Capitolo 3

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Afferrò la sua sciarpa, tenendola stretta. Il vento che soffiava intorno a lui mentre si incamminava. Non c'era modo che si perdesse, conosceva il percorso. Eppure non aveva idea di dove fosse, non riconosceva questa parte della foresta.

Non sembrava familiare; non si sentiva al sicuro. Cominciò a tremare, l'aria fredda lo pungeva mentre tremava. Fu allora che un forte ululato esplose intorno a lui, non riusciva a capire da quale direzione provenisse.

La paura si irradiava dentro di lui mentre girava la testa, i suoi occhi spalancati e in preda al panico sfrecciavano intorno alla foresta, ma a causa del cielo notturno che indugiava sopra di lui non poteva vedere molto.

Cogliendo il suono delle foglie che scricchiolano dietro di lui, si mise a scrutare, camminando da una parte all’altra, venendo faccia a faccia con un lupo.

la sua pelliccia nera anche se bella, non era neanche lontanamente accattivante come le zanne da cui scorreva della bava appiccicosa, le orecchie dell’animale puntate a nord, era fottuto. Si girò per prendere la rincorsa, ma in men che non si dica le zanne del lupo erano attaccate alla gamba di Scott.

Un urlo tagliò il gelido silenzio della foresta. Nessuno poteva sentirlo, nessuno lo avrebbe salvato. Doveva pensare ad un modo veloce per sopravvivere, sapeva che doveva combattere se voleva tornare da suo fratello sano e salvo.

Usando la gamba libera calciò il lupo numerose volte fin quando quello non lasciò la sua gamba. Scelse che era quello il momento per mettersi in salvo e scappare il più lontano possibile, corse e si addentrò ancora di più nel fitto bosco.

Ad un certo punto vide in lontananza un maestoso castello, si diresse verso di esso e bussò alle porte
“fatemi entrare, per favore, mi serve aiuto” disse urlando mentre bussava alle porte, che dopo un po si aprirono, ma entrando all’interno non vide nessuno.

Chi aveva aperto la porta?

Scott si addentrò sempre più, il sangue che gocciolava copiosamente dalla sua gamba ferita, non si era nemmeno accorto delle figure umanoidi che erano dietro di lui fin quando queste parlarono “possiamo aiutarti?” chiese Corey muovendosi meccanicamente.

Scott emise un sussulto “cosa sei?” chiese scioccato il ragazzo, “ok, prima di tutto, maleducato, secondo, ti sembra il modo di parlare a chi ti sta ospitando?” gli disse una voce femminile, i suoi capelli castani coprivano metà del suo volto.

“mi dispiace, mi sono perso nel bosco e sono stato attaccato, cerco un riparo per la notte” spiegò il ragazzo speranzoso. Corey e Tracy si guardarono per un attimo titubanti “no” disse lei guadagnandosi un’occhiata da Corey “intende dire si” precisò lui, al che la ragazza sbuffò annoiata.

La ragazza trascinò Corey in disparte, “Cor è troppo rischioso, non ne sarà affatto felice” affermò la ragazza, Corey alzò gli occhi “non abbiamo mai nessuno a farci visita, sarà divertente” disse.
“vado a prenderti una coperta” disse rivolgendosi al loro ospite mentre andava a procurargli un qualcosa per potersi riscaldare.

“siediti, credo” Tracy non era molto contenta di tutta questa situazione, sapeva che se Theo li avesse scoperti…….beh non sarebbe andata affatto bene. Appena Scott si posizionò sulla sedia, un forte ululato in-vase le mura del castello. Il ragazzo scattò in piedi impaurito “mi hanno trovato” guaì.

Tracy guardò il suo amico con uno sguardo seccato “ te l’avevo detto idiota” disse lei. Prima ancora che Corey potesse dire qualcosa Theo si precipitò giù nel suo salone. Dietro Scott si sentì un ringhio profondo che gli fece avere brividi su tutta la spina dorsale.

Il ragazzo si girò, la sua faccia terrificata dalla bestia che aveva davanti, indietreggiò fino a sbattere contro lo spigolo del tavolo.

“perché lui è qui?” chiese il principe incazzato. “è stato attaccato, ha bisogno di un posto dove stare” sussurrò Corey. Theo sghignazzò “non è un mio problema, questo è il mio castello” Theo ringhiò, mentre era in piedi sul corpo tremante di Scott.

Il ragazzo iniziò a supplicare il principe, come se potesse in qualche modo convincerlo “vi supplico, è solo per una notte……non avete un cuore?”  disse lui.
Non avete un cuore, pessima cosa da dire a qualcuno che era stato maledetto per quello stesso motivo.

“vuoi un riparo? Te lo darò io il riparo” disse Theo incazzato nero, con i suoi artigli prese Scott per il colletto della sua maglia, le urla del ragazzo echeggiavano per il castello mentre il principe lo trascinava verso le segrete.

“eccolo il tuo riparo” disse Theo urlando, gettò Scott in quella cella piccola, buia e fredda.

“no vi prego, si congela…..morirò” supplicò il ragazzo, i suoi occhi pieni di tristezza e paura.

“dovevi pensarci prima di entrare qui” esclamò Theo mentre si accertava che il cancello fosse ben chiuso, dopo questo iniziò ad andarsene verso il piano di sopra.

“sei un mostro!” esclamò il ragazzo dietro le sbarre piangendo, Theo lo guardò, uno sguardo assente come se quelle parole così dure non lo avessero scal-fito affatto “si me l’hanno detto” disse lui prima di lasciare Scott solo.











Ecco un altro capitolo, è una faticaccia tradurre tutto e riadattarlo, ma pian piano ce la sto facendo, fatemi sapere che ne pensate
Un bacio 😘.

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