the last night

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                                                                                               "I'd be his, if he asked."
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Sento la porta della mia camera aprirsi e vedo Pierre, non ho la forza di alzarmi dal letto dopo ieri, ho la mente offuscata dalle immagini della sera precedente che si ripetono in loop, se ci penso riesco a sentire le sue labbra morbide sul mio corpo, le sue mani che mi stringono i fianchi e i nostri corpi che si toccano e si completano perfettamente come lo yin e lo yang. Siamo due energie opposte, necessarie e che si completano a vicenda, dove l'esistenza di uno dipende dall'esistenza dell'altro. Io sono lo yang, un'energia luminosa, un'energia positiva, l'olandese è il mio esatto opposto, Max è lo yin, una luce negativa, una luce passiva.

<Charlie tutto bene?> Vorrei tanto dirgli di si ma odio mentirgli, vorrei potergli dire una bugia bianca piuttosto che una brutta verità senza sentirmi terribilmente in colpa ma non riesco, come mi dice sempre Pierre sono come un bambino, non riesco a mentire e se ci provo fallisco miseramente. <No Pierre, non va tutto bene.> Pierre si siede sul bordo sinistro del letto pronto ad ascoltare tutto quello che mi passa per la mente e alla fine estrapolare una soluzione ai miei problemi. 
Pierre non si è mosso di un millimetro, è stato tutto il tempo accanto a me, in un'ora ho pianto anche l'acqua del battesimo, parlare di lui mi fa stare male, è sempre stato così. Da piccoli eravamo molto amici, stavamo quasi sempre insieme, ero l'unico che vedeva oltre la sua competitività, io vedevo solo un bambino costretto a essere così, ed è per questo che ogni volta che si parla dell'olandese io sto una merda.
<Max è la persona più stronza che io conosco, non è colpa tua, non ti incolpare, non hai fatto nulla di sbagliato, il problema è lui, tu sei perfetto così Calamar, non devi stare male per una persona come lui.> Forse Pierre ha ragione, stare male per uno come lui è inutile, ma è più forte di me, i sensi di colpa mi invadono la mente, il problema sono io, non Max, ma io.
L'olandese era ubriaco, non si ricorderà nulla, io invece ero completamente consapevole di quello che stava succedendo. Quello che provo per lui è come un tumore, mi uccide lentamente e mi fa soffrire fino all'ultimo. I miei sentimenti nei confronti del mio rivale sono sbagliati, impuri, e mi portano solo dolore.
Ma non posso ignorare quello che provo, è come se fossi intrappolato in un labirinto senza via d'uscita, circondato dai miei stessi sentimenti contrastanti. La sua presenza è come un'ombra che mi perseguita ovunque vada, un ricordo costante del dolore e della sofferenza che ha lasciato dietro di sé. Eppure, non posso ignorare quello che provo per lui, nonostante tutti i motivi per farlo.

Pierre è accanto a me, cercando di confortarmi con le sue parole di sostegno. Mi dice che sono perfetto, che non ho fatto nulla di sbagliato, che non devo incolpare me stesso per le azioni di Max. Ma è difficile credere in quelle parole quando mi sento così profondamente legato all'olandese, come se fossi intrappolato in un labirinto senza via d'uscita.
Mi chiedo quanto tempo passerà prima che riesca a liberarmi da questo peso che mi opprime, se mai riuscirò. Max è parte della mia vita da troppo tempo, e nonostante tutto il male che mi ha fatto, non riesco a liberarmi del suo ricordo.

Il suo ricordo mi perseguita costantemente, come se fossi prigioniero delle sue azioni passate. Mi sento diviso tra la volontà di liberarmi da questo legame tossico e il terrore dell'incertezza che mi attende al di là. Pierre stando accanto a me cerca di darmi la forza di affrontare i miei problemi, ma la strada davanti a me sembra così oscura e incerta.
Max è come un'ombra che si insinua nei recessi della mia mente, alimentando i miei sensi di colpa e il mio dolore. Mi chiedo se mai riuscirò a liberarmi da questa prigione autoimposta, se sarò mai in grado di trovare la forza di lasciarmi alle spalle tutto il dolore e la sofferenza che Max ha portato nella mia vita.
E così mi ritrovo a lottare con me stesso, cercando di capire cosa fare, quale strada prendere. Ma ogni volta che penso di aver trovato una risposta, mi ritrovo ancora una volta nel buio, circondato dalle mie stesse incertezze e paure.

