𝐈'𝐝 𝐝𝐢𝐞 𝐟𝐨𝐫 𝐲𝐨𝐮 ֶָ֢ - ||𝑪𝑯𝑨𝑮𝑮𝑰𝑬||

capitolo 3

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VAGGIE'S POV

"oh, devo essermelo fatto stamattina mentre sistemavo, ho battuto contro il comodino alzandomi." mentii coprendolo con i capelli

in realtà ero confusa quanto lei, non ricordavo di aver battuto la testa, comunque questo sembrò bastarle, e si alzò per andare in bagno.

oggi ho cercato di dormire ma non ci sono riuscita, non mi ero nemmeno accorta di non aver mangiato, non che ne avessi tanta voglia.

Stava arrivando la notte, e dovrò affrontare tutto di nuovo.
Non ce la faccio più, vorrei liberarmi da questi mostri che ho dentro e vivere tranquillamente, ma immagino che quaggiù questo sia impossibile.

Vorrei poterle dire tutto, ho così tanto bisogno di dirglielo... ma sarei solo una delusione, e lei non ne ha bisogno ora.
So che mi perdonerebbe, ma io no.

finché non lo dico ad alta voce non è reale.

farò finta di dormire, così quando torna non dovrò affrontare altre conversazioni pericolose.

Sentii il letto muoversi, Charlie si stava sistemando sotto le coperte, percepii il calore del suo corpo avvicinarsi e la sentii abbracciarmi da dietro la schiena, mi spostò i capelli e mi baciò sul collo "buonanotte tesoro" disse.

questo mi fece sentire ancora più in colpa, ma ora dovevo riuscire a non addormentarmi.

urla.

sangue.

dolore.

"no ti prego"

il battito che accellera

il respiro corto.

basta vi prego.

lasciatemi stare.

LASCIATEMI STARE.

si sentii un tonfo.
Mi risvegliai sul pavimento.
Avevo un terribile mal di testa, non riuscivo a respirare, né a controllare le lacrime, e il cuore mi scoppiava nel petto

un altro attacco di panico.

Corsi fuori dalla stanza.

non posso lasciare che accada di nuovo.

Ero seduta sulle scale, piangevo a singhiozzo e il dolore nel petto era sempre più forte, tanto da non farmi riuscire a stare dritta.
portai una mano dove sentivo quella fitta lancinante e strinsi con un gemito di dolore.

in tasca avevo quelle maledette pillole, le presi in mano.

Cercavo di resistere con tutte le mie forze.

Erano lì sul palmo della mia mano, più le fissavo, più il battito accelerava, il mio respiro era sempre più irregolare, mi esplodeva la testa, piangevo sempre più forte.

Non capivo cosa mi stesse accadendo intorno, tutto girava. appoggiai la testa al muro.

"Vaggie?"