𝓙𝓸𝓮
Per la prima volta nella vita sento di essere utile a qualcuno e a qualcosa.
Per la prima volta nella vita dopo quel incidente sento di poter essere libero da quelle catene che mi hanno stretto il cuore.
Per la prima volta nella vita entro a scuola senza la paura che qualsiasi mio gesto possa essere titolo di una commedia con un autore di cui il nome fa scaturire le risate di tutti.
Odio il sistema scolastico e tutto quello che vi è dentro ma per la prima volta semplicemente non me ne frega un cazzo.
《Girano le voci che tu sia amica della mamma del ragazzo muto... come è che si chiamava?》mi chiede Caleb sgranocchiando un pacchetto di patatine.
《David, cosa dicono?》chiedo mangiando pop corn caramellati
《Ti hanno visto con sua madre, molti pensano che tu abbia una relazione clandestina con la vecchia mentre altri pensano che tu stia stringendo amicizia con quel... come hai detto che si chiamava?》
《David,》 si capisce che non è cosa sua memorizzare i nomi delle persone? 《che fantasia assurda che hanno》 rispondo sgranocchiando i miei pop corn con gusto. Questa roba è droga.
《Mi stai nascondendo qualcosa?》 mi chiede il mio amico tirando fuori dalla tasca dei suoi jeans una sigaretta.
《Diciamo che mi scambio lettere con David da quando è entrato nella clinica e che sto aiutando sua madre a denunciare il marito, cosa di tutti i giorni tranquillo》
《E adesso chi è David?》Cammino verso casa Samford, le cuffiette alle orecchie e un sorriso sulle labbra. Sto aspettando ansiosamente la lettera che gli ho chiesto di scrivermi, non ho ancora parlato della mia idea con Sakura, non vorrei darle false speranze ma sono sicuro che una lettera sia una prova più che sufficiente.
Suono alla porta e non mi apre nessuno, una seconda volta ed inizio a preoccuparmi, una terza volta e mi arrendo: in casa non c'è nessuno. Strano perché ormai ho appuntamento fisso a quest'ora. Sbircio nella cassette delle lettere e ne trovo due, entrambe dalla clinica di David. Una con il mio nome e l'altra con il nome di sua madre.
Guardo prima quella di sua madre per capire se è la lettera che gli ho chiesto ma sembrano cose private, da madre e figlio, immischiarmi sarebbe meschino. La lettera per me deve per forza essere quella per incriminare il signor Samford. Metto la mia lettera in tasca e lascio nella cassetta quella destinata a Sakura e appena mi giro per andarmene vedo la madre di David. La soluto con un caloroso sorriso tuttavia sembra scossa da qualcosa e sembra che non si aspettava di vedermi qui, piuttosto strano.
《Buon pomeriggio Joe,》dice con un filo di voce e mi invita ad entrare in casa con lei mentre prende la lettera spedita da David per lei.Ci sediamo in soggiorno, legge silenziosamente la sua lettera e un flebile sorriso le si dipinge in viso. Questa donna ama davvero suo figlio.
La lettera per me mi scuote nel profondo. Ha descritto tutte le emozioni che prova appena suo padre entra in casa dopo un periodo di pace, le storie che sua madre gli raccontava per non fargli capire che suo padre era un mostro e di come la sua giovane anima man mano si è lacerata con l'aggiunta del bullismo subito. Non posso fare a meno di piangere a quelle parole sapendo che gran parte della sua sofferenza le ho provocate io. Io e il mio essere debole.
Passo la lettera con la mano tremante anche a Sakura, deve vedere e leggere anche lei la prova che farà incarcerare il mostro che tiene legata al dito.
I suoi singhiozzi riempiono la stanza e il suo senso di colpa è palpabile.
Le prendo le mani per consolarla come farebbe un figlio con la propria madre.
《C'è l'abbiamo in pugno.》 e successivamente la abbraccio e la tengo stretta a me. Il calore materno mi fa sentire bene e sono sicura che stringere qualcuno come un figlio le farà solo del bene.Denunciammo quel verme e lo portammo in tribunale. Il processo fu lungo e sembravano sfavoreli alla signora Sakura fin quando non è venuto a testimoniare anche lui.
Dopo aver scritto quella lettera David mi disse che si è sentito meglio e il dolore che danzava nel suo petto ha iniziato un ballo più lento.
Dopo mesi che la causa andava avanti ha trovato il coraggio di parlare, di raccontarsi al mondo e di uscire da quell'armatura che ha dovuto costruire.
《Signor David Samford, dichiara che quanto scritto nella lettera è la verità?》aveva chiesto l'avvocato di suo padre. David mi disse che negli occhi di suo padre non leggeva pentimento o sensi di colpa. Nei suoi occhi vedeva innocenza. Suo padre si sentiva innocente, non aveva mai realizzato tutto il dolore che aveva causato e aveva letto anche dolore. Non riusciva a credere che il bambino che tanto amava lo stava accusando di cose assurde. E c'è lo disse. Urlò così tanto da fare terrore a David ma David era un altro ragazzo ormai. Era guarito ed era contento quando videro i poliziotti allontanare quell'uomo che di David aveva solo qualche tratto. Con l'arresto di suo padre lui e sua madre poterono vivere felici e contenti.
Dopo la sentenza finale corsi ad abbracciare David davanti a tutti i presenti. Le nostre lacrime si mescolarono durante quell'abbraccio e sentire il suo petto premere contro il mio mi fece sentire bene. Sakura si unì al nostro abbraccio. Avevamo vinto. Avevano vinto.
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𝐒𝐢𝐥𝐞𝐧𝐜𝐞 - 𝐒𝐚𝐤𝐮𝐆𝐞𝐧𝐝𝐚
Fanfic⚠️WARNING⚠️ ● bullismo ● ansia sociale ● ansia/depressione ● linguaggio scurrile a volte 。+゚☆゚+。★。+゚☆゚+。★。+゚☆゚+。☆゚+。★。+゚☆゚+。 Silenzio. La mia mente continua a dirmi di stare in silenzio. Io non mi merito le attenzioni da parte delle persone. Io n...