Capitolo 10
Jungkook
Nei giorni successivi Taehyung non si presentò allo studio e io approfittai degli appuntamenti rinviati a causa della mano per immergermi nella preparazione della gara. Quinn mi seguì tutte le volte, osservandomi o appartandosi per colorare il libro che lui le aveva regalato e che ora portava sempre con sé.
La frase di brain storming era ancora in corso, ma in un paio di giorni riuscii a creare una parte delle caratteristiche generali del personaggio, almeno quelle fisiche.
Fu un filo di ispirazione sorprendente e inaspettato. Scrivevo sull'agenda e riportavo sulla tela attraverso il disegno come un fiume in piena, e il mio personaggio iniziò ad assumere una sorta di forma astratta. Non avevo ancora un quadro complessivo dettagliato, era ancora tutto scarno e generico, ma sapevo la direzione che volevo far prendere al progetto.
Cosa o chi mi avesse ispirato era un pensiero che stavo cercando di ignorare come la peste, determinato solo a seguire la corrente, ma spesso mi ero trovato a combattere con me stesso per conseguire il risultato.
Dall'ultima volta che lo avevo visto, cinque giorni prima, qualcosa era decisamente cambiato. Era stato impercettibile il cambio, lento, in quelle settimane, eppure mi ero ritrovato anche se per pochi minuti a desiderare qualcosa a cui non avevo più pensato per molto tempo.
Era iniziato tutto la prima volta che mi aveva aiutato, in quel vico, seguito da quando ci aveva riaccompagnati a casa e il pomeriggio successivo quando era rimasto a dare un'occhiata a Quinn, con l'aggiunta del libro e delle scuse.
Quella sera avevo lasciato la porta aperta non perché non mi fidassi di lui – che per quanto potesse essere fastidioso era comunque una persona decente –, ma perché volevo seguire il corso della loro conoscenza lì, sperando che andasse per il meglio. Mi ero ritrovato a lavorare senza parlare aguzzando, come sempre, le orecchie, e stavolta ero riuscito a captare qualcosa. Prima il silenzio, poi qualche scambio di parole, successivamente la risata di Quinn, un ammonimento da parte di Taehyung e la frequenza con cui Quinn gli aveva parlato da quel momento in poi, anche se aveva ricevuto in cambio grugniti e risposte infastidite. Mia nipote non mi era parsa stressata e quando il cliente era andato via e mi ero avvicinato a lei avevo capito il motivo: si era sul serio scusato. A modo suo, ma l'aveva fatto. E, come se non bastasse, ci aveva anche riaccompagnati a casa.
Lentamente, uno dei miei muri aveva iniziato ad oscillare, ma ero diffidente, e non avevo potuto fare a meno di pensare che tutta quella gentilezza arrivasse con un prezzo. Era stata inaspettata la sua reazione stizzita, così come la richiesta poco seria che mi aveva fatto. Aveva parlato ancora di ciò che nascondevo e stavolta non avevo insistito troppo nella negazione, non perché avessi voglia di raccontarglielo ma perché ormai era inutile negare. Che lo sapesse non significava che glielo dovessi anche dire.
Al fatto che stava indagando per il momento preferii non soffermarmici. Immaginavo una cosa del genere, e avrei affrontato la questione solo quando fosse venuto da me con qualcosa in mano. A quel punto non avrei potuto fare niente, ma almeno non lo avrebbe saputo dalla mia bocca. Non riuscivo neanche a parlarne con me stesso, figuriamoci con lui, e a niente servivano le sue rassicurazioni sul fatto che sarebbe rimasto tra noi. Non sapevo neanche se importava più. Forse era un altro tassello, un altro passo verso la scoperta della verità, l'unico modo per alleggerire il mio corpo e la mia anima a costo di ciò che avrei perso.
Ciò che più mi aveva sconvolto, però, era stato quel momento di complicità che avevamo avuto pochi minuti dopo aver discusso. Una risata condivisa, uno sguardo al viso dell'altro e per un momento avevo dimenticato chi fosse.
STAI LEGGENDO
Until you found me || Taekook
Fanfiction"The Golden Lawyer" Kim Taehyung è un avvocato prodigio famoso in tutta Seoul. I suoi giorni sono divisi tra ufficio e tribunale in una sequenza di vincite ininterrotte. La sua carriera è in escalation, e la possibilità di arrivare in vetta a soli t...