Dove il cuore riposa e l'ansia scompare

671 28 11
                                    

Maria Pov

Ho convocato i miei genitori e quelli di Massi al bar dei miei amici nei Quartieri Spagnoli. La scusa è stata quella di fare un aperitivo pre-pranzo tutti insieme in vista del nostro trasferimento ufficiale a Roma. In realtà comunicheremo loro che nel pomeriggio andremo tutti in ospedale per vedere la loro nipotina o nipotino. Non so se in questa occasione diremo della grandissima opportunità data a Massimiliano anche, perché, non mi ha ancora comunicato la sua decisione. Conoscendolo sta aspettando di sapere se è tutto okei e se, tra qualche tempo, possiamo raggiungerlo.

"Hai pensato in che modo dirlo?" mi chiede mentre mi allaccia le scarpe.

Nonostante gli abbia ripetuto più di una volta che la gravidanza non è un impedimento certo, alcune cose bisogna farle con cautela, lui continua a desiderare che stia sdraiata sul letto a guardare il soffitto. È entrato in questa convinzione e non vuole sentire ragioni.

Penso che stia concentrando tutte le attenzioni che dovrebbe darmi nel lungo periodo in pochi momenti, forse in vista della sua decisione riguardo NY? Non lo so, per la prima volta mi risulta veramente complicato capire cosa vuole fare ma, la sensazione mi porta verso la direzione dell'accettazione.

"Mi ci devo abituare ad avere uno schiavo al posto di un fidanzato?" gli dico guardandolo mentre mi costringe ad alzare l'altra gamba

"la schiavitù è stata abolita, vedimi più come la tua parte razionale e responsabile" ridacchia alzandosi emettendo un suono simile a quello che fanno le persone anziane quando si alzano da una qualsiasi superficie.

"e tu, ridotto quasi ad un rottame a 30anni, vorresti essere la mia parte razionale e responsabile?" ripeto scimmiottandolo.

"sarò anche un rottame ma cerco di impedirti di fare la pazza. Ti conosco, faresti il doppio delle cose" dice mordendomi il labbro inferiore

"hai così poca fiducia in me?" borbotto incrociando le braccia sul petto

"ho poca fiducia nella tua capacità di tenerti a freno. Te l'ho sempre detto che sei una tarantella" ride avvolgendomi tra le sue braccia "io ancora non so come farò senza di te" continua riportandomi alla mente la questione America. Speravo lo facesse, non volevo pressarlo troppo e tanto meno dare l'idea di una che lo vuole spingere verso direzioni che non vuole intraprendere.

"hai deciso quindi?" chiedo accarezzandogli la guancia perdendomi nei dettagli imperfetti della sua pelle

"voglio prima levarmi dei dubbi" mi dice guardandomi negli occhi "e chiederti delle cose" poggia la fronte contro la mia

"immaginavo" rispondo.

Assurdo come per me sia un libro aperto e viceversa. Non possiamo nasconderci nulla anche provandoci in tutti i modi. Sapevo che aspettava delle certezze e delle conferme prima di prendere una decisione che, inevitabilmente, avrà delle conseguenze sul nostro rapporto. Non parlo necessariamente di conseguenze negative, anche perché mi auguro che non c'è ne saranno e non ci voglio nemmeno pensare parlo più di una crescita. Dicono che la distanza aiuti le coppie a rafforzare il loro rapporto, a comprenderne gli aspetti positivi e quelli che hanno bisogno di essere smussati o cambiati. Non ci ho mai creduto, anche perché ho sempre odiato la lontananza dagli affetti a me più cari ma, devo ammettere, che la relazione con Massi si è basata e si basa tutt'ora sulla distanza che il nostro lavoro ci porta a vivere. Certo, qui parliamo di una distanza non facilmente accorciabile e anche di una mia condizione fisica che mi impedisce di fare molte scelte, però sento che spingerlo verso la decisione di partire sia forse il mio atto d'amore più grande verso di lui. Forse è proprio questa la chiave del nostro legame, avere dei periodi lontani così da coltivare il sentimento, vivere la nostra libertà e, lasciatemi dire, aumentare il desiderio. Il sesso migliore lo abbiamo sempre fatto di ritorno da un lavoro fuori città e lo ricordo con molto piacere.

Nisida 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora