🔞🔹Kodokushi 🔹🔞

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La musica a palla che proviene dalla discoteca ed io sono vestito come se dovessi esternare la parte più gay della mia essenza.

Non era previsto sul protocollo, ma Sato mi aveva obbligato a vestirmi con una maglietta nera attillata e dei pantaloni rosa pesca, stile che non mi si addice per niente. Inoltre indossavo la mia giacca in pelle, almeno qualcosa di mio ci doveva pur rimanere.

A due passi dal nostro luogo di incontro, continuo ad avere occhi molto strani rivolti al sottoscritto.
Sguardi, sorrisi e anche prese per il culo da altri passanti di turno.
Ero letteralmente la rappresentazione del ragazzo stereotipato, ci mancava che parlassi in maniera poco etera ed eravamo apposto.

<<Grazie per avermi aspettato! Sei proprio uno schianto!>>

<<Perché cazzo mi sono dovuto vestire così?>>
Mi urtava vestirmi in quel mondo, ma a quanto pare per entrare a questa festa tanto vip quanto esclusiva, dovevi identificarti per il tuo orientamento sessuale.

Emma era vestita abbastanza normalmente, eccetto per dei tocchi viola, il suo colore preferito.

<<E tu che orientamento saresti Sato?>> Le chiedo ad un certo punto quando ci mettiamo in fila per entrare in questo luogo assai appartato.

<<Io? Sono una alleata o cose si dice. Sono etero fino a prova contraria. Se mi ritrovassi una ragazza dai capelli neri e occhi chiari, forse ci potrei fare un favore, ma la vedo dura.>> Se la ride mentre arriva il nostro turno.

Come mi aveva affermato la rappresentante, ogni partecipante per poter entrare deve ottenere un invito da qualcun altro. In sto caso il mio passaparola è quello di Emma Sato.

<<Passaparola: Tachibana Samantha>>
E così entra.

<<Passaparola: Sato Emma>>

<<Orientamento?>>

<<Tsk, devo dirlo proprio?>>

<<Vuoi entrare o preferisci essere buttato fuori con dei calci in culo?>>

Il buttafuori non scherzava. Dovevi rivelare a un totale sconosciuto una parte delicata e intima del tuo essere per poi ricevere una spilla che urlasse ai quattro venti il tuo orientamento sessuale.
Che assurdità era quella? Ma senza voler controbattere ed essere ettichettato omofoto per nulla, rivelo di essere gay e mi viene data la spilla corrispondente con i suoi unici colori.
Me la metto ed entro.

Tutto sembrava rimbombare a mille, mentre Sato era già scappata chissà dove.
Ero solo ancora una volta immerso da una valanga di ormoni, birra e gente di qualsiasi specie.
Chi stava ballando sulla pista, chi si stava sorseggiando qualche cocktail e chi invece stava andando alla ricerca di qualcuno con cui passare una serata piena d'amore.

I miei occhi stavano perlustrando il territorio mentre ero alla ricerca della persona di mio interesse.
Quel luogo, probabilmente, era un posto dove le persone potessero essere veramente se stesse, senza avere paura del giudizio altrui della società di tutti i giorni.

Chiunque fosse passato per quella porta aveva una storia da raccontare, di un amore un po' diverso dal solito uomo e donna di riferimento. Chi aveva sperimentato entrambi, chi ne preferiva solo uno e chi tutti quanti. Esisteva pure una categoria che era solamente venuta per sperimentare e cercare se stessa, mentre altri erano là per supportare quella che veniva chiama la community LGBTQ+.

Io ero gay, ma questo non voleva dire che volessi partecipare attivamente alle manifestazioni inerenti a questa community. Spesso me ne stavo alla larga , nonostante una rosa del cazzo della nostra scuola mi aveva invitato a qualche evento del genere.

Whispered Words {BakuDeku} Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora