriore.
Ci siamo conosciuti tutti il primo anno di college, perché le nostre famiglie sono le più ricche della città quindi di conseguenza sono diventate amiche e si aspettavano che i figli facessero lo stesso. In queste situazioni mi sento sempre come un cagnolino ammaestrato, anche se dentro so che non é quello che voglio essere. Ma non ho la forza di ribellarmi e cambiare.
-scusate, non mi sento bene- Mormoro e mi dirigo velocemente al bagno più vicino.
Faccio un respiro profondo. Perché non riesco ad accettare le opportunità che ho? Possiedo soldi, popolarità e bravura nello sport, ma non mi bastano. Voglio la possibilità di essere libera.
Mi aggiusto i capelli mori che mi arrivano fino alla vita, e mi stampo sul viso il sorriso che tutti vorrebbero vedere.
Quando esco i corridoi sono semivuoti, ci sono solo i ritardatari. Io ho economia, che purtroppo è dall'altra parte della scuola.
Mi metto a correre tra gli sguardi interrogativi dei pochi ragazzi rimasti, e poco dopo mio fratello mi affianca. Ovviamente deve fare lo sbruffone!
-a quanto pare sei in ritardo- Dice lui mentre svoltiamo un altro angolo, e con un ultimo scatto raggiungo la porta della mia classe.
-e tu non dovresti essere a lezione?- Domando sviando la sua attenzione da me. Non voglio fare la parte della ragazza depressa che rimane chiusa in bagno ad autocommiserarsi.
- questa volta salto- Replica con un sorriso furbo e io sbuffo alzando gli occhi al cielo.
- è solo il primo giorno Nate!- Lo rimprovero, antropologia se so che non servirà a niente.
- ciao sorellina!- mi dà un bacio sulla guancia e corre via facendomi l'occhiolino da sopra la spalla. Noto delle ragazze che lo squadrano affascinate, io faccio un'espressione schifata ed entro nell'aula.
Alla fine delle lezioni il nostro autista è già nel parcheggio ad aspettarci.
Dal retro della scuola sbuca Nate e poco dopo una ragazza, entrambi hanno i capelli scompigliati e lei ridacchia. Ci si può immaginare cos'hanno combinato.
La mia unica domanda è: perché?!?!?
Io a testa bassa sto già raggiungendo l'auto quando Carrie mi afferra il braccio.
-ti va di uscire con noi oggi pomeriggio?- i suoi occhi marroni mi stanno supplicando -non posso sopportare una Bethany che litiga con Nate tutto il tempo-
Vorrei risponderle di no perché invece io non posso sopportare di uscire e comprare vestiti costosi solo per dimostrare quanti soldi abbiamo. Ultimamente le ho sempre evitate con stupide scuse ma, nonostante quella non fosse la compagnia che desideravo, un pomeriggio con loro non mi avrebbe certo ucciso.
-certo, perché no? Andiamo con la macchina di Thomas?- chiedo, fingendo interesse.
Lei si rabbuia e per un attimo penso che abbia capito che non mi interessa assolutamente niente ne di dove andiamo ne di come ci andiamo.
-la sua macchina è dal meccanico, pensavo di prendere la metro- Afferma invece.
Le lancio un'occhiata scettica ma annuisco lo stesso. Credo che nessuno di noi sei abbia mai preso la metro, visto che per spostarci abbiamo autisti a volontà. Però di solito quando andiamo a fare shopping preferiamo essere autonomi, e l'unico che ha la patente è Thomas.
In quel momento arriva Nate e con la sua solita spavalderia esclama:
-Sorellina dobbiamo andare ho fame-
Com'è che mi ha chiamata?
-Solo due cose: primo, tu hai sempre fame; secondo, qui la più grande sono IO- ribattono infastidita incrociando le braccia.
-No!- risponde secco lui e con la coda dell'occhio vedo che Carrie trattiene a stento le risate.
-Io non mi muovo di qui finché non ammetti di essere TU il mio fratellino- lo provoco puntandogli addosso i miei occhi verdi. Lui fa un mezzo sorriso.
-Mai...- mormora, prima di chinarsi e caricarmi in spalla.
Solo adesso noto che attorno a noi si è radunata una folla di studenti curiosi interessati al nostro dibattito.
Sbuffo sconfitta, non avrò mai una possibilità di vincere contro la massa di muscoli che mi ritrovo come gemello.
-Allora a dopo ragazzi- grida Carrie, e anche se non riesco a vederla so che sta ridendo.
