Incubi

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Guardare la camera di Damien ora mi da una strana sensazione.
Mi sento scoperta, Quando abbiamo deciso di aspettare venerdì sera per trasferirmi completamente da lui non pensavo sarei stata così nervosa, abbiamo scelto proprio venerdì sera perché così avevamo il finesettimana intero per vedere come andavano le cose e anche perché essendo sera la mia voglia di fuga improvvisa diminuisce anche perché voglio davvero provare questa cosa con Damien.
Ma ora sono nel panico.
Dovremmo metterci a dormire e odio il fatto che non riesco a darmi una calmata, pensavo fosse una cavolata, ma è tutt'altro.
Ci ho già dormito soprattutto con le vacanze di Natale, ma ora circondata da ogni cosa che gli appartiene, nella sua camera da letto e sapere che uscendo da qui mi ritroverò tra i membri del suo branco peggiora le cose.
Damien mi ha già liberato metà armadio così non devo rovistare nella valigia ogni volta, ora sto appendendo qualche maglietta perché non voglio sdraiarmi, cioè voglio anche perché sono stanca, ma non ci riesco porca puttana.
《 Ehi Sabrina... andiamo a dormire? 》
Mi giro verso di lui con calma per non far diventare troppo evidente il fatto che mi stia cagando sotto, ma tralasciamo i dettagli.
Annuisco con altrettanta calma e mi avvicino al letto mentre lui si è già sdraiato.
《 Sai ho un regalo per te 》
Mi giro verso di lui confusa mentre mi siedo sul materasso.
《 Sì, oggi è mancato il professore di ginnastica e abbiamo avuto un'ora libera in giardino, così ho pensato... cioè... 》
Si piega di lato per prendere in qualcosa da sotto il letto che poi nasconde subito dietro la schiena.
《 Cos'è? 》 chiedo curiosa.
《 Chiudi gli occhi 》
Faccio come mi dice e mi inginocchio sul materasso verso di lui.
Passano pochi secondi quando lui riparla.
《 Ora puoi aprirli 》
Obbedisco, ma non vedo nulla di nuovo davanti a me, Damien mi guarda sorridente e non ne capisco il motivo.
《 Cosa? 》 chiedo confusa.
Lui si sposta con uno scatto accanto a me, mi stringe le spalle col braccio mentre con l'altro tira fuori il cellulare.
Lo vedo mentre attiva la telecamera e quando questa ci inquadra faccio un piccolo verso di sorpresa, sulla mia testa c'è una piccola coroncina di margherite intrecciate.
《 Sono stato bravo vero? Certo non è perfetta, ma mentre aspettavo che venivi qui non sapevo dove nasconderla e sotto al letto si è sgualcita un po' 》
Mi scatta, anzi ci scatta una foto e poi riposa il cellulare sul comodino.
《 Ehm... 》
《 Sei davvero carina lo sai? 》
《 Grazie 》 dico arrossendo.
Lui posa la coroncina e mi trascina sul letto con lui, stringendomi tra le sue braccia dopo aver spento la luce.
《 Sono felice che tu sia qui, mi sento meglio 》
Appoggio il viso al suo petto e chiudo gli occhi.
《 Ne sono felice, sono qui per te dopotutto 》
Le sue labbra si posano leggere sulla mia fronte mentre la sua mano mi accarezza lentamente la schiena.
《 Di questo te ne sono grato, lo so che è stato un passo importante per te venire qui 》
《 Voglio solo che tu sia più tranquillo 》
Strofina il naso tra i miei capelli e respira a pieni polmoni.
《 Bhe sto meglio, l'occhio fa meno male 》
Alzo la testa guardandolo confuso.
《 L'occhio? 》
Lui sorride e mi da un dolce bacio sulle labbra.
《 Mi sento meglio, però non completamente, c'è sempre qualcosa che... bhe non saprei come spiegartelo so solo che voglio andarmene di qui, ma per te aspetterò 》
Nascondo il viso nell'incavo del suo collo e do un tenero bacio su questo.
《 Poi vedremo, un passo alla volta 》
Facciamo un piccolo verso di assenso e poi ci abbandoniamo tutti e due tra le braccia calde del lenzuolo.
...
Quando mi sveglio è ancora buio e non sento lo stesso calore di quando mi sono addormentata infatti il letto è vuoto.
Damien però è ancora nella stanza, sta affacciato alla finestra a guardare il cielo della notte.
