Corriamo con tutta la forza che abbiamo nelle zampe.
Non so cos'abbia Dian, ma sembra qualcosa di grave.
Davanti alla porta di casa di Damien torniamo umani, Mark ci apre la porta e ci porge due coperte per coprirci il corpo.
Il fatto che ne abbia portate due mi rende in qualche modo felice credo.
Seguo Damien fino al secondo piano, ignoro le occhiate curiose del branco e ci fermiamo davanti ad una porta.
Da dentro si sentono urla e qualcuno che piange... riconosco la voce di Dian.
《 Sta attenta ok? Forse dovresti rimanere fuori 》
《 No. Dian ora è anche mio amico 》
Lui mi guarda titubante, ma alla fine apre la porta.
Dentro c'è una camera da letto e su questo c'è un Dian in lacrime che si tira i capelli.
Per terra ci sono già molte ciocche e i suoi occhi spalancati sembrano guardare un qualcosa che solo lui vede.
Damien si avvicina a lui e gli prende i polsi liberando i capelli dalla presa delle mani, si siede sul suo petto lentamente e nonstante abbiano il viso uno davanti all'altro Dian sembra non vederlo veramente.
Damien mi fa cenno con la testa di chiudere la porta ed io lo faccio.
《 Eih... Dian amico mio... 》
La voce dolce con cui lo chiama è rilassante.
Controllata e traboccante di affetto.
《 Siamo amici vero Dian? 》
L'altro dal canto suo sembra non sentirlo.
Comincia ad urlare e prova a liberare i polsi, ma la presa di Damien è ferrea.
《 LASCIAMI ANDARE, LASCIAMI ANDARE, LASCIAMI ANDARE 》
Prova in tutti i modi a liberare i polsi e quando sento uno strano rumore capisco che de né spezzato uno.
Eppure lui continua.
Le sue guance sono segnate dalle lacrime, ma non smette, non smette mai di ribellarsi alla presa che blocca i suoi polsi.
Damien all'improvviso lo lascia andare e Dian ne approfitta per dargli un cazzotto in pieno volto.
Io provo ad andare verso di loro per fermarlo, ma Damien con un cenno della mano mi fa segno di stare dove sono.
《 Siamo amici Dian? 》
L'albino continua a dargli cazzotti ovunque arriva, ma sembrano non fare nulla a Damien.
Poi in un momento di distrazione lo abbraccia.
Lo stringe forte e lo abbraccia.
Io rimango completamente spiazzata.
Cosa sta succedendo?
Dian gli da dei cazzotti sulla schiena, ma sono diversi da quelli di prima.
Sono più... lenti.
Anzi diminuiscono di velocità fino a fermarsi.
Il mio povero amico sembra come svegliarsi da una specie di incubo e abbraccia di rimando Damien nascondendo il viso nell'incavo del suo collo.
Poi finalmente sussurra qualcosa.
《 Mi dispiace... 》
Io tiro un sospiro di sollievo e mi siedo a terra.
Solo ora mi rendo conto che avevo trattenuto il fiato.
Appena sarà possibile voglio una spiegazione da tutto questo.
La stanza cade nella morsa del silenzio e nessuno parla finché Dian non accorge della mia presenza.
《 S-sabrina... 》
I due si sciogliono dall'abbraccio e Damien si siede accanto a me circondandomi le spalle con un braccio.
《 Era preoccupata per te 》
Dian mi guarda quasi terrorizzato.
《 Non... cioè sono felice che tu stia bene. Tutto qui. Non ti preoccupare, cioè vorrei solo sapere cosa è successo, ma sono sicura che me lo dirai tu quando ti sentirai pronto. Perché noi siamo amici e gli amici fanno questo ed altro 》
Dian mi guarda sorpreso.
Una lacrima cade dalla sua guancia, ma lui la asciuga subito e poi sorride.
《 Scusa io... avrei dovuto sapere che di te posso fidarmi... hai tanta pazienza... solo una come te potrebbe sopportare Damien 》
《 Eih! Guarda che io sono ancora qui eh! 》
Io e Dian ridacchiamo e Damien ci guarda offeso così gli do un bacio sulla guancia che lo fa arrossire.
《 Dai non si può negare che tu abbia la più grande pazienza del mondo 》 dico io ridendo.
《 Sono solo un po scorbutico. Ma ho tanta pazienza. Mi sono offeso ecco 》
Ci da le spalle e noi scoppiamo a ridere.
《 Forse è meglio che esca a dire che sto bene 》
Damien gli fa un cenno di assenso e l'albino esce dalla camera facendomi l'occhiolino.
Quando la porta della camera si chiude guardo Damien.
O meglio guardo la sua schiena.
Poi lui comincia a parlare.
《 Credi che ho fatto la cosa giusta? 》
Lo guardo con un sopracciglio alzato.
