me tamen urit amor

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Nell'ultimo periodo era capitato spesso che Simone pensasse a Manuel: il mattino appena sveglio, mentre si faceva la doccia, quando andava in moto, durante le lezioni. E, ovviamente, il fatto che Manuel abitasse, a tutti gli effetti, in casa sua, non aiutava molto.

Non aiutava neanche che il più grande girasse costantemente senza maglia durante quei giorni afosi, o che, ogni volta che usciva dalla doccia, stesse più di un quarto d'ora in asciugamano per scegliere cosa mettere.
Non aiutava nemmeno vederlo tutte le mattine di fianco al suo letto o sentirlo sussurrare la sera prima di andare a dormire.

In sintesi l'intera presenza di Manuel non lo aiutava per niente.

Si sentiva tornato all'anno prima, quando aveva iniziato a innamorarsi, quando ogni tocco, sguardo o parola rivolta verso di lui, gli facevano accelerare il battito cardiaco e agitare le farfalle nello stomaco.

Ma, se l'anno prima nutriva qualche speranza, ora non poteva nemmeno immaginare che Manuel provasse lo stesso per lui.

E, dopo la delusione di Mimmo, l'ultima cosa che gli serviva era rimanerci di nuovo male a causa di Manuel.

<Simo', andiamo al mare oggi pomeriggio> Laura si era seduta al banco vicino al suo, svegliandolo dai suoi pensieri e facendogli rendere conto che stava pensando a Manuel anche in quel momento.

Simone non moriva dalla voglia di andare al mare, anche perché dove c'era una festa, un po' di casino e una distesa d'acqua, sicuramente c'era Manuel, ma dire di no a Laura era impossibile. Quindi aveva acconsentito, pensando al triste destino a cui si era appena condannato: Nina e Manuel che si tenevano per mano passeggiando sulla spiaggia.

Acconsentì quindi a venire e propose pure di guidare: se fossero andati in macchina, Manuel sarebbe stato vincolato a tornare a casa con lui.

Finita l'ora di italiano, durante la quale scrisse un tema pessimo e confuse Beatrice con Silvia di Leopardi, uscì di corsa dalla classe e attese che Manuel salutasse Nina per andare a casa.

Ci misero più del previsto, nonostante si sarebbero rivisti da lì a un ora, poi Simone riuscì a tirare Manuel alla moto e partirono vicini verso la villa.
Anche la scelta del costume fu un dramma, non solo per il più grande, che girava nudo per la stanza provandosi e togliendosi i costumi, ma anche per Simone, che faceva fatica a sostenere la vista. Per le quattro riuscirono a uscire.

Arrivarono in spiaggia con Laura, Luna, Matteo e due confezioni da venti birre.

<Manu', quanto ci avete messo> Nina era arrivata verso di loro, indossando un bikini rosa.
<Simone ci ha messo un sacco a cambiarsi> si era giustificato, ottenendo in risposta un dito medio da parte del suo amico.

Il mare era stranamente calmo, le uniche onde erano provocate da Matteo, che senza pensarci due volte era corso e si era buttato, schizzando completamente Laura che stava immergendosi piano piano.
Simone si era invece seduto con Luna sotto un ombrellone, divertendosi a osservare gli altri lottare nell'acqua.

<Pensi che Nina e Manuel staranno insieme per molto?> aveva chiesto la ragazza mentre cercava di stappare una birra.
<Non lo so, ti piace Manuel?>
<Oddio no, no> era riuscita a aprire la bottiglia <Curiosità>
<Sei sicura sia solo quello?>
<Si, Simo', hai paura che ti faccia competizione?>.

Si notava così tanto? Rimane immobile con la birra tra le mani, senza riuscire a parlare, boccheggiando come un pesce.

<Sto scherzando, Simo'> aveva riso <So che Manuel non è il tuo tipo>
<Te invece?> aveva sviato Simone.
<Non ne voglio neanche parlare, dai andiamo a fare il bagno>

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