《 Ehi...? 》sussurro assonnata.
Lui si gira di scatto e quando i nostri occhi si incrociano sembra rilassarsi.
《 Ehi... non volevo svegliarti, ho fatto rumore? 》
《 No, mi sono svegliata proprio perché non ci sei 》
Lui accenna un sorriso e torna a guardare fuori dalla finestra.
《 Scusa , non riesco a dormire 》
Lentamente mi alzo a sedere sul materasso non smettendo di guardarlo.
《 Altre brutte sensazione? 》
Scuote la testa.
《 Peggio 》 risponde.
Mi tolgo le coperte di dosso e lo raggiungo alla finestra.
《 Peggio? 》
《 Incubi 》 sussurra in fine.
Guardo anche io il cielo stellato e mi sposto più vicino a Damien fino a far toccare i nostri fianchi e le nostre spalle.
《 Si dice che si ricordano meglio gli incubi che i sogni. Tu ricordi il tuo incubo? 》
Lui scuote la testa per poi poggiarla sulla mia spalla.
《 Sai... 》 continuo io mettendogli una mano tra i capelli.
《 Quando ero molto piccola sognavo cose strane. Come sai non subito si dice ai figli la propia natura e avevo solo cinque anni, quindi ero... innocente diciamo. Una sera mi svegliai al centro di un bosco, mi ricordo gli alberi altissimi, così tanto che non si vedevano le cime, avevano rami corti, ma pieni di foglie e mi impedivano di vedere il cielo. Era tutto molto buio, io ci vedevo, ma non sapevo se il senso di oscurità che sentivo era dovuto alla notte o al fitto degli alberi. Non sapevo dove andare e mi sentivo sola... poi comincia a sentire dei ringhi. Mi facevano paura e si avvicinavano così cominciai a scappare.
Li sentivo dietro di me e le mie gambe si muovevano da sole, giravano quando volevano e sapevo che mi avrebbe portato da qualche parte. Poi vidi una cosa stranissima. Un albero piccolo, poco più il doppio di me e sotto questo sentivo il lamento di un cagnolino 》
Lui mi guarda confuso.
《 Sai quando ero più piccola avevamo un cane, cioè mio fratello lo trovò abbandonato e decise di prendersene cura, era piccolo, probabilmente qualcuno lo aveva abbandonato perché era troppo piccolo per sopravvivere in cattività. Era un chiwawa, io lo chiamavo Bambi perché era marroncino con delle chiazze più scure su tutta la testa fino alla coda. Comunque lui era sotto quell'alberello rannicchiato su se stesso a piangere e intanto i lupi di avvicinavano 》
Damien intanto mi stringe un braccio intorno al corpo mentre mi guarda curioso.
《 Praticamente mi sdraiai a terra e col il braccio sotto l'albero cercavo di raggiungere in cagnolino, ma non vi riuscivo 》
《 E poi 》 mi chiede.
《 Non lo so. L'ultima cosa che mi ricordo è che quei lupi erano arrivati e io cercavo ancora di raggiungere il cane poi mi sono svegliata 》
《 Bhe... strano incubo devo dire 》 Mi sorride.
《 Già 》
《 Io non mi ricordo i miei incubi, mi sveglio angosciato e... vuoto credo, ma non ricordo mai cosa sogno 》
Gli do un bacio sulla fronte mentre continuo a intrecciare le dita tra i suoi capelli.
《 Forse è meglio così no? 》
Incubi, incubi, incubi, incubi.
Gli incubi secondo il culto satanico sono demoni bellissimi che vengono a trovarti nel sonno per avere un rapporto sessuale con te mentre dormi, e i sogni spiacevoli dovrebbero essere gli avvisi del loro passaggio o qualcosa di simile.
Davvero inquetante, ma comunque si può credere a quello che si vuole.
《 Sabrina 》
《 Cosa? 》
《 Secondo te le meduse sognano? 》
Trattengo una piccola risata dalla sorpresa.
《 Credo di sì. Anzi sicuramente è così, tutti sognano no? 》
Damien all'improvviso mi prende in braccio tornando sul letto.
《 Intanto non smetteranno mai di parlare. Su torniamo a letto 》
《 Cosa? 》 Chiedo confusa.
《 Nulla piccola 》
Ci mette sotto le coperte e torna a abbracciarmi.
《 Buona notte 》 sussurra lui.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 09, 2016 ⏰

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