5. Sogni.

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Nel pomeriggio era tornata a casa con mille pensieri sul principe Federico ed accoglierla era stata l'intera famiglia che voleva sapere cosa fosse accaduto. Daphne raccontò l'intero accaduto: di come fosse splendidi fossero i giardini, dei gustosi i piatti offerti, della passeggiata e di come fosse stato gentile il principe.
Omise il dettaglio tenero delle loro mani alla fontana, quello aveva preferito tenerselo per se, anche se poteva sentire uno sguardo scrutarla attentamente, era quello di sua madre, ma Daphne preferì tralasciare quel momento sebbene i sospetti di sua madre.

Quella sera saltò la cena in famiglia, si sentiva ancora piena e forse non era solo quello che le attanagliava lo stomaco.
Preferì poi suonare il pianoforte per po' in salotto. Sapeva, che sua madre si stava accorgendo che qualcosa stava accadendo qualcosa dentro di lei.
Ogni volta che si toccava le dita delle mani, sentiva di nuova una scossa elettrica percorrerla tutto il corpo rapidamente: neanche con il duca era mai successo una cosa simile.

Cosa era?
Tra se e se, analizzò la situazione: il principe Federico era bello indubbiamente, un'eccellente reputazione, un ottimo partito, un gentiluomo. Ma cos'era più di questo? Cosa era che le scatenava tante emozioni ogni qualvolta che lo vedeva, dal loro ultimo ballo?

La verità era una, sotto lo sguardo tenero e ai sorrisi gentili, si nascondeva un forte desiderio. Ne era certa, da come le loro si erano toccate tutte le volte: dal ballo, all'incontro di boxe, e infine alla fontana quel pomeriggio.

Lo percepiva da come la guardava, dalle piccole accortezze nei suoi riguardi, il fatto che al primo posto ci teneva sempre a metterla di buon umore e a farla ridere.

E Daphne se e se, stava iniziando ad accettare che quel desiderio che provava il principe, stava nascendo anche dentro di lei. Quel pomeriggio alla fontana, dopo che le loro mani si erano sfiorate e le loro dita intrecciate e strofinate, il viso di Federico così vicino al suo, aveva davvero avuto la voglia di baciarlo.

Aveva preferito trattenersi, ma il desiderio lo aveva tenuto ancora, e probabilmente anche per lui valeva lo stesso, e questo la faceva sentire bene, molto bene.

A sera tardi salutò i suoi familiari e andò si mise a letto. Nonostante i pensieri e le sensazioni, si addormentò subito.

***

Come si trovasse li non lo saprebbe...Ma era a dir poco meraviglioso: era un enorme e rigoglioso giardino notturno, introdotto da una bassa scalinata di marmo bianco e illuminato dalla luce lunare.

Daphne era incantata da tale posto, a piedi scalzi si sentì chiamare dal giardino e scese i gradini della lunga scalinata. Ad ogni passo la verso, il basso la frescura della notte la investì completamente, sentendosi rinata da tale accoglienza.

Arrivata, grandi cespugli potati e ricchi di fiori di ogni genere quanto variopinti:gerani, tulipani, giacinti, azalee, begonie, narcisi... L'accolsero, e il loro profumo era buonissimo.
Si avvicinò ad un fiore e ne annusò il dolce profumo, ne era deliziata.

In quel momento, un paio di lucciole le girarono intono alla veste da notte per poi farsi largo dietro a un grosso cespuglio scuro.

Quel posto era davvero magico, stentava a credere che fosse reale.

Daphne le seguì curiosa, e girando subito dietro al cespuglio vide che il sentiero si divideva in due piccole direzioni: a sinistra, piantata nel terreno e circondata sassolini, una rosa di colore rosso; a destra un'ammasso di rovi.

Daphne quindi avvicinò alla rosa rossa e appena ne sfiorò i petali, essa sfiorì marcendo tra i vermi. Disgustata e spaventata dalla penombra che era
improvvisamente calata, cercò di scappare ma il grosso cespuglio dietro di se' aveva chiuso il passaggio.
Capì quindi che per andarsene dal giardino doveva avvicinarsi ai rovi. Deglutì, prese un lungo respiro e si avvicinò piano piano.

Stranamente ogni centimetro che si avvicinava ai rovi, essi la spaventavano di meno, anzi aumentarono la sua curiosità
Allungò poi una mano, ma senza sfiorarli e improvvisamente i rovi in un soffio di semplici foglie verdi e al centro un piedistallo che riprende lo stile di una colonna in ordine ionico, che portava un cuscino bordeaux con finiture in oro su cui poggiava un diadema di oro bianco, intarsiato di diamanti e di tormalina blu.

Daphne affascinata prese il delicatamente il diadema tra le mani: era straordinario.
La ragazza notò che all'interno c'erano incisi dei nomi, stava quasi per leggerli, quando...

***

Quando aprì gli occhi e scoprì che era...Solo un sogno?
Possibile che...Non fosse reale?
Voltandosi vide dalle tende scostate che era di nuovo giorno, un nuovo inizio.

Bridgerton's Story: A Princess'S Chapters.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora