Ripetizioni

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I giorni passavano, tutti uguali, a parte per il fatto che io e Michela eravamo diventate molto amiche e ero la più brava della classe, la prof da che aveva una brutta impressione su di me adesso ero la sua preferita, mi impegnavo sempre tantissimo nello studio, mio padre finalmente era più fiero di me, prendevo sempre ottimi voti a scuola, ed ero felice così. Era un mattina come le altre, mi alzo, faccio colazione con mio padre e vado al liceo. Ovviamente all'entrata ad aspettarmi c'è sempre la mia ormai migliore amica Michela "Vickyy come stai?" "abbastanza bene dai e tu?" "bene dai, andiamo dentro" mi dice lei, mi prende per mano e andiamo dentro. "Piccolè ciao" dice Damiano come suo solito quando passo nei corridoi. "Ciao Damiano" gli dico di sfuggita, io con Damiano avevo un rapporto normale, eravamo conoscenti, ci scambiavamo giusto due parole prima di entrare in classe e ci salutavamo all'uscita, non mi va di prendere confidenza con un ragazzo, poi soprattutto con uno come lui, non mi sembra troppo affidabile, chissà quante tipe gli staranno già sotto, alle ricreazioni è sempre circondato da ragazze, bah. Entriamo in classe, facciamo tutte le lezioni e finisce anche questa giornata di scuola. Stavo uscendo dalla classe quando una donna si avvicina a me e mi dice "sei tu Victoria de Angelis giusto?" "ehm si si sono io" dico interdetta "volevo chiederle un grosso favore" "mi dica" "conosco Damiano?" "sisi" "ecco, io sono la sua professoressa e lui è letteralmente una frana in tutte le materie, vorrei cercare di aiutarlo ma non mi ascolta neanche, finisce per essere bocciato anche quest'anno e non mi sembra il caso per lui. La tua professoressa mi parla spesso di quanto tu sia brava e di quanti bei voti prendi in qualsiasi materia quindi stavo pensando se potevi dare delle ripetizioni a Damiano, ne avrebbe davvero tanto bisogno, me lo hanno chiesto proprio i suoi genitori" Te pareva, mo pure le ripetizioni mi tocca dare, già non ho tempo di fare un cazzo, poi chi lo sente a mio padre, non penso che potrò accettare. "Mi scusi professoressa, a me farebbe anche piacere però il fatto è che.." "la prego, Damiano è proprio un caso disperato" Madonna mia, mannaggia a quella prof che glielo ha detto a questa. "E va bene" dico sospirando "la ringrazio veramente tanto" "non si preoccupi". Che cazzata che ho appena fatto, mio padre mi ammazzerà, già lo so che mi dovrò subire una ramanzina. Mentre penso a tutto questo proprio Damiano si avvicina a me e dice:" quindi? Si va?" "si vieni sbrigati e non iniziare già a rompere il cazzo grazie" Damiano rimane un attimo perplesso per la mia risposta ma mi segue, mentre usciamo verso la macchina l'ho dovuto zittire un pò di volte. "Ciao papà.. Lui è Damiano,un ragazzo della classe accanto alla mia, i suoi genitori e la sua prof vogliono che lui faccia ripetizioni e dato che sono la più brava della classe hanno chiesto a me.. Quindi di pomeriggio lui starà da noi" "e chi lo accompagna?" prima che io possa rispondere Damiano interviene e dice:"signore non si preoccupi, verrà mia madre a prendermi" "mh va bene, salite in macchina" saliamo e ci dirigiamo a casa. Mio padre ci fa scendere e dice:"vado a lavoro, studiate." "si papà" "arrivederci signore" dice Damiano. Apro la porta e faccio cenno a Damiano di entrare. "Vieni mettiamoci in sala, poggia pure le tue cose lì" dico indicandogli una sedia "prendi i quaderni che ti servono e sediamoci qui" "sissignora" dice lui ironicamente e poi aggiunge "come mai così rigida? Rilassati" "ti ho detto che non devi rompere, vieni qua e sta zitto" "scusa scusa, arrivo" si siede accanto a me. "Ora ti devo fare ripetizioni, quindi vedi di cercare di applicarti" "Tanto mica l'ho chiesto io di fare ripetizioni" "e io non ho chiesto di volerti fare ripetizioni" "potevi dire di no" "basta discutere, a lavoro adesso e basta parlare di cose che non servono" Damiano sbuffa e iniziamo a lavorare, dopo 10 minuti lo fermo e dico "certo che sei proprio un caso perso, ti dovrò sopportate qui ogni giorno per più tempo del previsto se la tua situazione è veramente così grave" "eh vabbè ti abituerai a sopportarmi, tanto la cosa è reciproca" "e menomale direi" aggiungo per poi rimetterci a lavoro.

Voglio sentirti miaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora