Quella sera mio fratello ha avuto un emergenza con il suo branco ed è andato via con suo figlio.
In poche parole sono rimasta a casa da sola lo stesso giorno in cui ho rischiato di mostrarmi nuda davanti a tutta la scuola.
E ho una paura incredibile.
La brutta senzazione che Damien stia venendo a casa mia mi attorciglia lo stomaco come una morsa.
Continuo a fare avanti ed indietro per tutta casa, prendo un barattolo di Nutella e con un cucchiaio prendo qualche caloria, ma non mi calma i nervi.
E ora posso dire anche addio alla cena.
Non sa dove abito.
O...
Se sa della mia famiglia perché non dovrebbe sapere dove abito?
Mi siedo a terra e comincio a guardarmi intorno.
Poi una ventata d'aria fresca mi fa rabbrividire.
Ma non è solo freddo quello che sento.
È la paura.
Io non ho lasciato aperta nessuna finestra.
...
Prendo coraggio e rimango a quattro zampe.
L'aria viene dalle scale.
Le salgo lentamente e noto la porta della mia camera aperta.
No, no, no.
Lo sapevo.
Mi avvicino pian piano, ma prima ancora che possa gridare una figura mi è addosso.
Sono immobilizzata a terra e degli occhi gialli mi osservano famelici.
Non ci vuole molto a capire che è Damien.
《 Cosa ci fai qui?! 》
《 Sta zitta! Non parlare! Tu non sai niente di me! 》
Rimango un po spiazziata dalla risposta.
Che cos'ha?
Sembra...
Si alza liberandomi e scende le scale.
Lo seguo silenziosa.
Si guarda intorno e poi guarda i tutti cassetti.
《 Cosa stai facendo? 》
Si gira verso di me ed emette un basso ringhio che mi fa indietreggiare.
《 Siediti sul divano. È un ordine 》
Sbuffo, ma lo faccio.
Perché è così nervoso?
Sembra diverso.
Dopo aver dato un'altra occhiata in giro si affianca a me e comincia a fissarmi.
《 Si può sapere cosa vuoi da me? 》
《 Entra nel mio branco 》
Stavolta nella sua voce c'è la massima serietà.
Ha gli occhi puntati nei miei e non muove un muscolo.
《 La sai già la risposta 》
Si sporge verso di me constringendomi ad indietreggiare fino a farmi incastrare tra lui e il bracciolo del divano.
《 Non mi piace la tua risposta 》
《 Non è colpa mia 》
Appoggia la testa sulle mie tette e chiude gli occhi come se fosse la cosa più normale del mondo.
Per un attimo penso che si sia addormento, ma lui si alza e sale le scale.
No, ok.
Ma fa come se fossi a casa tua eh.
Non è che sto perdendo la pazienza, tranquillo.
Lo seguo e lo trovo in camera mia ad annusare l'aria.
《 Io ti voglio davvero nel mio branco. Perché non mi credi?! Perché non mi crede mai nessuno?! 》
Detto questo salta dalla finestra e scompare tra gli alberi.
Emh...
Che cosa...?
Prima ancora che possa connette il cervello alla porta bussa qualcuno.
Ma cos'hanno tutti stasera?!
Vado ad aprire e ovviamente c'è un tipo che non conosco.
Ha I capelli bianchi con qualche ciocca rossa e nera e gli occhi azzurri.
《 Dov'è andato l'alfa? 》
Emh... ciao anche a te.
《 E tu saresti... 》
《 Dian. Ora per favore rispondi, Damien è sonnanbulo, a volte la sera esce di casa senza accorgersene e fa... cose stupide ecco 》
Lui almeno ha usato il "per favore".
《 È scappato verso il bosco, è andato via propio ora 》
《 Grazie 》
Fa un piccolo sorriso davvero dolce e corre dietro casa probabilmente per seguire Damien.
Chiudo la porta.
Quindi quello che diceva non era rivolto a me?
Stava sognando ad occhi aperti? Eppure mi rispondeva.
Ed è anche vero che alcune cose che diceva non avevano senso, ma... lasciamo perdere va.
Vado in bagno per lavarmi i denti e poi vado a letto.
Spero solo che domani non mi chieda qualcosa.La mattina mi preparo in fretta ed esco senza fare colazione.
La Nutella di ieri sera mi ha riempito.
A scuola come al solito sono tutte arrapate per Damien e io le ignoro entrando nell'edificio.
Vado nella mia classe, al mio solito posto e mi rilasso sulla sedia.
《 Non potrei essere più fortunato di così 》
Dian mi sorride dalla porta.
《 Ieri non ti ho visto a scuola. Pensavo... 》
《 Ho avuto un piccolo problema, ma ora è tutto ok. Posso sedermi accanto a te? 》
Quindi ha la mia età?
《 Beh se non conosci nessuno... 》
《 Grazie 》
Prende il posto accanto al mio e si stiracchia sulla sedia.
Solo ora mi rendo conto che anche lui non è messo male a muscoli, anzi...
Pochi minuti dopo suona la campanella ed entrano tutti in classe, Peeta si siede davanti a me.
Il prof presenta Dian alla classe e iniziamo la lezione.
Ogni tanto non riesco a trattenere l'impulso di guardarlo.
Sembra un ragazzo serio.
Prende appunti, sta attento alla lezione e non da fastidio.
Io non capisco, come lo ha convinto Damien ad entrare nel suo branco di stronzi acidi.
A ricreazione mentre tutti escono dalla classe io fermo Dian un attimo.
《 Posso farti una domanda... un po personale? 》
Mi guarda curioso.
《 Emh... ok 》
《 Perché sei entrato nel branco di Damien? 》
Sul suo volto passa un'ombra, ma scompare subito.
《 È una storia complicata... 》
Arrossisco un po per l'imbarazzo.
《 Non ti chiedo di spiegarmi la tua storia. Voglio solo una motivazione. Damien ti porta via da casa tua, ti allontana dalla tua famiglia e ti comanda a bacchetta. Perché dargliela vinta? 》
Lui mi sorride dolcemente e si gratta la testa nervoso.
《 Non è cattivo come credi. Fa lo stronzo per allontanare gli stupidi e gli illusi 》
《 Non capisco... 》
《 Cerca qualcosa di particolare nei membri del suo branco 》
《 Cerca gli stronzi come lui? Tu non lo sei 》
Dian si lascia scappare una risata.
Mi mette una mano sulla spalla e porta l'altra all'altezza del suo cuore.
《 Cerca qualcosa che non tutti hanno. Qualcosa che in pochi provano. Se non mi avesse trovato... io non so dove sarei ora. Lo rispettiamo tutti e posso assicurarti che nel nostro branco abbiamo tutti qualcosa in comune 》
Mi lascia andare e si allontana da me facendomi un piccolo saluto prima di sparire tra gli studenti.
Qualcosa in comune?
E c'entra il cuore in qualche modo?
Eppure non capisco.
Tutti abbiamo almeno un po di cuore e io non mi considero diversa dagli altri per questo motivo...