Damien si siede sul mio letto senza lasciarmi andare.
La sua lingua accarezza la mia, sento il corpo scosso da violenti brividi e lui in risposta mi stringe ancora più forte, se non mi reggesse avrei paura di scivolare a terra fino a svenire.
Gli infilo le mani tra i capelli e lui emette un basso ringhio davvero... o cavolo come posso spiegarlo?
Ho la sensazione che le mie ossa si possano sciogliere dall'interno fino a farmi diventare un pozza non identificata.
Ma quel ringhio sa anche di altro.
Di molto altro.
È una velata minaccia, un ordine silenzioso... e... cavolo se mi piace.
Gli tolgo le mani dai capelli come lui mi ha silenziosamente ordinato e prima che possa toccargli il petto lui mi afferra i polsi con possessività e me li blocca con una mano dietro la schiena, girandoli in modo che non possa muovere le braccia neanche di un millimetro.
È una sensazione di quasi completa impotenza e... odio ammetterlo, ma mi piace.
Mi piace sentirmi così indifesa per colpa sua.
E sinceramente se continua ad adorarmi così non sfiorerei neanche con il pensiero di liberarmi da lui.
Damien apre le gambe e di conseguenza le apre anche a me, con il braccio libero mi stringe al suo petto e di conseguenza butto la testa all'indietro sentendo la sua (enorme è dire poco) erezione premere sul punto più sensibile in mezzo alle mie gambe.
《 Che bel suono... fallo ancora tesoro 》 la sua voce roca ed eccitata mi fa gemere ancora.
《 Così bella... Così perfetta... ed è tutta mia... 》
Le sue labbra si posano delicate sul mio collo e prima che dalla mia bocca esca un altro verso di piacere la sua lingua mi bagna quel punto.
Un attimo di panico mi assale, ma Damien mi rassicura accarezzandomi dolcemente un fianco.
《 Non lo farei mai senza il tuo permesso. Sta tranquilla... 》 i suoi sussurri sono fitte di piacere per tutto il mio corpo nel silenzio della mia camera.
Le sue labbra tornano sul mio collo e mordono leggermente, poi posa la guancia sulla mia spalla e dopo aver preso un profondo respiro nasconde il volto sotto il mio mento.
Mi accorgo a malapena della sua mano che libera i miei polsi perché sono troppo concentrata sulle sue braccia che mi stringono in un tenero abbraccio.
Senza pensarci due volte ricambio, sotto le mie dita i suoi muscoli si rilassano visibilmente e incurva le spalle accoccolandosi tra le mie braccia.
Sembra così... fragile quasi.
Come se questo abbraccio gli permettesse di non cadere in un abisso oscuro.
《 Non lo farei mai senza il tuo permesso, stai facendo tanto per me 》
Gli guardo la folta chioma corvina e provo ad accarezzargli lentamente la schiena.
Riuscendoci anche visto il suo espiro profondo.
《 Ne sono sicura. È solo che sul momento mi sono irriggidita un po. Tutto qui. E comunque anche tu stai facendo tanto per me quindi siamo pari 》
La mia voce suona estranea a me stessa, troppo... flebile... dolce... adorante di avere un sua risposta.
Per sentire la sua voce magnifica ancora e ancora.
《 Non siamo pari. Se mettiamo a confronto tutto quello che ti ho fatto a quando ti ho resa felice... ho ancora tanto da farmi perdonare 》
Ridacchio leggermente e gli infilo una mano tra i capelli, stavolta non si oppone.
《 Non sono poi così tante le volte... 》
《 Ti ho irritato la prima volta che ci siamo visti, se non avessi chiamato la prof arrapata tutta la scuola ti avrebbe vista nuda, sono entrato due volte in casa tua senza permesso, ho frugato nella tua biancheria e... 》
Sentendo le ultime parole lo blocco di colpo.
《 Cosa hai fatto...? 》
《 Oddio e ancora non te lo avevo detto... senza contare il piano architettato per farmi beccare da tuo fratello mentre ti... "corteggiavo". Sono tante cose 》
Io sono rimasta ancora alla "biancheria".
《 Quando... quando hai frugato nei miei cassetti?! 》
La mia voce più che arrabbiata è divertita.
No Sabrina non è il momento per ridere... però un immagine di un Damien che fruga curioso nei cassetti mi fa davvero ridere.
