Due italiane a Monaco

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Un tonfo sonoro rimbombò nella stanza non appena lascai cadere le valigie per correre ad abbracciare Cristina, ufficialmente la mia coinquilina. «Crissi, mi sei mancata tantissimo» le dissi mentre la stringevo forte. «Anche tu, Mars» mi rispose.

Non ci vedevamo da un paio di mesi: dopo l'ultimo Natale, la mia amica era ritornata nella sua villetta a Monte Carlo, invece io ero rimasta in Italia per organizzare in un mese e mezzo il mio trasferimento. Infatti oltre a vivere momentaneamente sotto lo stesso tetto, io e Cristina eravamo socie, in quanto avevamo fondato da zero un'azienda di comunicazione digitale due anni prima, che era cresciuta enormemente, tanto che era arrivato il momento per noi di dover essere almeno nella stessa città per gestire tutto al meglio. Avevamo costruito nel tempo un team di manager ben scelto e preparato che lavorava direttamente con le persone sul web, riuscendo così a raccogliere i frutti del nostro duro lavoro.

«Vieni ti aiuto a portare queste sù» mi disse la mia amica, staccandosi dall'abbraccio e prendendo le valigie.

A questo punto della mia vita, avevo dunque deciso di seguire Cristina a Monaco, poiché eravamo riuscite ad entrare in contatto con la community internazionale e non solo italiana. Inoltre, ad essere sincera, avevamo sempre sognato di trasferirci nel Principato, perché amavamo lo stile di vita del posto. Purtroppo, non era così facile trovare una casa, o un appartamento, quindi sarei rimasta a casa della mia amica per i primi tempi.

Mentre salivamo le scale della villetta, avevo modo di osservare gli interni, molto minimal e moderni, sui toni del bianco e del nero. Dopo aver percorso un lungo corridoio, Cristina aprì la porta della camera degli ospiti, cioè quella che sarebbe stata la mia futura stanza.

«Sono riuscita a comprare due paia di lenzuola, ma non sono sicura di aver montato la sedia nel modo corretto. Se cadrai, non voglio minacce: ti ho avvertita» spiegò, mentre si avviava ad aprire le tende, anch'esse bianche. «Tranquilla tesoro, mi hai donato un letto matrimoniale e ti sarò per sempre grata, anche se dovessi rompermi il coccige» le risposi buttandomi a peso morto sul letto. «Dopo quasi dieci anni di lamenti per il tuo povero letto ad una piazza, non potevo fare altrimenti, anche perché non ti avrei sopportata ancora» disse e scoppiammo a ridere entrambe. «Dai sù, vediamo di svuotare queste valigie» ribatté, aprendo la prima. La prima cosa che vide fu la mia collezione (decisamente ampia) di CD e riprese a ridere come una matta. «Ehy! Non potevo mica lasciarli a casa» la ripresi «e poi tu hai fatto di peggio con i tuoi vinili». Cristina alzò le mani in segno di resa, perché non poteva vincere questa guerra.

Dopo qualche minuto di silenzio, in cui entrambe sistemavamo i miei vestiti negli armadi (impresa decisamente ardua, visto il completo disastro che avevo creato dentro i miei bagagli per farci stare più cose possibili), il telefono della mia amica prese a squillare e lei mi mostrò il nome «Carlos» con l'emoji di una macchina rossa vicino, facendomi l'occhiolino. E non era un Carlos qualunque, ma proprio il Sainz che conoscevamo tutti ormai: il secondo pilota della Ferrari.

Qualche mese prima, Cristina aveva passato due settimane a Madrid in vacanza e aveva avuto la fortuna di trovarsi davanti il famoso pilota. A quanto racconta è stato quasi amore a prima vista, infatti avevano passato la maggior parte del tempo insieme per conoscersi meglio.

In quel momento stavano insieme da due mesi e la mia amica era decisa a seguirlo in giro per il mondo, per assistere ad ogni singola gara.

Purtroppo, per colpa del mio trasferimento, Cristiana aveva perso il Gran Premio del Bahrein e il primo podio della stagione di Carlos, che era arrivato al terzo posto.

«Carlos mi ha preparato i pass per Jeddah» esordì la mia amica dopo essere rientrata nella stanza.
«Non vedo l'ora» dissi con gli occhi che si illuminavano.

Non potevo credere che avrei conosciuto i piloti che mi accompagnavano ormai dal 2021 e sarei entrata nel paddock della scuderia che avevo imparato ad amare a sei anni.

Sapevamo tutti che quella sarebbe stata l'ultima stagione per Sainz e l'anno dopo sarebbe arrivato Hamilton a guidare insieme a Charles Leclerc. Chissà dove sarebbe andato nel 2025.

Tutti i fan sapevano che prima o poi sarebbe arrivato il momento di salutarlo, soprattutto con il contratto del 2026 per l'Audi, però alla fine il cuore si spezzava ugualmente.

«L'anno prossimo cambierai team allora?» risi guardando la mia amica, aspettandomi la peggiore delle reazioni, che non tardò ad arrivare.

«Tu sei pazza! Non lo dire neanche per scherzo, anzi non lo pensare proprio» mi riprese tirandomi un pugno sul braccio.
«Parlando di cose serie, potrai conoscere il tuo amore di una vita» continuò, prendendomi in giro.
Questa volta il pugno era stato molto più forte del primo.

Da anni era risaputo il mio amore, non spudorato, per il primo pilota della Ferrari, che mi era piaciuto da subito, sin da quando guidava per la Sauber. Le mie amiche ancora conservavano la mia reazione alla notizia del suo contratto con il team attuale, che tutta la mia famiglia e i miei conoscenti avevano avuto il piacere di vedere, poiché era stata la parte cardinale del loro video per i miei diciotto anni.

Ovviamente si trattava solo di un apprezzamento esteriore, perché non conoscevo minimamente il soggetto, tranne per quei pochi lati del suo carattere che trapelavano dalle interviste e dai video dei fan, a cui non negava mai una foto o un autografo.

«Sarà una stagione incredibile, me lo sento» disse la mia coinquilina prima di chiudere la porta della mia stanza, per recarsi in cucina, probabilmente per iniziare a preparare la cena.

Mi alzai dal letto per guardare la mia figura riflessa nello specchio e sistemare i capelli.
Fissai lo sguardo nei miei occhi, li guardai brillare di un amore rosso acceso e in quel momento sentii quella sensazione nel petto.

Sarebbe stata davvero una stagione indimenticabile.

Angolo autrice:
Ecco il primo capitolo! Un po' corto, ma funge solo da introduzione, i prossimi saranno più lunghi. Lasciate una stellina o un commento per farmi sapere cosa ne pensate.
Vostra,
Kayla🌖

Red race - Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora