Capitolo 4: voglio buttarmi da un ponte

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"la violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci"

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"la violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci"

Cammino nei corridoi della scuola, le cuffie nelle orecchie e la testa bassa. A quanto pare oggi la mia classe deve entrare alle dieci, ma come al solito io sono l'unica a non saperlo. E' probabile che me l'abbiano detto ma come al solito io me lo sia scordato, o è anche possibile che quelle merde dei miei compagni di classe non me l'abbiano mai detto. Come al solito.

Nella mia testa risuona la canzone "Teeth" dei five seconds of summer, una delle tante loro canzoni che mi sono entrate nell'anima. Loro sono la mia vita da quando li ho scoperti, alcune loro canzoni rispecchiano così tanto il mio stato attuale che non faccio altro che ascoltarli ogni volta che ne ho l'occasione.

Sto girando da quasi mezz'ora, perchè non so che cosa fare. Elvira non mi risponde al telefono segno che sta dormendo, e il numero di Nathan non l'ho mai chiesto. E altri amici non li ho, ovviamente. Non ho mai fatto amicizia con persone delle altre classi, quindi mi ritrovo qui sola a gironzolare per passare il tempo. Alla fine decido che non posso continuare così per un'altra ora e mezza, e quindi decido di dirigermi in bagno e chiudermi li dentro. Giro sui tacchi e mi dirigo nella parte opposta verso i bagni femminili.

Davanti a me ci sono le ultime persone che vorrei vedere in questo momento, abbasso di più la testa stringendomi in me stessa e allungando il passo,sperando che se vado abbastanza veloce non mi notino. Ma le mie intenzioni sono invane. Non appena sento il mio cognome uscire dalla bocca di Avery Brooke mi fermo di colpo, il mio corpo si irrigidisce e il mio cuore inizia a battere sempre più veloce insieme all'ansia che si insinua dentro di me.

Avery mi si avvicina con tutto il suo metro e ottanta, insieme alle sue cagnoline che si porta sempre appresso. Il suono dei suoi tacchi mi risuona nella testa, come una bomba nucleare che si sta avvicinando sempre di piu, e il suo profumo alle more mi si insinua nelle narici non appena mi si ferma davanti. Devo alzare la testa per guardarla, cercando in tutti i modi di assumere l'espressione più neutrale possibile per non farle notare quanto in realtà io stia morendo di paura. Lei mi fissa con i suoi occhi celesti color mare, che dentro hanno di tutto tranne che umanità, e il suo solito orrendo ghigno che riserva solo a me.

Avery Brooke è la stronza popolare della scuola, non fa altro che prendere per il culo chiunque le capiti a tiro. Eppure a me ha sempre riservato un trattamento speciale. Carina, vero?

-Cos'è quella faccia da cane bastonato, eh Cooper?- la sua orrenda voce da gallina mi fa storcere il naso, mentre la sua risata mi fa venire voglia solo di prenderla a schiaffi in faccia.

-Che vuoi, Brooke?- dico sperando che la mia voce non mi tradisca.

-Che ci fai qui tutta sola, balenottera? Dov'è quella cornacchia della tua migliore amica? Neache lei ti vuole più?- e scoppia a ridere, con le sue amichette appresso.

Trasalisco al nomignolo che mi ha affibiato, e mi allargo la felpa già enorme che indosso. Volete sapere qual è l' hobby preferito di Avery? Rendermi la vita un'inferno. Non so davvero che cosa io le abbia fatto, ma dal primo anno sembra abbia puntato me, e da allora non fa altro che prendersi gioco di qualsiasi cosa che mi riguardi.

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