《 A fare cosa? Aiutare Dian è stato ovviamente una cosa giusta 》
《 Ma io... sapevo che non dovevo allontanarmi da lui. Lo sapevo che ha ancora molti incubi eppure mi sento in colpa ad non aver pensato a lui oggi... neanche un momento 》
《 Io non so cos'abbia, ma... non puoi stargli sempre accanto. Uno affronta le sue paure anche da solo. All'inizio è difficile, ma poi quando ti rialzi ti senti fiero di te perché sai che hai fatto tutto da solo e che non devi ringraziare nessuno. Non credi anche tu? 》
Lui mi guarda pensieroso e poi sorride.
《 Tu sai sempre dire una parola giusta. Mi chiedo se il tuo cervello abbia mai pensato qualcosa di stupido nel vero senso della parola 》
Ridacchio.
《 Non puoi immaginare quante cose stupide mi passano per la testa 》
Damien mi mette una mano sulla guancia e mi bacia dolcemente il naso.
《 Qui tutti hanno qualcosa di cui avere paura tesoro. Qui tutti hanno qualcosa da cui sono scappati. Da cui li ho liberati, salvati. Abbiamo qualcosa che ci unisce, anche se è qualcosa di oscuro e sbagliato 》
Ci guardiamo intesamente negli occhi.
Mi ha detto qualcosa.
È un buon segno.
Prima che possa fargli qualche domanda lui si alza e mi porge la mano.
《 Dai ti accompagno a casa 》
Ok, conversazione finita.
Prima di scendere passiamo per la sua camera per vestirci.
Mi passa un paio di boxer neri, dei vecchi pantaloni di un tuta che devo più e più volte arrotolare sulle caviglie... e poi non mi da la maglietta.
《 Posso avere anche una tua maglietta... per favore? 》
《 No. 》
Lo guardo scioccata.
Prima per cambiarci abbiamo fatto a turni in bagno ed ora?
《 Sinceramente non voglio affrettarti le cose, ma... tu mi hai già visto senza maglietta. Voglio la mia parte ora 》
Cerco di nascondere l'incredibile imbarazzo, in effetti ha ragione, ma...
《 Ma io ho il seno... 》
Anche solo pronunciare la parola mi fa arrossire.
E poi non ho neanche qualcosa di bello da mostrare.
Ho il seno abbastanza grande, ma... moscio ecco. Non sono quelle mega tette sode che ogni ragazzo vorrebbe toccare.
《 Ma stiamo cercando di avere una relazione. Il che implica anche questo. Se ti credi brutta togliti subito il pensiero dalla testa chiaro? Sei tutto quello di cui sia la mia parte umana e sia la mia parte lupo ha bisogno. Sei la mia perfezione quindi... per favore togli quel maledetto lenzuolo 》
Cavolo, cavolo, cavolo.
Si o no?
Un no lo farebbe arrabbiare di sicuro e dopo tutto quello che abbiamo fatto fino a non molto fa... ok Sabrina.
Tu lasci cadere il lenzuolo a terra di colpo così non puoi più coprirti.
《 Dai piccola... 》
Ok...
Uno...
No, no niente conto alla rovescia o ci ripenso, ORA.
Con uno scatto apro le mani lasciando che il lenzuolo mi cadda intorno ai piedi, chiudo gli occhi e cerco di respirare.
Credo di essermi appena dimenticata come si respira.
Sento le mani di Damien posarsi sui miei fianchi e tirarmi verso di lui.
Il mio seno morbido si schiaccia sul suo petto di marmo e le sue braccia mi stringono forti.
《 Sei più perfetta ogni secondo che passa... 》
Apro gli occhi di scatto incrociando i nostri sguardi.
Vedo ancora il suo occhio dorato brillare, ma non una luce accecante... è... come se all'interno ci fosse una piccola fiamma che amana calore e protezione.
Ha davvero degli occhi fantastici.
《 Ora avrai la tua maglietta 》
Gli faccio la linguaccia e lui risponde ridendo.
Si allontana leggermente da me...
《 Ma non prima di aver fatto questo! 》
Con uno scatto mi posa la mano su un seno palpandolo leggermente.
Quando mi rendo conto di cosa ha fatto ormai è troppo tardi.
《 Damien! 》
Lui ridacchia divertito e finalmente mi passa una maglietta che mi infilo subito.
Mi sta enormemente grande, ma in quel momento non mi importa più di tanto.
《 Scusa, scusa è che adoro sentire la tua pelle morbida sotto le dita. E credo che non mi laverò più questa mano 》
Usciamo da casa e ci dirigiamo verso la mia camminando.
《 Questa te la farò pagare 》 borbotto io.
《 Su su piccola mia 》
Mi mette un braccio intorno alle spalle e mi da un bacio sulla tempia.
In effetti neanche a me dispiace il suo tocco.