Bridgerton's Story: A Princess'S Chapters.

9. Il matrimonio.

I giorni passarono in fretta, e Daphne era sempre più emozionata, tanto che nelle ultime notti si affaticava a prender sonno. Federico si era dimostrato come sempre gentile e dolce verso di lei, anche se il momento del bacio non era stato discusso da nessuno dei due. O almeno a parole, perché con gli sguardi che si davano istante dopo istante, con la vicinanza, i loro sospiri che si fondevano e il desiderio di baciarsi ancora e ancora,  non li lasciava in pace.
Per quel giorno di maggio, la regina appuntò tutto per il meglio, dai fiori agli inviti, perfino ai fuochi d'artificio, e sebbene Lady Whistledown sottolineò che non c'era bisogno di tanto sfarzo per un matrimonio reale, questo non fermò la regina dal badare a spese. Dopotutto era il suo nipote preferito che si sposava, al pari di figlio, o se si vuole del primogenito Principe del Galles.
Anche a casa Bridgerton i festoni e gli auguri non mancarono, molti nobili che non erano stati invitati, pur di impicciarsi da vicino, avevano fatto visita alla bella sposina, che dovette fare, in mezzo ai preparativo buon viso a cattivo gioco.

Madame Delacroix che aveva lasciato a posto la boutique per venire a casa, le stava appuntando gli ultimi dettagli sul lungo strascico. Daphne fremeva ogni secondo, si stava sposando per amore, quello che aveva sempre sognato.
«Un momento, cherìe. Ho quasi finito.»detto questo cucì dell'ultimo dettaglio e la girò verso l'enorme specchio dorato della sua stanza. La ragazza rimase senza fiato. Era magnifico quel vestito.

Le piccole maniche a sbuffo e attraversate da fili sottili di cristalli che si univano sul corpetto, intrecciandosi nel disegno di una rosa, per poi scendere elegantemente sul vestito di seta pura (così come i semplici guanti) su cui trama erano cuciti dei dettagli che ricordavano altre rose bianche coperto da un leggero strato di tulle, e lo strascico lunghissimo, sul finale ritraeva una diadema circondata da rose fini, sempre tutto cucito in bianco madreperlato.
Al collo indossava il famoso collier regalato da Federico, ed ogni volta che lo sfiorava non poteva non pensare al bacio che si erano dati sempre in quel giardino di rose bianche, al chiaro di luna. Arrossì, sua madre in camera sua entrò in quel momento, complimentandosi con madame Delacroix.

«È il mio capo migliore, ho usato tutte le migliori stoffe che avevo! Così come chiesto dalla regina.»disse la donna per poi andarsene, lasciandole solo le due.
Sua madre le prese le mani e le sorrise, la ragazza ricambiò.
«Cara sei un sogno. Sembri proprio una principessa...»si commosse Lady Violet.
«Oh, mamma...»disse Daphne accarezzandole il braccio.
«Sembrava ieri che eri una bambina a cui facevo le trecce...Adesso guardati stai per sposarti per amore! Proprio come volevi.»
Si abbracciarono, commuovendosi entrambi, quel giorno sarebbe stato l'ultimo per il momento in cui si sarebbero viste e parlate.

***

«Pronta?»le domandò Anthony sorridendo.
«Prontissima!»esclamò la sorella afferrandogli il braccio, mentre con la mano afferrò il bouquet portato dai paggetti reali, parenti di Federico probabilmente e poco più piccoli di Hyacinth e Gregory.
Quest'ultimi erano forse i più entusiasti di tutti, si trovavano in prima fila, dal lato sinistro, insieme alla loro madre, ad Eloise, Benedict e Francesca. Colin non era riuscito a rientrare dal Gran Tour in tempo, ma questo non era un problema, le aveva mandato una lettera con i suoi migliori auguri per lei e il suo sposo, che aveva aperta appena sveglia, con la promessa di rividersi quanto prima.
Mentre alla sua destra c'era la famiglia reale, la regina Carlotta e i suoi figli, ma del re nessuna traccia. Accanto a lei c'era anche Lady Danbury.
Che strano! Pensò la ragazza mentre tutti le sorridevano e la guardavano mentre varcava la lunga navata di Westminster Abbey.

Quando si fece più vicina, vide Federico, vestito di bianco come lei,in una alta uniforme simile alla sua solita, con dettagli in oro e argento e una fascia blu che rappresentava la sua nazione, ossia la Prussia.
Era bellissimo come mai prima adora, un vero principe che esprimeva fascino e candore da ogni poro.
Si senti osservata da lui, come non mai, si senti quasi nuda sotto al suo sguardo, e questo le provocarono brividi di piacere.
Daphne e Anthony si inchinarono verso la regina (tutta soddisfatta) prima di proseguire verso l'altare.

Quando furono davanti l'una di fronte all'altra, di nuovo, non vedevano che la funzione arrivasse alla fatidica domanda.
Tum! Tum!
Di nuovo il batticuore, Daphne strinse le mani di Federico e lui le sorrise, ella arrossì non poteva smettere di sentire attratta da lui.

«Vuoi tu Federico Guglielmo Ludovico Luigi, del casato di Hohenzollern e principe di Prussia, prendere questa donna come tua sposa?»domandò il prete.
Federico la guardò negli occhi, un leggero rossore imporporava le sue guance, le sorrise e di semplicemente...
«Si lo voglio!»
Il cuore di Daphne capitolò, dentro di se una felicità mai provata prima. Quando le fu posta la domanda, rispose senza esitazione e sorridendo. Si scambiarono le fedi, lui le tolse il guanto con delicatezza estrema e lei fece lo stesse, quasi a non volger sciupare quel momento magico.
«Con il potere conferitomi e dalle Vostre Maestà, io vi dichiaro marito e moglie! Puoi baciare la sposa!»
Federico si fiondò sulle sue labbra e Daphne gli gettò le braccia al collo, quanto si erano mancati!
Nel scrosciò degli applausi e del riso della sala, i due sorrisero arrossendo e ridendo mentre intrecciavano le loro mani.
Daphne fu invitata a lanciare subito il suo bouquet come da tradizione, quindi mentre Federico l'aspettava, si voltò di spalle prese un sospirò e lo lanciò.

Quando si voltò le venne quasi da ridere, in senso buono però, perché il bouquet lo aveva preso Eloise che stava accanto ad certo ser Crane che Federico aveva conosciuto al club di Oxford.
I due imbarazzati sembravano una coppia sposata.