Proprio una bella uscita per il primo giorno di scuola!
Due ore dopo sto aspettando alla fermata con Nate e Bethany che litigano e Travis che cerca di attirare la mia attenzione, ma io non ascolto nessuno.
In questo momento vorrei essere in sala da ballo per potermi togliere questa maschera scivolando tra le note.
La metro frena davanti a noi, e prima che io possa salire qualcuno mi viene addosso facendomi cadere per terra.
Vedo una mano tesa davanti a me, e lentamente la metto a fuoco per risalire poi con lo sguardo su per un braccio muscoloso, una spalla ben proporzionata e un viso a dir poco stupendo. Dei capelli mori mossi e molto sbarazzini incorniciano un volto dai lineamenti decisi in cui sono incastonati due occhi azzurri in cui riesco a scorgere delle pagliuzze blu.
Quando gli afferro la mano lui mi tira su come se non pesassi niente, e troppo presto sento che molla la presa.
-Scusa, non ti avevo vista- mormora, poi si gira e sparisce tra la folla.
-Melanie!- mi chiama Beth, e io squoto la testa salendo nella metro.
Travis mi lancia uno sguardo strano e mi mette il braccio attorno alle spalle attirandomi a sé. Strano, ho sentito più caldo stringendo la mano dello sconosciuto che ora contro il petto di Travis.
-Tutto a posto?- domanda al mio orecchio; è poco più alto di me ma a questa vicinanza devo comunque alzare lo sguardo.
-Si si- rispondo scostandomi e rimettendo a posto la camicetta ancora in disordine per lo scontro. Bethany alterna annunci di sconti a urla contro Nate, ed in entrambi i casi nessuno la ascolta.
Alla fermata successiva salgono Thomas e Carrie, e mentre quest'ultima mi coinvolge in una chiacchierata noto che Beth è seduta in braccio a Nate e "parlano" molto vicini. Probabilmente mio fratello ha già dimenticato la scappatella a scuola.
Il pomeriggio passa veloce e mi diverto, nonostante il mio disagio.
Al ritorno siamo tutti pieni di sacchetti: cioè, i ragazzi li portano mentre noi guardiamo le vetrine e corriamo da una parte all'altra.
Ritorniamo alla metro per un pelo, infatti le porte automatiche si stanno già chiudendo quando salto dentro.
Sto per cadere perché mi sono data troppo slancio, ma due braccia mi stringono. All'inizio penso sia Travis, ma poi noto due occhi blu. Non ci credo! È lo sconosciuto con cui mi sono scontrata prima.
-Questa volta ti ho presa- dice, e mi fa l'occhiolino. Mi chiedo se sia una nuova moda farmi l'occhiolino, perché è già il terzo oggi!
Veloce come è comparso si allontana, ma visto che la metro è quasi vuota riesco a seguirlo con lo sguardo.
Ha un fisico asciutto e ad occhio direi che mi supera di venti centimetri buoni, ed è uno dei pochi che ci riescono. Ma la cosa che mi sorprende di più è che porta un borsone della dance City. Fantastico, è anche un ballerino!
Lo osservo senza farmi scrupoli mentre cammina agilmente tra i sedili, finché Carrie mi stringe un braccio avvisandomi che siamo arrivati.
Nate se ne va perché deve andare ad un incontro con il coach della squadra, e Thomas convince noi rimanenti ad andare in un locale.
Quando non riesco più a sopportare i loro discorsi uso la scusa della "cena importante" per andarmene, e solo quando esco mi accorgo che si è fatto tardi.
Appena giro l'angolo una macchina mi si affianca, ma non mi preoccupo perché so che è il mio autista, che sa sempre dove mi trovo.
Quando arrivo a casa corro subito in camera mia, lasciandomi alle spalle il soggiorno dove è in atto l'ennesimo litigio dei miei genitori.
Vorrei scappare e non tornare più, l'unica persona che mi tiene legata a questo posto è Nate.
Ma scaccio i pensieri tristi e nella mia testa ricompaiono quegli occhi blu.
E poco prima di addormentarmi risento la sua voce - questa volta ti ho presa -....
Da un'assonnata Melanie
Ps: chissà se lo rivedrò mai....
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ho bisogno di voi
Teen FictionTre ragazze. Tre città. Tre vite incasinate. Un unico scopo: crescere. Perché Natasha, una ragazza ribelle che è responsabile della sua famiglia, vuole lasciarsi andare per una volta. Perché Melanie, conosciuta solo come la figlia perfetta di una fa...