Non riesco a fuggire questo odore di morte,
è penetrato nelle mie ossa ormai
e da lì mi consuma, mi svuota
e resta sotto il mio naso come monito.
Mento di continuo, non chiudo occhio
mi aggrappo ad una tazza di caffè per non cedere al sonno.
Mostri stridono, raschiano gli artigli contro le mie palpebre attendendo che riposi,
lasciando bruciature, generando cicatrici indelebili come nel legno.
Non lascerò che vincano loro, a gambe incrociate cerco il coraggio per abbracciare questa fredda lama.