Un locale non molto apprezzato

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Io e Michela andiamo in centro dove c'erano Vanessa e Angelica ad aspettarci. "Ciao ragazzee" dice Angelica venendo verso di noi a salutarci. Con lei non avevo molta confidenza e neanche con Vanessa, ma alla fine sono abbastanza simpatiche dai. "Allora dove vogliamo andare?" chiede Vanessa. "mhh ho un'idea" esclama Michela "cioè?" chiediamo tutte insieme "potremmo andare in un locale, uno che conosco io, ci sono stata un sacco di volte" "per me va bene" dice Vanessa "anche per me" diciamo io e Angelica. "va bene allora andiamo" dice Michela e iniziamo a incamminarci. Per le strade era pieno di gente che passeggiava qua e la, uomini, ragazzi, anche bambini con i genitori, quanta gente. Camminiamo per un pò fin quando non arriviamo a davanti a questo locale. Fuori avevo l'insegna con il nome, ed era tipo fluo azzurro e rosa. Da fuori non sembrava molto grande, so solo che si sentiva già il casino che c'era dentro. Sinceramente non me la sentivo per niente di entrare, inizio a sentirmi un pochino rigida e in ansia, ma su alla fine che sarà mai... No? Penso cercando di rassicurarmi. Le altre tre entrano subito, io rimango un attimo impalata a guardare fuori dal locale per circa un minuto. Ad un certo punto vedo che Angelica torna in dietro e viene verso di me "hey perché non entri Vic? Va tutto bene?" mi chiede lei "ehm si.. Si va tutto bene.." "vieni?" "arrivo arrivo tu vai io entro dopo" "sicura?" "sisi". Angelica rientra e dopo un pò di tempo mi decido ad entrare. Dentro come immaginavo era pieno di gente, ragazze e ragazzi mezzi nudi, che si strusciavano gli uni contro gli altri, la musica a palla, musica di merda devo dire, gente che beveva, era un casino la dentro. Sento che sto iniziando a sudare freddo, mi sento il cuore in gola e non sono per niente a mio agio, sto per esplodere. " Cristo, Michela lo sa che sti posti non mi piacciono, perché mi ci ha portato?" penso mentre cerco un angoletto dove starmene in disparte. Trovo un piccolo tavolino con uno sgabello e decido di sedermi li, per stare un pò tranquilla (cosa al quanto impossibile) non riesco, penso di starmi sentendo male. Continuo a sudare freddo e sento come se stessi per vomitare il cuore, ho la respirazione accelerata. Cerco di prendere respiri profondi e di pensare ad altro. Ero immersa nel cercare di tranquillizzarmi quando un ragazzo si siede davanti a me. "hey" dice lui "che vuoi?" dico io seccamente "ok penso che tu non voglia rotture di cazzo" "esatto" dico io senza neanche guardarlo "comunque mi chiamo Francesco" dice lui porgendomi la mano. Io gli do le spalle e dico:"nessuno te lo ha chiesto" "lo so, ma ci tenevo a dirtelo" "è inutile che continui se stai provando a rimorchiarmi" "cosa ti fa pensare che io ci stia provando? Volevo semplicemente parlare con te" "ok allora la nostra conversazione può finire anche qui" "va bene va bene me ne vado ho capito" "bravo" Francesco si alza e si allontana, facendomi l'occhiolino. "Tutti uguali sono" penso tra me e me. Be almeno quel ragazzo non è insistente come Damiano. La serata continua e io rimango ancora in quel tavolino, da sola, a pensare e a cercare di non farmi prendere un attacco di panico. Ad un certo punto sento una voce familiare che chiama il mio nome, sento la voce sempre più vicina e poi vedo Angelica. "Vic.. Ma che fai qui tutta sola?" mi chiede lei sedendosi vicino a me "Nulla.. È che questi posti non fanno per me ecco" "be potevi dire che non volevi venire no?" "ma poi ero l'unica" "ma sono certa che Michela ti avrebbe ascoltato, è la tua migliore amica dopotutto" "già, forse hai ragione" dico io guardando il tavolo. "Senti io vado a prendere un pò d'aria fuori eh" dico ad Angelica "va bene Vic, vuoi che vengo con te?" "nono sta tranquilla" "mh va bene". Mi alzo dal tavolino e esco dal locale... Faccio un bel respiro di aria fresca, libera e mi sento meglio,guardo il cielo e mi rilasso finalmente, anche se avevo ancora la musica e il casino del bar nelle orecchie. Stavo tranquillamente pensando quando ad un certo punto sento di nuovo una voce " heyyy che ci fai qui fuori?" cerco di non scaricargli i peggio insulti e dico:"ancora tu?" "si sono ancora io, Francesco" "ma lo vuoi capire che voglio essere lasciata in pace o no?" "pensavo che un pò di compagnia ti avrebbe fatto piace-" "ti è chiaro l'Italiano? Voglio essere lasciata in pace" "e va beneee". Rientra nel locale e finalmente rimango di nuovo da sola.

Voglio sentirti miaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora