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𝓓𝓪𝓿𝓲𝓭

La mia permanenza qui si sta rivelando più piacevole di quanto avessi mai creduto.
Sono circondato da persone che vogliono il mio bene e che cercano in tutti i modi di farmi sorridere o parlare. Però per ora non ho ancora mai trovato la mia voce ed è passato un mese, cosa c'è che non va in me?
Io e il mio compagno di stanza siamo diventati una sorta di amici, ci teniamo compagnia con il silenzio e qualche gesto affettuoso che valgono più di mille parole. Noi ci capiamo, sappiamo come ci si sente ad essere noi e per questo non cerchiamo modi per farci parlare perché sappiamo già che non funzionerebbe.
In questa clinica non abbiamo la stessa malattia, di quelli che non parliamo siamo solo io e altre tre persone. C'è chi allevia le proprie sofferenze tagliandosi la pelle, c'è chi le allevia bevendo troppo. C'è chi con il cibo ha un rapporto di odio e c'è chi lo ama troppo. C'è chi ha perso il sorriso e chi per andare avanti ne ha sempre uno in viso. C'è chi non avendo amici se ne è creati in testa. Siamo così tanto diversi ma allo stesso tempo uguali nella sostanza.
La clinica è divisa per piani, ogni piano il livello di mortalità della malattia e il grado di uscirne. Io sono nel secondo, non è mortale e posso uscirne illeso. Con me ci sono altri cinque ragazzi, tutti diversi da me: sono l'unico che non parla. Dicono che mettendomi con persone che cercano di starmi appiccicato possa aiutarmi e in un certo senso hanno ragione. Con loro non parlo ma mi diverso ad ascoltarli e rido assieme a loro senza timore.
《Ciao amico muto! Oggi ho tante cose da dirti e sono felice di potertele dire!》 mi sta parlando Mark Evans.
《Non ci crederai mai e poi mai!》non lasciarmi sulle spine dai
《Ti starai chiedendo a cosa》 annuisco
《Visto che sei così impaziente te lo dico subito! Non serve supplicarmi tranquillo》
《Ma prima...》
《Dai dimmelo!》 esclamai io e lui rimase fisso ad osservarmi. Io lo guardai confuso, non avevo ancora realizzato che avessi parlato.
《Tu hai parlato!》 urlò facendo i salti di gioia. Mi toccai le labbra, io ho parlato? Dov'è quella vocina che mi dice di stare in silenzio? Non la sento da un po' in effetti. Cerco di parlare ancora ma dalle mie labbra non ne uscì nulla e ritornò la voce.
《Non parli più di nuovo?》annuisco triste ma lui mi dà una pacca sulla spalla.
《Sono fiero di te amico muto! Stai facendo progressi enormi ma io dovevo dirti una cosa ma non me la ricordo più》 sbattei rumorosamente il palmo della mano sulla fronte e lui rise di gusto. È dal primo giorno in cui siamo entrati nella clinica che mi parla, era lui il ragazzo che il mio primo giorno mi urlò: "Siamo tutti giocattoli rotti che stanno cercando disperatamente di riparare! Su con la vita ragazzo nuovo!" La sua frase mi riecheggia ancora nella mente. Un'altro oltre a me ci ha chiamati giocattoli rotti. Mi disse che non voleva più vedermi imbronciato e che voleva vedere il mio sorriso. Ci misi due settimane a sorridergli la prima volta, un'altra per ridere insieme a lui e un'altra per riuscire a parlargli anche se per pochissimo.
《Oh! ecco, allora ho fatto la visita con il mio psichiatra, no? E sono ben due settimane che non mi curo le ferite interiori!》 intende che sono due settimane che non si taglia. Io sorrisi e lo abbracciai stretto, anche lui è sulla via della guarigione.
《Quando ci avranno aggiustato promettimi che rimarremo amici, per favore》mi chiese e io ovviamente annuii.