《 Tutte e due le volte che sono venuto a casa tua. La prima volta è stato solo un attimo perché stavi arrivando, la seconda... diciamo che Sol mi ha beccato con le mani nel sacco. Ha aperto la porta prima che potessi rimettere tutto a posto 》
《 Ma... perché? 》
Ora era davvero difficile trattenere le risate.
Lui alza la testa inchiodando i nostri sguardi, è terribilmente serio e io quasi preoccupata cerco di imitarlo.
《 Non farò quelle stronzate da libro. Dove lui mentre aspetta la sua anima gemella si scopa la peggio troia per placare i suoi "istinti". E poi dopo quello che avevo fatto il pomeriggio prima mi sentivo terribilmente in colpa. Così ho frugato li per... darmi una certa idea su cosa immaginarmi la notte 》
Arrossisco di botto e lui fa un sorriso timido.
Oddio.
Non so se essere onorata o disgustata dalla cosa.
Cioè lui è Damien Óland, non uno sfigato qualunque.
Provo a cambiare discorso.
《 Approposito quando ho rischiato di mostrarmi nuda davanti tutta la scuola... eri davvero sicuro di quello che dicevi? 》
Mi guarda sorpreso.
《 In realtà... in quel momento forse avevo più paura io che te. Non immaginavo ti saresti addirittura trasformata per liberarti dalla mia presa... cioè... io non me lo aspettavo per niente. Sinceramente avrei voluto prenderti a schiaffi. Io sapevo già chi eri per me e la gelosia e la possessività mi stavano divorando. Ho detto che avevo previsto tutto perché non volevo farti preoccupare, poi mi è venuta in mente la prof arrapata e... ho colto l'occasione 》
Lo guardo ad occhi spalancati.
《 Oddio quindi io ho rischiato di... 》
《 No. Se il piano improvvisato non avrebbe funzionato io avrei cominciato a creare scompiglio per la scuola per distrarli da te. Magari avrei chiamato il tuo amico, ma comunque non avrei mai permesso che la scuola guardasse la mia compagna nuda. Solo io posso 》
Le guance cominciano a colorarsi mandandomi calore su tutto il viso, oddio in effetti... prima o poi se va tutto bene accadrà no?
Provo a sembrare tranquilla, alzo il mento in segno di superiorità e chiudo gli occhi.
《 E chi ti dice che ti darò il permesso 》
《 O tranquilla tesoro, quando succederà tu sarai in ginocchio davanti a me, mi pregherai disperatamente di farti mia 》
Cerco di sembrare tranquilla.
Stiamo insieme da neanche due giorni e già vado a pensate a queste cose...
Certo che la mia vita è cambiata in un attimo, fino a pochi giorni fa odiavo Damien ed ora...
Lui all'improvviso con uno scatto mi fa sdraiare sul materasso del mio letto con il suo corpo sopra il mio.
《 Devo per caso ricordarti che riesco a leggerti nella mente? 》
Oh. Oh.
《 Se pensi già a queste cose magari potrei anche allargarmi un po di più con te... 》
《 Non ci provare sa? Ti picchio! 》
Lui ridacchia e mi da un dolce bacio sul naso.
《 Scherzo, scherzo e poi visto come ti è piaciuto quello che ti ho fatto prima credo continuerò così 》
Cominciamo a baciarci e mentre mi stringe forte tra le sue braccia qualcuno bussa alla porta.
Che tempismo del cavolo...
Però non può essere mio fratello, lui ha le chiavi.
Damien dal canto suo invece balza dal letto e si precipita giù.
Che abbia riconosciuto l'odore di qualcuno?
Lo seguo e quando sono giù vedo fuori dalla porta un ragazzo che non ho mai visto.
Ha i capelli castani, molto ricci e due occhi azzurri.
Da come si parlano sicuramente sono conoscenti.
《 Mark che ci fai qui? 》
《 Alfa è per Dian, ha... avuto... un altro attacco 》
《 Cazzo, ok. Siete a casa no? Vi raggiungo subito 》
Mark se ne va e Damien si gira verso di me.
《 Tesoro scusa Dian non sta molto bene devo andare da lui 》
《 Certo, ma... che cos'ha? 》
《 È complicato da spiegare... 》
《 Posso venire con te? 》
《 Sì 》
Chiudo la porta di casa ed in un attimo ci trasformiamo per andare a casa del branco di Damien...