Sbadiglio con forza mentre mi stringo di più tra le braccia di Damien. Fortunatamente abbiamo trovato una caverna che ci ripari dal vento, ora indosso i vestiti di Damien mentre lui ha solo un altro paio di pantaloni, siamo raggomitolati in fondo alla piccola grotta, è tarda sera e visto che mancano altri due giorni di viaggio prima di arrivare all'aeroporto ci riposiamo un po.
《 Se hai troppo freddo dimmelo ok? 》
Annuisco lentamente.
Sto bene.
Se non mi muovo da qui.
《 Ho sonno, ma non riesco ad addormentarmi 》
Sento le sue mani accarezzarmi la schiena mentre io faccio un altro sbadiglio.
《 Povero amore... 》
Comincia a baciarmi lo zigomo, con una mano mi accarezza la cute facendomi sospirare di piacere.
《 Ehi... 》
《 Sì? 》
《 Senti... visto che tra tre giorni saremo a casa tua... pensavo... che potresti parlarmi di più della tua famiglia, o anche solo del motivo per cui ci stai andando 》
《 Io... non so se sia sicuro dirtelo 》
Allontano il viso dal suo petto per poterlo guardare meglio negli occhi.
《 Intanto lo vedrò ugualmente, ma vorrei che fossi tu a spiegarmelo 》
Lui distoglie lo sguardo dal mio e poi sospira pesantemente.
《 Non so cosa dirti. Me ne sono andato presto da casa, mi sento uno schifo ogni giorno della mia vita perché ho lasciato mio fratello... lì dentro. Avrei dovuto portarlo con me, ma avevo paura di tornare a casa 》
La sua voce è un sussurro.
Mi sdraio di schiena e lui si appoggia su un fianco per tenermi più al caldo.
《 Cosa c'è di tanto spaventoso in quella casa? 》
Lui appoggia la fronte sulla mia e chiude gli occhi.
《 Ci sono due cose. Una di queste ti spaventerà abbastanza, la seconda... non c'è più, ma per favore... in non centro niente, non mi dava ascolto, ma... 》
《 Ti credo, mi fido di te Damien, va tutto bene ok? Sono dalla tua parte 》
《 Io non volevo tornare li... 》
《 Ci sono io con te 》
Gli stringo le braccia al collo e lui sospira forse un po più rilassato.
《 Non mi lascerai? 》
《 No. Non di certo per una cosa che non hai fatto 》
Lui all'improvviso mi toglie le braccia dal suo collo e si alza.
《 Ma è propio questo il problema! Io non ho fatto nulla! Sono scappato, ho lasciato mio fratello li dentro! 》
《 Ma avevi paura, non lo hai fatto apposta 》
Si infila le mani tra i capelli nervoso, fa qualche passo e sospira pesantemente.
《 Non sono tornato a prenderlo. Sono un mostro 》
Provo ad alzarmi per raggiungerlo, per abbracciarlo, per... fare qualsiasi cosa che possa rilassarlo.
《 Non ti alzare. Rimani la e copriti, io ho bisogno di correre un po 》
Mi stringo le mani al petto.
《 Ma piove... 》
《 Non importa, rimani li e non ti muovere 》
Si spoglia e mi lancia i suoi vestiti in una muta richiesta di usarli per coprirmi, poi si trasforma e corre nel bosco senza girarsi neanche una volta per guardarmi.Quando apro gli occhi davanti a me c'è la carcassa di un cinghiale, l'odore di sangue è forte e mi fa venire un certo languorino.
Ad un lato della grotta c'è Damien.
Come al solito ha solo dei pantaloni indosso, ha la testa bassa nascosta tra le gambe.
《 Damien... 》
《 Mangia, sta zitta 》
La sua voce ha qualcosa che non va, ma non riesco a capire cosa.
《 E tu... 》
《 Ho detto che devi stare zitta. Io ne ho già mangiato uno nel bosco 》
Decido di lasciarlo stare e comincio a mangiare.
Non tolgo gli occhi da lui, ha la maglietta leggermente bagnata mentre i capelli sono zuppi, potrebbe prendersi la febbre.
Mangio il cinghiale e appena finito prendo la mia sacca per tirare fuori la seconda maglietta di riserva.
Gattono fino a lui e avvicino una mano alla sua testa, ma lui la blocca.
《 Va via, non sono in vena 》
《 Damien sto solo cercando di non farti ammalare 》
Lascio che la sua mano stia sul mio polso mentre io gli metto la maglietta in testa.
Lui stringe leggermente la presa, ma senza farmi male, vorrei dire qualcosa, ma dubito che migliorerebbe la situazione.
Con una mano non è molto facile cercare di asciugargli al meglio i capelli, ma intanto peggio di così...
Lui lascia andare il mio polso, apre le gambe per farmi passare in mezzo e mi stringe le braccia intorno i fianchi appoggiando la guancia sul mio petto.
Decido di non dire ancora nulla e ne approfitto per "usare" meglio la maglietta.
Non so quanto tempo passa prima che lui dica qualcosa.
《 Non volevo... alzare la voce. E non volevo neanche essere tanto acido 》
La sua voce è roca e detta in un sussurro, sembra che lo stia dicendo più a se stesso che a me.
《 Non fa niente. Tutti diventiamo nervosi quando parliamo di qualcosa che ci fa provare emozioni negative 》
Lui mi stringe con più forza e sospira.
《 Smettila di essere così... buona. Arrabbiati, di che sono stato stronzo 》
《 Non hai fatto niente che meriti tali parole. Smettila di essere così duro con te stesso Damien 》
Lui alza il viso facendo incrociare i nostri sguardi ed io non riesco a trattenere un verso di sorpresa.
Dal suo occhi rosso sta scendendo una lacrima.
Una lacrima di sangue.
《 Sono un mostro... 》
Cos...
《 No. Damien dai... 》
Oddio è così strano vederlo piangere, lui che è sempre forte e arrogante...
Sembra così fragile ora.
Libero i capelli dalla maglietta che butto in un angolo della grotta e mi siedo in mezzo alle sue gambe per abbracciarlo.
È così strano, solo dal suo occhio rosso cadono lacrime di sangue, quello dorato invece sembra spento, quasi finto, non ha la stessa vitalità.
《 Dovresti metterti una maglietta. I capelli bagnati non ti fanno bene 》
Strofina il naso sul mio collo.
《 Ok 》
Si alza da terra trascinandomi su con lui, ci rannicchiamo nell'angolo più caldo della grotta, Damien si infila la maglietta, mi fa sdraiare tra il muro e il suo corpo caldo.
《 Riposa un altro po, tra non molto dobbiamo ripartire 》
Annuisco sorridente e gli bacio il mento.
Lui si avvicina fino a far toccare i nostri nasi, mi bacia dolcemente le labbra, niente di passionale, è dolce e tenero, uno di quei baci che ti toglie le forze, così bello da non volertene mai staccare.
《 Dormi amore 》
Mi stringo al suo petto e chiudo gli occhi godendomi le sue braccia strette attorno a me.