Dopo il caotico Gran Premio di Jeddah, avevamo salutato l'Arabia Saudita per partire direttamente per l'Australia.
Avevamo deciso di andare a Melbourne una settimana prima della gara, per goderci il caldo clima australiano e inaugurare l'estate con qualche mese d'anticipo.
Io e Cristina avevamo passato i primi giorni diventando abiotiche sulle sdraio in spiaggia, visitando forse un quarto della città, solo per cercare qualcosa da mangiare.
Il martedì seguente sapevamo che Carlos sarebbe arrivato e avremmo passato due giorni completamente insieme, prima del Gran Premio.
Quello che non sapevamo era che il monegasco aveva deciso di aggiungersi al gruppo all'ultimo minuto e, a quando pareva, lo spagnolo aveva invitato il suo ex compagno di squadra, Lando Norris, accompagnato dalla fidanzata e dalla loro piccola bimba.
Cristina, nel suo vestito verde, mi guardò con una faccia strana, non aspettandosi tutte quelle persone, anche se sapeva benissimo che Carlos senza compagnia non andava da nessuna parte.
Sistemai gli occhiali da sole sopra la testa per poter salutare tutti.
Carlos fu il primo ad avvicinarsi, seguito da Charles.
Dopo aver salutato i due piloti ed essermi presentata a Lando, andai direttamente dalla donna dalla pelle olivastra.
Aveva una faccia conosciuta, ma non riuscivo a capire chi mi ricordasse.
«Ciao, piacere Marta» le dissi sorridendo.
«Piacere Lula» rispose lei.
Guardai verso il basso, per osservare la bambina che era corsa dietro le gambe della mamma.
Poteva avere massimo due anni, aveva due codini carinissimi che le raccoglievano parte dei suoi lunghi capelli ricci.
«Lei è Eleanor, ma i suoi amichetti la chiamano Elis» continuò la donna.
Mi inginocchiai davanti a lei, porgendole la mano e guardando i suoi grandi occhi chiari.
«Ciao tesoro» la salutai, sorridendole.
Lei venne verso di me a piccoli passi per darmi la manina.
«Siamo tutti pronti per lo zoo?» chiese lo spagnolo, che probabilmente si era autoproclamato capogruppo.
«Zoo?!» ribattemmo insieme io e la bambina.
«Eccola che si trasforma» disse Cristina, strofinandosi una mano sulla fronte.Amavo gli zoo con tutto il cuore. Anche se ero un po' spaventata dagli animali più grandi, ero sempre la prima a correre davanti ai loro recinti.
Iniziammo a camminare per raggiungere il luogo e io mi ritrovai per forza di cose a camminare vicino a Charles, visto che le coppie erano tutte vicine.
«Ti piacciono gli zoo quindi?» chiese lui per primo, avendo visto il mio sorriso a trentadue denti.
«Da cosa l'hai notato?» dissi di rimando, facendolo ridere.
«Comunque sì, i miei genitori mi portavano ogni anno a fare il Safari da piccola e lì mi sono innamorata degli animali» spiegai brevemente.
«Io ci sono stato poche volte, principalmente da grande. Sono terrorizzato dagli zoo australiani perché una volta sono stato inseguito da una scimmia» disse, rabbrividendo solo al pensiero.
Scoppiai a ridere, ricordando il video di quella stessa scena che era diventato virale in poco tempo.
«Non odi anche i serpenti?» chiesi, sapendo benissimo che li odiava e anche tanto.
«Mi fanno anche troppa paura» confessò, mostrando un'espressione terrorizzata e risi di conseguenza.
Continuammo a parlare, conoscendoci meglio.Probabilmente, la cosa che mi impressionava di più del monegasco era la sua capacità di parlare l'italiano con facilità, non preoccupandosi di dire qualche parola in inglese se non trovava la traduzione nella sua mente, sapendo che l'avrei capito comunque.
A quel punto eravamo arrivati alla biglietteria ed entrammo subito nello zoo, vedendo come prima cosa le giraffe.
«Oh Dio» esclamai e mi coprii la bocca con le mani, cercando in realtà di trattenere delle vere e proprie urla di gioia.
Sentii il pilota vicino a me ridacchiare e mi girai, trovandolo a guardarmi con gli occhi luccicanti, colmi di entusiasmo.
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Red race - Charles Leclerc
FanfictionDue ragazze italiane a Monte Carlo, entrambe fan della Ferrari. Una è la fidanzata di Carlos Sainz, l'altra è la sua amica di sempre, da poco trasferitasi a Monaco, che la seguirà in tutte le gare, conoscendo di conseguenza i vari piloti. Chissà cos...