𝐶𝑎𝑝𝑖𝑡𝑜𝑙𝑜 𝐼𝐼𝐼

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Erano poche le cose capaci di cogliere alla sprovvista Jeon Jeongguk.

Ad esempio, era abituato a sentirsi un emarginato e a sopportare le incessanti lamentele dei suoi genitori per quelle che loro definivano amorevolmente "pessime" scelte di vita. Si era persino rassegnato a tollerare sua sorella Jisoo, quella fastidiosa spina nel fianco di cui sembrava non riuscire mai a liberarsi.

Eppure, nonostante le altalenanti vicissitudini della sua esistenza, Jeongguk aveva sempre affrontato ogni situazione con esercitata indifferenza, mantenendo saldamente il controllo sulle redini delle proprie emozioni.

Perciò, fu solo quando avvertì le labbra morbide di Kim Taehyung premere con vigore contro le sue, che comprese davvero cosa significasse rimanere senza fiato per la sorpresa.

Jeongguk riusciva a percepire l'esitazione nella presa del più grande anche nell'impeto del momento: dita sottili e incerte che stringevano con forza il tessuto della sua maglietta, quasi come se Taehyung avesse bisogno di aggrapparsi a qualcosa per evitare di cadere. Era l'unico segno visibile del suo nervosismo.

Non che a Jeongguk dispiacesse quell'inaspettato sviluppo. Anzi, malgrado il leggero tremore alle mani, le labbra di Taehyung erano sicure e decise. Morbide al tatto, premevano e si muovevano contro le sue con straordinaria sensibilità, come se fossero in perfetta sintonia con le sue emozioni più profonde.

Ora, Jeongguk non era tanto ingenuo da presumere di conoscere ogni dettaglio di Taehyung. Non avrebbe mai osato fare simili affermazioni. Tuttavia, la convivenza gli aveva consentito di acquisire una certa conoscenza della sua vita, inclusi i più piccoli particolari: ricordava i suoi orari, i suoi programmi televisivi preferiti e aveva addirittura imparato a riconoscere i suoi stati d'animo.

Forse avrebbe dovuto stupirsi delle proprie capacità di osservazione, ma la verità era che nemmeno lui sapeva come e quando avesse iniziato a dedicare così tanta attenzione a Taehyung. Immaginava che fosse cominciato tutto il giorno in cui si erano incontrati per la prima volta, quando il maggiore aveva aperto la porta con indosso quel suo maglione beige leggermente troppo grande.

All'epoca gli era sembrato innocuo notare quanto fosse attraente l'uomo di fronte a lui, e non aveva dato troppo peso a quel pensiero. Ciò che non aveva previsto, però, era che quell'attrazione potesse crescere fino a trasformarsi in un vortice di ardente desiderio. Un desiderio che si era intensificato ad ogni sguardo e goffo tentativo di conversazione, spingendolo a rivelare sempre più aspetti di sé.

Era una questione con cui stava ancora cercando di fare i conti, tentando di capire se per lui fosse una cosa positiva o meno.

In quel momento, però, non gli importava. L'unica cosa che desiderava era mettere a tacere ogni pensiero e abbandonarsi al corso degli eventi. E così, come risvegliate da un torpore silenzioso, le sue dita si presero finalmente la libertà di accarezzare delicatamente un paio di fianchi stretti, avvolti dal tessuto di un maglione a lui ben noto.

Sunflower | 𝑇𝑎𝑒𝑘𝑜𝑜𝑘Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora