Yukio's P.O.V.
«Tenente Evans!» mi girai lentamente verso la voce dura e profonda che mi aveva appena richiamato. Assunsi immediatamente una posizione rigida e composta, portandomi la mano destra sulla fronte, salutando l'uomo davanti a me.
«Tenente Bahar. Le serve qualcosa signore?»Il giovane uomo dalla carnagione abbronzata si avvicinò a me, annuendo. «Riposo Yukio.» mi rivolse un leggero sorriso, fermandosi davanti a me, ed io abbassai il braccio, rimanendo comunque sull'attenti.«Avanti amico, non serve essere così rigidi! Rilassati ogni tanto.» aggiunse poi, tirandomi un'amichevole pacca sulla spalla.
«Non c'è mai tempo per rilassarsi.» obbiettai seguendo i suoi movimenti con sguardo impassibile. «Non ti stanchi mai di ripetere le stesse cose all'infinito?» sbuffò annoiato il mio collega, posizionandosi al mio fianco alzando un sopracciglio, per poi farmi cenno di seguirlo. Fece una decina di passi, prima di fermarsi improvvisamente davanti ad una delle grandi finestre della struttura, guardando attentamente fuori, come se stesse studiando qualcosa.«Ti ricordi quando noi eravamo al loro posto, qualche anno fa?» mi domandò, indicando lo squadrone delle giovani reclute intente a correre sotto gli attenti richiami del sergente maggiore Anderson e del colonnello Bosnom. Lo affiancai, mettendomi le mani in tasca, osservando insieme a lui il branco di pecore ammaestrate che correvano faticosamente avanti e dietro, sotto un cielo grigio e cupo che minacciava di sfogarsi su di loro da un momento all'altro. Questa settimana è prevista pioggia incessante. Pensai, osservando i nuvoloni che lentamente si stavano creando in cielo.
«E' stato undici anni fa, Tobias.»Il giovane tenente rise alzando il capo, mentre io continuavo ad osservare il campo d'addestramento al di fuori. Sobbalzai improvvisamente, sentendomi colpire ripetutamente sulla schiena dall'uomo al mio fianco. «Sarà!» esclamò entusiasta, prima di assumere improvvisamente un tono più malinconico.
«E quel incidente? Quanti anni son passati?»
«Credo due.» risposi con tono freddo, sapevo perfettamente cosa intendesse. «Eppure io me lo ricordo come fosse ieri...» Tobias sospirò, incrociando le mani dietro la schiena, riportando il suo sguardo sulle reclute intente a procedere nell'addestramento, nonostante avesse iniziato a piovere a dirotto.
Girai lentamente la testa verso il mio amico, notando come un velo di tristezza si fosse posato sui suoi occhi ambra.Riflettei qualche istante, poi posai una mano sulla sua spalla destra, dandogli una stretta rassicurante. «Credo proprio che chiunque qui dentro se lo ricordi come fosse ieri...» presi un respiro profondo, allontanandomi da lui, per dargli un po' di spazio.
«Non pensi che la storia si stia ripetendo di nuovo?» mi domandò all'improvviso, riaprendo, silenziosamente, una cassa sigillata da tempo. Mi fermai di colpo, guardando il pavimento. «Di cosa stai parlando?» chiesi con un filo di voce.Conoscevo bene quel ragazzo, non servivano molte spiegazioni tra di noi. Ci bastava uno sguardo, una parola, per capirci. Il tenente ridacchiò amaramente ed io mi rigirai, tornando sui miei passi, giusto in tempo per guardare dove stesse indicando.
Heinskii ed Hirai erano appena caduti nel fango, trascinati da Adams. E mentre il vampiro sbuffava nervosamente, gli altri due se la ridevano allegramente. Alexander si precipitò verso di loro richiamandoli a gran voce, facendo immediatamente ricomporre i tre, che subito si alzarono e ripresero gli allenamenti, insieme al resto dei loro compagni, completamente ricoperti di fango. «Yukio, non fare il finto tonto, sai perfettamente di cosa parlo.» sentenziò Tobias, girandosi verso di me.
Mi si gelò di colpo il sangue nelle vene. I muscoli di tutto il corpo si irrigidirono e la mascella mi si contrasse di colpo. «E' uguale ad Emily Schimt.»
Sapevo l'avrebbe detto. Ero sicuro avrebbe riportato quel nome alla luce. Scossi la testa velocemente, forzandomi a non darci troppo peso. «Smettila Toby. Parlare ancora del passato non fa bene a nessuno di noi. Ora scusami, ma ho delle faccende da sbrigare.» l'uomo al mio fianco provò a contestare, ma tacque non appena lo fulminai con lo sguardo. «Anche lei dovrebbe sbrigarsi, tenente Bahar. Buona giornata.» mi rigirai allontanandomi a passo svelto dalla conversazione.
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Quando il sole cala.
Narrativa generaleNora, una giovane ragazzetta di paese, si arruola nelle forze armate speciali. Riesce quasi subito ad integrarsi nella squadra, con sua grande sorpresa. Ma nonostante il suo carattere allegro ed energico, rimane pur sempre una ragazza. E si sa che l...