Capitolo 7: ricordi

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FLASHBACK

La brezza marina accarezzava delicatamente la mia pelle mentre mi sedevo su una roccia levigata, contemplando il riflesso dorato del sole che scompariva dietro l'orizzonte. Il mare, con le sue onde fluide e ipnotiche, mi trasportava in un vortice di  emozioni contrastanti. Mi ero appena fidanzata da pochi giorni, Lorenzo, il ragazzo con cui stavo era estremamente dolce. Non c'era mai stato un momento in cui mi avesse trattata male, eppure, nonostante questo sentivo che c'era qualcosa che non andava, come se mi mancasse qualcosa. Ma cosa?

Era passata mezz'ora da quando stavo aspettando il mio migliore amico, Ciro. Chissà come avrebbe preso la notizia, non era mai troppo contento per me in questi casi eppure non avevo mai capito la motivazione, era protettivo ma forse a volte, un po' troppo per i miei gusti.

Sentii dei passi nella sabbia e lo riconobbi subito: era lui. « Ciro » gli sorrisi, felice di vederlo mentre si sedeva accanto a me sulla roccia. « Sciù sciù, di che volevi parlarmi? » mi chiese lasciandomi un bacio delicato sulla fronte, e spostando una ciocca di capelli biondi dietro il mio orecchio. 

Lo guardai titubante, e cercai di prendere l'argomento in modo  largo. « Ti ricordi di Lorenzo? »
Lui corrugò la fronte e mi guardò negli occhi annuendo, « Il tuo compagno di scuola, no?  » disse mettendosi a posto la maglia, io annuii e aspettai un attimo prima di continuare il discorso. Ero agitata, non sapevo come l'avrebbe presa e dentro di me sapevo anche non provavo granché per Lore. « Ci siamo messi insieme »

« Adelia, tu non puoi fare sul serio! » la sua voce grondava di disapprovazione, vibrando nell'aria con una carica emotiva palpabile. Il suo sguardo, carico di preoccupazione e rabbia, bruciava come il fuoco dell'inferno. Stringe le mani a pugno fino a far diventare le nocche bianche, aveva la mascella contratta e io sapevo bene che tutto questo non era un buon segno. Conoscevo Ciro da sempre, non era solo arrabbiato, era furioso. 

Imploravo, supplicavo, cercavo di farlo capire. «Ciro, ti prego, non puoi sempre arrabbiarti » sussurravo, la disperazione colorava ogni parola, ma lui era irremovibile. La sua voce echeggiava, tagliente come lame di lama, nell'aria salmastra della notte.

« Chill' è un om'e merd, Adelia. Non va bene per te. » le sue parole, cariche di  preoccupazione, si infrangevano contro le mie speranze con una potenza devastante. Era come se tutto l'universo conoscesse una verità che io mi ostinavo a negare.

« Ma perché, Ciro? Perché non puoi solo essere felice per me?» chiedevo, la mia voce tremante di emozione e frustrazione. Mi sentivo come una barca in balia di una tempesta, incapace di trovare un porto sicuro. « Sarò felice quando sceglierai la persona giusta.» disse quasi in un sussurro, sospirai esasperata. « Non mi sembra che io ti dica chi devi scoparti, eppure  hai una ragazza nuova ogni settimana. »  Queste parole lasciarono la mia bocca senza che io me ne accorgessi, ma ero stanca che lui mi dicesse con chi potessi stare e con chi no. 

« Io facc o' cazz che mi pare, Adè. » Lo guardai e poi alzai gli occhi al cielo spostando lo sguardo sul mare, passarono pochi secondi prima che Ciro parlasse di nuovo.  « Famme capì na cosa, Adelia, ti sei scopata a chill pezz e' merd? » le sue parole uscirono fuori come uno schiaffo, potevo sentire il disgusto nella sua voce che mi colpiva.

Il silenzio era assordante, spezzato solo dal fruscio delle onde che si infrangevano contro gli scogli. Ciro, con lo sguardo carico di un peso che nessuno dovrebbe mai portare, sembrava lottare con le sue stesse parole, con le sue stesse emozioni. Alla fine risposi, «No , non ci sono andata a letto » ed era la verità.

« Bene, perchè tu si cosa mja, Adelia. »la sua voce era un sussurro graffiante, mentre mi sussurrava queste parole guardandomi dritto negli occhi. Quella non era solo una risposta, era un avvertimento.

E così, il nostro destino era stato sigillato. La nostra storia d'amore, nata tra risate e sguardi complici, era destinata a naufragare tra le onde del destino, sacrificata sull'altare della sua protezione.

E mentre il sole lasciava lentamente il cielo, gettando sfumature di rosso e oro sull'orizzonte, io rimanevo lì, cullata dalle onde del mare e dai ricordi di un amore che sarebbe sempre rimasto inciso nel mio cuore.


SPAZIO AUTRICE.
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COLPA DELLE FAVOLE. || CIRO RICCIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora