𝐶𝑎𝑝𝑖𝑡𝑜𝑙𝑜 𝑉

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Taehyung emise un lungo sospiro di soddisfazione, avvertendo il proprio corpo fremere di piacere mentre allungava gambe e schiena sul pavimento del salotto, alla disperata ricerca di una posizione più comoda.

Era stata un'agonia infinita, ma ora, guardando lo schermo del portatile, non riuscì a trattenere un sorriso trionfante. Quella tesi gli aveva fatto vivere una vera e propria esperienza di premorte, ma la consapevolezza di averla conclusa lo riempiva d'orgoglio.

Si domandò se anche Jimin fosse ancora chino sulla scrivania, intento a maledire il loro professore per quel compito infernale. Forse più tardi avrebbe potuto scrivergli, ma in quel momento voleva solo crogiolarsi nella beatitudine di aver quasi finito la specializzazione. Ancora un altro semestre e poi sarebbe stato finalmente libero da ogni impegno.

Con un sospiro di sollievo, allungò la mano verso la tazza di caffè e si sistemò gli occhiali sul naso. Sapeva che non avrebbe dovuto bere caffeina a quell'ora della notte, ma ne aveva disperatamente bisogno e, dal momento che l'indomani sarebbe stato giovedì, ovvero il suo giorno libero, pensò che quella sera poteva anche concedersi di fare un po' tardi. A parte accompagnare Jeongguk a vedere qualche appartamento, non aveva altri impegni.

E, a proposito di Jeongguk, avrebbe dovuto essere sul punto di rientrare dal lavoro da un momento all'altro.

Taehyung lanciò un'occhiata al decoder e, accorgendosi dell'ora, sospirò stancamente, strofinandosi gli occhi. Era una sensazione strana, quella di sentirsi stanco eppure perfettamente sveglio allo stesso tempo. Suppose che la stanchezza mentale rappresentasse una giustificazione sufficiente. D'altronde, quegli ultimi giorni erano stati un turbinio di stranezze per lui.

Sapeva che l'idea di accontentare Jisoo aiutando Jeongguk era stata sua, ma ciò non toglieva che ora desiderasse soltanto rifugiarsi nella propria stanza e fingere che il resto del mondo non esistesse.

Non aveva intenzione di ricadere nell'immaturità di qualche settimana prima, perciò evitare Jeongguk non era più una soluzione praticabile. Ormai aveva smesso di comportarsi in quel modo già da un po', soprattutto dopo la notte che avevano passato insieme.

Non ne avevano ancora parlato apertamente: si erano soltanto limitati a convenire che si fosse trattato di un errore ed erano tornati a una sorta di... armonia. Quel tentativo di pacificazione non cancellava certo i sentimenti che stavano sbocciando, ma Taehyung poteva almeno fingere che aiutasse a placare il desiderio di cui era prigioniero.

Avrebbe dovuto rendersi conto di quanto fosse sciocco quel pensiero nel momento stesso in cui l'aveva concepito, perché in realtà non aveva fatto altro che intensificare il suo bisogno di contatto, facendogli egoisticamente sperare che quanto accaduto tra di loro non fosse soltanto un episodio isolato.

Il che rendeva ancora più difficile stare vicino a Jisoo. Ogni bacio sembrava sbagliato, ogni tocco lo faceva fremere per il disagio. Il loro rapporto, nonostante i sorrisi felici e le spontanee manifestazioni d'affetto di lei, si stava deteriorando. Taehyung continuava a ricambiare ogni gesto come un buon fidanzato, ma tutto gli appariva sempre più distaccato.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 02 ⏰

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