Attenzione: questo capitolo contieni grossi SPOILER sulla parte finale del videogioco.
N.d.A: quest'ultimo capitolo si svolge immediatamente dopo la scoperta dell'identità di Tyr, con la fuga a Midgard di Kratos e Atreus.
Ecco cosa significa possedere... il potere. Non bastano lucidità, controllo, responsabilità... Ho insegnato mio figlio a diventare un uomo. Onesto. Sincero. Responsabile. Coraggioso. Ma i nostri nemici non sono uomini. Sono dei. E soprattutto... non sono onesti.
Per tutto... questo... tempo... il nostro nemico è stato con noi, a prendersi gioco di noi. Nelle fattezze di Tyr, Odino si è beffato dei nostri piani. Sempre un passo davanti a tutti. E a rimetterci la vita, vittima di questo feroce inganno, è stato l'uomo più fastidiosamente onesto che ho mai conosciuto. Brok.
Atreus è devastato. Ha il cuore spezzato. Aver ferito Sindri, quando si è trasformato in orso, averlo costretto a tenere in piedi le sue bugie, le sue menzogne... non è nulla in confronto al prezzo che il nano ha dovuto pagare per la sua lealtà a mio figlio. Il fratello, che aveva già una volta strappato alla morte... perduto di nuovo, e questa volta, per sempre.
La realizzazione delle conseguenze delle nostre azioni ha colpito Atreus più forte delle peggiori punizioni corporali che gli ho inflitto. E non c'è nulla che possa fare per sottrarlo a questo dolore.
Torniamo a Midgard. Niente più... Gjallarhorn, Ragnarok, maschere, guerre tra dei. E' tempo di lutti.
Questa storia è iniziata con un lutto, ed è terminata con un altro lutto. Due vittime innocenti del destino. Faye. Brok. In questa gelida terra, stretta nelle spire dell'Ouroboros, il serpente che si morde la coda, la ciclicità del dolore che torna sembra l'unica storia possibile.
Lasciamo questa casa in cui non siamo più ospiti graditi. Abbandonata dal suo stesso padrone, scomparso, Sindri, insieme al corpo del fratello, immagino diretto a Svartalfheim, la loro terra.
Ci lasciamo dietro ogni cosa. Il dolore di Sindri, di cui siamo corresponsabili. La sete di vendetta di Freyja, alla quale ho strappato il figlio, lasciandole nient'altro che questo, la possibilità di vendetta. Forse, un giorno, mi riunirò a lei. Forse, un giorno, vorrò e potrò concederle la vendetta, guidandola contro Odino, in un bagno di sangue, sia anche l'ultimo. Ma adesso... adesso il mondo può fermarsi, perché devo occuparmi di Atreus. Che la Storia stessi arresti il suo corso: devo concedere a mio figlio l'elaborazione del lutto.
Gli dei possono avere il loro... Ragnarok. La catastrofe finale, l'apocalisse, il compimento del destino. Ma per un uomo... per un padre... l'apocalisse è questa. Il dolore inconsolabile del proprio figlio.
Attraversiamo il portale mistico, diretti a Midgard. A casa. Torniamo a casa.
"Padre... io... io..." Atreus fatica a trovare le parole, insiste a cercare un nome per un dolore inconcepibile. L'aria gelida di Midgard ci schiaffeggia con violenza.
"Io voglio andare a caccia", dichiara Atreus.
"Ti seguirò", rispondo.
Ci inoltriamo nella foresta selvaggia. Un tempo, questi boschi erano... casa. Adesso sono un cimitero gelido, che accoglie i nostri dolori.
Atreus corre. Resta concentrato. Paziente. Lucido. Consapevole.
Sempre un passo avanti a me.
Segue le tracce della preda.
Non vuole parlare. Mi sforzo di trovare le parole. Non voglio, non voglio più che lo faccia, ho sbaglia ogni cosa, il mio credo più saldo, la certezza più forte, tutto uno sbaglio. Chiudere il cuore al dolore. Nulla di più sbagliato.
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Do not stray from me, boy (A God Of War fanfiction)
FanficFimbulvetr, l'inverno eterno, imperversa. Ragnarok si avvicina. Un padre e un figlio, uniti dal lutto, si preparano all'imminente guerra tra gli dèi. Nel suo quattordicesimo inverno, Atreus cerca risposte sulla propria identità, lottando per tenere...