Oggi ho la visita con il mio psichiatria. Cammino per i corridoi guardandomi intorno al grande edificio. È veramente enorme! Ogni giorno resto sempre sorpreso.
Entro dopo aver bussato e il mio dottore è lì che mi aspetta con un sorriso caloroso.
《Ciao David》 mi disse ma io non risposi e mi misi seduto sulla poltrona con lui davanti a me che mi osserva con i suoi occhi neri.
《Hai avuto dei miglioramenti?》 mi chiese porgendomi un foglio e una penna.
Li prendo e scrivo: 'Sì, poche ore fa sono riuscito a parlare con Mark. È stato istintivo quindi le voci non hanno potuto fermarmi'
《Che bella notizia! Sapevo che quel ragazzo avesse un dono a far parlare le persone!
Hai scritto che è stato istintivo, giusto? Quindi non ci hai pensato prima, dico bene?》 mi chiese e io annuisco e lo lascio proseguire.
《Quindi se pensi tornano quelle voci che ti fermano》 prosegue prendendo appunti.
《Prova a svuotate la tua mente e fare qualche sospiro profondo》 lo ascoltai. Cercai di concentrarmi solo sul mio respiro lasciando tutti i pensieri lontani della mia mente.
《Ora apri le labbra e fai uscire la prima cosa che ti viene in mente senza rifletterci》
《Silenzio》 dissi io. La mia voce funziona davvero?
Il dottore mi sorrise e prese appunti.
《C'è qualcosa dentro di te che fa riaffiorare un brutto ricordo. Quel ricordo continua a dirti di stare zitto ed è stato alimentato da qualche bullo che ti ha preso di mira, concordi con quello che sto dicendo?》 mi chiese e io annuisco ancora guardandomi le punta dei piedi.
《Puoi raccontarmelo? Ti lascerò tutto il tempo che ti serve per scrivermelo così che io possa capire meglio la tua situazione. Torna domani alla stessa ora con il racconto, va bene?》 mi domanda guardandomi negli occhi cercando di vedere in me qualcosa che possa rispondergli. Annuisco e mi alzo uscendo dalla porta.
Riuscirò a scrivere tutto quello? Posso scriverlo? E se si arrabbiasse? Cosa dovrei fare se si arrabbiasse? E se rifacesse male alla mamma?

Sono seduto sul letto con una lettera sul grembo dall'anonimo. Leggere le sue lettere mi rallegra sempre. Ormai so chi è ma continuo a chiamarlo anonimo perché mi piace di più. Joe King ha seriamente scritto a uno come me? A scuola è popolare, tutti lo ammirano e tutti lo rispettano ma dentro di sé ha un enorme segreto che lo rende schiavo della sua vita da bullo. Bullizzare o essere bullizzato? Che scelta difficile che ha dovuto compiere ma una parte di me lo capisce mentre l'altra parte gli tirerebbe uno schiaffo.
Dall'altra parte chi è stato bullizzato per un motivo così doloroso non vorrebbe riviverlo mentre dall'altra come puoi fare quello che hanno fatto a te facendo così male a qualcun'altro?

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Caro David,
come sta andando nella clinica? Quanto pensi che resterai ancora?
A scuola le cose vanno come sempre però io ho smesso con le battute e ne sto pagando le conseguenze però non mi interessa.
'Ma cosa gli è successo? È diventato un debole?'
Girano queste voci ma il sorriso mi è rimasto. Ah! Mi danno del debole quando non sanno che fino ad allora sono stato debole per via delle mie battute ora che ho smesso sto dimostrando che sono più forte di quello che pensavo.
C'è una persona che vorrei presentarti, si chiama Caleb ed è il mio migliore amico. Andreste molto d'accordo secondo me! Tranquillo, viene sospeso solo perché difende con la forza i ragazzi che vengono aggrediti senza ragione e lo beccano sempre fuori contesto ma a lui va bene così.
Vado quasi ogni giorno a casa tua per parlare con tua madre, è una donna fantastica e con lei mi sembra ancora di averne una quindi spero non ti dispiaccia! Mi manca tanto il tuo viso grazioso, sai?
Scusami ma non ho molto tempo per scriverti una lettera come si deve, non posso spiegarti ora ma lo scoprirai presto.

Joe King

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Sorrido dopo aver terminato la lettura. Sta capendo i suoi errori! Ha detto che ho un viso grazioso! Sento le guance andare a fuoco, mi butto con la faccia sul cuscino per soffocare un grido di gioia e poi mi metto sulla scrivania per rispondergli alla lettera. Voglio avere il prima possibile un'altra sua. Ormai ne ho una ventina, molte mi sono arrivate lo stesso giorno perché scrivere a me lo rende felice. Purtroppo le lettere ci arrivano due giorni dopo ed è frustante non poter avere subito una sua risposta.

𝐒𝐢𝐥𝐞𝐧𝐜𝐞 - 𝐒𝐚𝐤𝐮𝐆𝐞𝐧𝐝𝐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora