Capitolo 1: Long Way Home.

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Paradiso all'improvviso.

Capitolo 1: Long Way Home.

Il sole del primo pomeriggio sembrava avere la forza di spaccare la vecchia statale sulla quale sfrecciava la mia Corvette nera Stingray. L'asfalto, ormai consumato da anni di gravosi passaggi delle auto, era sul punto di sciogliersi sotto la potenza dei raggi solari. Distolsi per qualche secondo lo sguardo dalla lingua di catrame e mi concessi di ammirare per altrettanto tempo l'imponente pendio delle montagne che costeggiavano il lato destro della carreggiata, finendo poi col riversarsi in una desolata e arida distesa di terra brulla, interrotta di tanto in tanto da una stazione di servizio o da un paio di alberi rinsecchiti. Giusto il tempo di rimanere ancora una volta estasiato d'innanzi alla fierezza di quei colossi rocciosi, che una Camaro violacea sorpassò la mia auto.
-Ciuccia cazzi!- mi prese in giro Harry, il ragazzo alla guida del bolide che mi aveva appena doppiato.
-Da che pulpito!-commentai ridendo. Non ci misi molto a recuperare i pochi metri di vantaggio che si era preso. Il riccio mi mostrò il dito medio in risposta ed io scoppiai a ridere, recuperando l'iniziale vantaggio. Nonostante mancassero più di una ventina di chilometri alla piccola cittadina in cui stavamo tornando, il frastuono di quel caldo pomeriggio di fine estate pareva averci già raggiunto. Il telefono, appoggiato sul sedile di pelle nera accanto al mio, lampeggio segnalandomi la presenza di un nuovo messaggio. Rallentai di pochi chilometri orari, giusto quelli che mi concessero prendere l'iPhone senza che l'auto finisse giù per lo strapiombo che si affacciava sul mare, poche decine di metri alla mia sinistra. Harry chiedeva se ci saremmo fermati al Gardenia. Il Gardenia era il tipico posto che frequenta gente come noi: donne, alcol, gioco d'azzardo e una bella spiaggia dove passare le serate estive a ballare. Non che io lo facessi.
"Ok." Risposi soltanto, valutando che effettivamente un bel boccale di birra non ci sarebbe stato male.
Qualche chilometro più tardi rallentai per svoltare a sinistra ed entrare nel parcheggio pieno di sfarzose macchine e decine di moto.
-Ciao ragazzo!-mi salutò Billy Joe quando accostai per farmi alzare la sbarra della piazzola assolata. Sporsi la mano fuori dal finestrino e lui me la strinse con la fermezza di un ventenne, piuttosto di quella di un uomo della sua età.
-Il mio solito posto c'è?- chiesi abbassando gli occhiali da sole.-Non mi va di lasciare la bambina al sole.-
-Se la piccoletta fosse mia, non andrebbe nemmeno a me.-rise battendo, in realtà delicatamente, la grossa mano sul cofano bollente dell'auto.-Si si, è libero: Dave non lascerebbe il posto di voi ragazzi a nessun altro. A proposito, dove si è cacciato Harry?-
-Mi stava attaccato al culo fino ad un paio di minuti fa, quindi credo stia arrivando.-mi concessi di rispondere ingranando nuovamente la marcia. Scesi dalla Corvette e fui felice di vedere la Camaro di Harry entrare nel parcheggio, lo aspettai appoggiato al muro del locale e, quando il mio amico mi raggiunse, entrammo insieme nella birreria.
-Zayn! Harry!- ci salutò Maria, sbracciandosi da dietro il bancone. Accennai un gesto di saluto con il capo e proseguii in direzione del nostro posto: un tavolo circolare attorniato da sgabelli e panche, poteva ospitare fino a venti persone, ma di solito eravamo sempre di più. Non era nella zona più popolare del locale, ma era l'ideale per una banda come la nostra.
-I ragazzi non vengono?- chiese Maria poggiando una mano sul tavolo di legno scuro. Scossi la testa, ma lasciai che fosse Harry a parlare.
-Nah, siamo passati solo per una birra: ma stasera vengono tutti. C'è la prima di stagione.- Maria annuí, sapendo perfettamente a cosa si riferisse Harry: tutti lo sapevano. Ormai da almeno cinque anni eravamo conosciuti in tutta la città e anche in qualche paese vicino: eravamo i re delle strade e le gare di velocità illegali erano pane per i nostri denti.
-Contro chi correte?-chiese ancora la donna, una madre per me ed Harry, aspettando che la cameriera, una bella ragazza con i capelli biondi, legati in una coda storta, portasse le due birre. La ragazza si sporse sul tavolo mostrando involontariamente la prorompente scollatura. Ammiccai facendole un cenno di saluto con la testa. Lei arrossì come da copione e si ricompose immediatamente.
-Desiderate altro?-chiese. La voce subito tremó provocandomi una risata roca che non riuscii a trattenere del tutto.
-I ragazzi di Rico e la banda dei Bulls.- sputai dopo un sorso di bionda. Subito ne presi un altro, godendo della sensazione che l'alcolico fresco mi provocava scendendomi nella gola. Nessuno si degnò di rispondere alla biondina che rimase lì con le mani dietro la schiena e lo stesso panico che immaginavo avesse quando fosse chiamata a sostenere qualche esame.
-Inizierete tardi: il Toro e i suoi vengono dalla Città degli Angeli, non è così vicino.-commentò Maria. Alzai le spalle facendo scivolare il boccale vuoto sulla superficie lisca del tavolo.-No Gigi, non vogliono niente.-aggiunse rivolta alla ragazza che parve risvegliarsi improvvisamente.-Puoi anche andare a casa adesso.-concluse quando quella sembró sul punto di ribattere.
-Ci vediamo sta sera.-dissi alzandomi. Mi frugai nelle tasche dei pantaloni alla ricerca delle chiavi della bambina, rivolsi un saluto alla donna e mi incamminai con passo fiero verso l'uscita del locale. Non aspettai nemmeno che Harry uscisse dalla porta del Gardenia, misi in moto l'auto e imboccai il più veloce possibile la statale nella direzione opposta a quella da cui eravamo arrivati. Appena entrai nella città californiana, giusto la prima dopo la piccola cittadina che da sempre potevo chiamare casa, riconobbi le solite ragazze dai bikini troppo aderenti, i calzoncini e i cani al guinzaglio, usati come scusa per sgambettare in abiti succinti lungo il viale alberato che costeggiava l'immensa distesa di sabbia bianca che incontrava il Pacifico poco più in là. La via principale della città era decorata da numerosi negozietti per turisti; turisti che in ventitré anni non avevo mai visto, escludendo le poche famiglie che si concedevano qualche weekend estivo qui da noi. Mi fermai ad un semaforo, più per il gusto di fischiare a due ragazze che avevano deliziato gli ultimi metri di strada con i loro fondoschiena sodi. Quelle si girarono e mi sorrisero, per niente imbarazzate o infastidite dal mio apprezzamento. Mi concessi di mantenere una velocità media che permise a numerose persone di salutarmi o, come faceva la maggior parte delle ragazze, ridacchiare guardandomi e commentando subito con l'amica o ancora assumendo le pose che permettessero di vendere meglio la merce. Scuotendo la testa imboccai la salita alla mia sinistra, la quale mi avrebbe permesso di raggiungere l'enorme zona leggermente in collina nella quale c'era la UCI, ossia l'Università della California, Irvine , il mio college. Presi il viottolo che portava al cancello del campus e approfittai dell'auto davanti alla mia per entrare senza timbrare la mia tessera.
La casa della mia confraternita era una delle ultime al confine con il bosco che dominava il resto della collina. Un cartello in legno sgangherato la segnalava: Wolfs, i lupi, era segnato con una vernice rossa, opera di Thomas, che per quel segnale di entrata nel nostro territorio si era beccato la sospensione e il divieto di soggiornare nel campus durante le vacanze estive, ormai prossime a finire. Parcheggiai l'auto proprio davanti al vialetto che portava all'ingresso e mi catapultai dentro.
-Zayn.-mi venne subito incontro uno dei ragazzi. Gli feci un cenno di saluto con il capo.
-Stasera Gardenia?-chiese dopo avermi superato. Sbuffai provando a non alterarmi, nonostante avessi ripetuto della gara di quella sera almeno un trilione di volte nelle ultime settimane: era una gara importante ed era la prima della stagione.
-Si, siate puntuali: lì alle undici.-ribadii per l'ennesima volta, poi presi le scale e salii in camera mia. Sbattei la porta e scalciai le vans grigie per togliermele, ringraziando come sempre il cielo di essere uno dei pochi a godere di una singola. Mi slacciai i pantaloni e li sfilai senza l'accortezza di raccoglierli. Feci lo stesso con la T-shirt nera, buttandola sopra ai jeans. Nudo, entrai in bagno e mi fiondai sotto la doccia, nella speranza che l'acqua calda sciogliesse i miei nervi eccessivamente tesi.