Pierre si sdraia accanto a me, il suo sguardo preoccupato parla più di mille parole. Conosce il mio stato d'animo senza bisogno di parlare, perché è il mio migliore amico da anni. Siamo cresciuti insieme, fin dai tempi in cui correre in formula 1 era solo un sogno lontano nel futuro.
La Formula 1 è stata la nostra passione condivisa fin dall'infanzia. Abbiamo trascorso anni a sognare di competere a quel livello, e ora che siamo finalmente qui, la pressione e il peso delle aspettative si fanno sentire ogni giorno di più.

Ma oggi, la mia mente è occupata da pensieri che non riguardano la pista. Sono intrappolato in un labirinto di emozioni contrastanti, combattendo contro i miei sentimenti per Max.
Anche se non siamo mai stati insieme, il legame tra me e lui è più complicato di quanto possa descrivere. È come se ci fosse una forza magnetica che ci attira l'uno verso l'altro, nonostante tutto ciò che ci separa.

Pierre mi guarda con occhi preoccupati, cercando di capire cosa mi tormenta. Sento il peso del suo silenzio, la sua presenza accanto a me è come un'ancora che mi tiene saldo mentre le onde della mia mente turbolenta minacciano di trascinarmi via.
<Cosa posso fare per aiutarti?> chiede infine, rompendo il silenzio carico di tensione.
La sua voce è calma, ma posso sentire la preoccupazione sotto la superficie. Pierre è sempre stato il mio punto di riferimento, la roccia su cui posso contare anche nei momenti più difficili.

<Non lo so, Pierre,> rispondo onestamente, cercando di trovare le parole giuste per esprimere quello che sto vivendo. <Mi sento come se fossi intrappolato in un vortice di emozioni. Non posso ignorare quello che provo per Max, ma allo stesso tempo so che non è sano per me.>
Pierre annuisce lentamente, la comprensione brilla nei suoi occhi. <Capisco. È difficile navigare in acque così tempestose, ma devi trovare un modo per uscirne.>
Guardo fuori dalla finestra, il cielo grigio riflette il mio stato d'animo cupo. Non so quanto tempo passerà prima che riesca a liberarmi da questa morsa che mi stringe il cuore. So solo che devo trovare la forza di farlo, per il mio bene e per il bene della nostra squadra.

La Formula 1 è una competizione spietata, dove ogni errore può costare caro. Ma la più grande battaglia che sto affrontando è dentro di me, dove le mie emozioni combattono una guerra senza fine.
Pierre mette una mano sulla mia spalla, un gesto semplice ma significativo che mi fa sentire meno solo in questa tempesta emotiva. La sua presenza è un faro nella notte buia della mia anima, un punto di riferimento costante mentre cerco di navigare le acque torbide dei miei pensieri.

Sento il peso delle mie emozioni stringermi il petto, una miscela di desiderio, dolore e confusione. Mi chiedo se sia mai possibile trovare la pace dentro di me, se sia possibile liberarmi da questa prigione autoimposta in cui mi trovo intrappolato.

Pierre guarda fuori dalla finestra insieme a me, il silenzio che ci circonda è carico di significato. Non c'è bisogno di parole tra di noi, perché ci conosciamo così bene da capirci anche senza pronunciarle. È questa connessione profonda che mi dà la forza di affrontare le mie paure e i miei dubbi.

La Formula 1 è la nostra passione condivisa, il nostro sogno che si è finalmente avverato. Ma ora che siamo qui, il peso delle aspettative e delle responsabilità si fa sentire più che mai. Non posso permettere che le mie emozioni interferiscano con la mia performance in pista, ma allo stesso tempo non posso ignorare quello che provo per Max.

Le sue parole risuonano nella mia mente come un eco costante. "Non devi stare male per una persona come lui, Calamar. Tu sei perfetto così." Ma è così difficile credere in quelle parole quando mi sento così profondamente legato a lui, quando la sua presenza è come un'ombra che si insinua nei recessi della mia mente.

Guardo Pierre, cercando conforto nei suoi occhi amorevoli. <Cosa dovrei fare, Pierre? Sono così confuso.>
Lui mi sorride, una luce di speranza brilla nei suoi occhi. <Devi ascoltare il tuo cuore, Charles. Solo tu puoi sapere cosa è meglio per te. Ma ricorda, non importa quale strada sceglierai, io sarò sempre qui per te.>
Le sue parole mi danno un po' di conforto, ma la decisione rimane mia da prendere. Devo trovare il coraggio di seguire il mio cuore, anche se la strada davanti a me sembra incerta e piena di ostacoli.

See you through the helmet Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora