23.

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Nicolò è davanti a me, in tenuta ginnica e con il suo solito sorriso malandrino.

Non capisco proprio perché sia qui, molto probabilmente dovrebbe essere in ritiro con la nazionale o a Milano ad allenarsi.

"Che ci fai qui?"

"Come che ci faccio qui, tutto bene Cami?"

Trovo difficoltà a capire perché da per scontato che dovrebbe essere proprio qui. Non ricordo minimamente nulla di ieri sera, ma facilmente intuisco che qualcosa sia successo se adesso me lo ritrovo davanti.

"Scusami, non sto capendo. Vieni dentro dai non mi sembra il caso di parlare proprio qui"

Lo faccio entrare sperando che in questi pochi attimi possa tornarmi la memoria, eppure nulla, non ho nulla di sensato che mi passi per la testa.

Benedetta sembra essersi volatilizzata, però quando raggiungiamo la cucina di lei non c'è nemmeno una traccia. Sarà andata in bagno a farsi la doccia.

"Mi devi scusare, io veramente non capisco"

"Intendi di ieri?"

Si accomoda sullo sgabello, puntando il suo sguardo magnetico nel mio. Mi analizza dalla testa ai piedi, concentrandosi forse troppo sulle mie gambe scoperte.

"Mhmh"

"Ieri mi hai scritto, volevi sapere dov'ero. Ci siamo anche visti, mi ai detto che ti ero mancato, che tenevi ancora a me. Ci siamo anche baciati, davvero non ricordo?"

Ci siamo anche baciati.
Ci siamo anche baciati.
Ci siamo anche baciati.

Cosa? In che senso ci siamo baciati, ci siamo visti? Ho davvero detto tutte quelle cose che al momento sono impensabili?

Che cazzo ho combinato, sono una grandissima idiota.

Dusan cazzo! Non lo sento da ieri sera.

"Io non ricordo nulla. Non voglio ferirti ma qualsiasi cosa sia successa ieri, per me non ha nessun valore. Non penso di provare più nulla per te"

Mi esce tutto così velocemente dalla bocca e in modo così spontaneo che nemmeno mi rendo conto di aver ammesso qualcosa di cui non ero nemmeno sicura. Non provo più nulla per Nico?

Se anche ieri è successa la stessa cosa? Se davvero ieri sera sentivo la sua mancanza?

"Sei seria, Camilla?"

Il suo sguardo sembra essere deluso, o meglio ferito. Non posso però dirgli qualcosa solo per non infastidirlo, la realtà non è per nulla come lui stesso l'ha descritta.

"Si Nico, io mi sto sentendo con Dusan. Non so che cosa mi è preso ieri sera, ma è stato tutto un grande malinteso"

"Non puoi davvero preferire quello a me!"

Adesso ha lasciato da parte quella maschera di dolore, prediligendo quella della rabbia. Tutto ciò però mi sembra troppo strano. Nicolò vive gli stati d'animo con molta pesantezza, quindi raramente spazia dall'uno all'altro in questo modo.

"Ma se sei stato tu a dirmi di dover andare avanti, di non precludermi la possibilità di amare ancora"

"Si però se ieri mi hai parlato e guardato in quel modo, vuol dire sicuramente qualcosa"

Io non credo a nulla di tutto ciò, perché sono convinta che quello sguardo non lo rivolgo più a lui.

"Senti, è stato tutto uno sbaglio. È meglio che te ne vai"

Non mi sarei mai aspettata da me stessa un tono così gelido, ma ora come ora nella mia mente c'è solo il pensiero di Dusan. Sono stata un'irrispettosa, lui sta facendo di tutto per far funzionare le cose ed io che faccio? Mando tutto a puttane così, in questo modo così viscido e meschino?

Lui a testa bassa si avvia verso la porta, concedendomi un ultimo sguardo accompagnato a delle parole che mi fanno congelare sul posto.

"Ciao, salutami anche Benny"

Fortunatamente la mia mente arriva ad una conclusione logica. Sa di Benedetta perché se ci siamo incontrati ieri sera, lei era presente.

Vado alla ricerca del mio iphone, che davvero non trovo da nessuna parte. Quindi decido di chiamarlo tramite quello aziendale. Seppur fioca, percepisco la suoneria provenire da camera di Benny così mi addentro li per poterlo recuperare.

Come sospettavo la ragazza è sotto la doccia del bagno privato, così prendo il telefono dalla sua borsa e ritorno in cucina.

Dodici chiamate perse da Dusan, svariati messaggi da quest'ultimo e altre notifiche di cui al momento non mi importa nulla.

Ho bisogno di chiamare il serbo nonostante la paura e i sensi di colpa mi stiano divorando da dentro.

"Ehi, ragazzina. Tutti bene? Non mi rispondi da ieri, mi sono spaventato"

"Tutto bene Dudu, ero andata a ballare e ho scordato totalmente il telefono"

Diglielo, non tergiversare. Non vai avanti nemmeno un minuto così, potresti morire di sensi di colpa.

"Ti sei divertita?"

"La partita? Com'è andata?"

Come una codarda appena lo sento parlare, decido di parlargli sopra ponendogli una domanda per distrarlo dalla serata di ieri.

"Ho capito, hai bevuto tantissimo ieri. La partita è oggi, ma dove hai la testa?"

Dove ho la testa? Alla morte che mi aspetta per quello che ho fatto.

"Dudu quando torni?"

"Tra due giorni, perché?"

"Ti devo parlare"

"Così mi fai venire l'ansia, non puoi dirmelo ora?"

Camilla, deve giocare stasera e deve dare il meglio di sé quindi stai zitta e fatti i fatti tuoi.

"Non so com'è successo, ma ieri io e Nicolò ci siamo rivisti ed è scattato il bacio"

➸ Last first kiss || Dusan VlahovicDove le storie prendono vita. Scoprilo ora