Il tempo passava e la prof non tornava e io ero lì in piedi ad aspettare. Passano due orette e torna la prof che dice:"Ragazzi scusate, scusa Victoria l'interrogazione la rimandiamo a domani" SI CAZZO FINALMENTE QUALCOSA DI BELLO È SUCCESSO penso mentre vorrei sorridere ma non potevo, così torno al posto e Michela dice:"te la sei scampata è?" "già.." "Tanto sei sempre pronta" dice lei "mh mh" si stavolta non ero pronta però. Continuiamo le lezioni e tutto sembra andare per il meglio. Finalmente finisce scuola e usciamo tutti dalla classe, nei corridoi c'è come sempre Damiano che mi aspetta. "Piccolè, annamo?" "si si, vieni" mentre usciamo lui dice:"allora? Sono perdonato" dice lui con un sorriso "mhh non so dovrò ancora pensarci" "certo che sei proprio testarda eh?" "ne sono consapevole e ne vado fiera" dico sorridendo e andiamo in macchina. "Allora Victoria? Com'è andata?" mi chiede mio padre "bene bene" "va bene, andiamo a casa" mio padre ci accompagna a casa e io e Damiano entriamo. "Senti Damiano, io vado a farmi una doccia, tu intanto inizia a ripassare un pò" dico salendo le scale per andare in bagno "va bene piccolè" mhh Madonna quando la smetterà di chiamarmi così? Mi spoglio e entro in doccia, mi stavo lavando tranquillamente quando mi accorgo di aver lasciato i vestiti al piano di sotto "e che cazzo" dico ad alta voce, finisco di lavarmi e mi tocca scendere in accappatoio,un accappatoio più grande di me. Damiano mi vede scendere e dice:"che succede piccolè? Te mancavo?" "no ho solo lasciato i vestiti giù", stavo scendendo gli ultimi gradini quando metto il piede male e scivolo in avanti rischiando di ammazzarmi per colpa di quell'accappatoio, stavo giusto per cadere di faccia per terra quando una mano mi afferra per un braccio e mi stringe a se "Sta attenta piccolè, sai che se non c'ero eri già in ospedale?" dice Damiano tenendomi le mani sulla schiena, sentivo il calore del suo petto a contatto con il mio, e il suo respiro caldo sulla mia testa. "Si ok ma potresti lasciarmi ora?" "Potresti almeno far finta di essere un pò più gentile? So du vorte che te parò il culo" "Si si hai ragione grazie" mi stacco da lui con l'accappatoio mezzo tolto e ancora mezza traumatizzata, Damiano mi fissa "potresti smetterla di guardarmi?... Perfavore?" "perché?" "e lo chiedi pure?" "non mi pare che io stia facendo nulla di male" "sono mezza nuda sai com'è" Damiano sorride e poi si gira, io prendo i vestiti e torno in bagno "cazzo c'avrà tanto da ridere questo, bah" dico a bassa voce mentre entro nel bagno, mi metto dei jeans larghi, una maglietta nera e sopra una felpa lunga, raccolgo i capelli in un asciugamano e sono pronta per tornare giù. "Eccomi, stai ripassando?" "se devo essere sincero no" dice lui continuiando a sorridere come un idiota, mi metto una mano in faccia cercando di non prenderlo a insulti e scendo giù. "Mettiamoci subito a lavoro che devo anche studiare io". Così iniziamo subito,dopo circa qualche ora di studio senza mai fermarci Damiano praticamente in ginocchio mi prega di fare una pausa "Piccolè te prego" "mhh solo se la smetti di chiamarmi così" "non me puoi fa questo dai, tò sempre dato retta, na pausa me la merito no?" dice cercando di farmi cambiare idea "mhhh" dico io senza guardarlo "piccolè perfavore" "se fai così perdiamo solo tempo e te la scordi la pausa" "ufff" sbuffa lui "per stavolta mi sento gentile, pausa" "ohhh grazie a dio... Comunque se questo è il tuo atteggiamento de quando te senti gentile ho paura de quando te senti nervosa" lo guardo negli occhi e dico:"la pausa la vuoi o no?" "sisi scusa scusa" "ecco bravo sta al tuo posto" dico "rimproverandolo" io.
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Voglio sentirti mia
RomanceVictoria si è trasferita da poco a Roma e a breve sarebbe arrivato il primo giorno di liceo....