-A's pov.-

Uscii dalla doccia e mi avvolsi immediatamente in uno dei numerosi asciugamani che la mia coinquilina aveva lasciato appoggiati sul water. Strinsi i capelli in un altro e mi accertai che il turbante stesse su. Mi concessi una rapida occhiata allo specchio e non potei non notare come il mio viso pallido avesse già preso colore in quei nemmeno sei giorni che ero in California. Gli occhi mi bruciavano per il troppo calcare contenuto nell'acqua e me li sfregai ma subito sentii le sopracciglia spesse impregnarsi nuovamente di goccioline che inevitabilmente mi scivolarono ancora una volta sulle palpebre. Tornai nella piccola stanza che condividevo con quella che era praticamente l'unica amica che avessi in quel college e indossai la biancheria, senza preoccuparmi di fare molto con capelli e faccia, visti i miei piani di trascorrere il resto della calda serata a leggere il mio libro preferito, Orgoglio e Pregiudizio. Non ebbi nemmeno il tempo di infilarmi la T-shirt extralarge che ero solita usare come pigiama che l'uragano biondo piombó in camera.
-Alex!-esclamò con una luce negli occhi che non mi rassicuró affatto.
-Gigi?-chiesi temendo cosa stesse per dirmi.
-Infila quelle gambe in un paio di pantaloncini perché so cosa fare sta sera.-
-Veramente pensavo di innamorarmi ancora una volta di Jane Austen...-commentai sempre più dubbiosa.
-Oh andiamo! Avrai letto quella roba una dozzina di volte se ti conosco.-"E non mi conosci" commentai fra me e me. "Infatti questa è la sedicesima."-Andiamo al Gardenia, e non è una domanda.-


N/A: Ciao a tutti, alcuni di voi (spero) mi conoscono già per la mia fanfiction "Ti amo, stronzo.", altri mi leggono ora per la prima volta. Fatto sta che, come avevo accennato, ho deciso di scrivere questa nuova storia. Il protagonista, come avete potuto capire sono principalmente Zayn, ma anche Harry avrà un ruolo importante... Beh, fatemi sapere che ve ne pare e se riuscite lasciatemi un commento o un voto. Conto di aggiornare quando ci saranno almeno tre o quattro voti e commenti. Baci a tutti. Elisa, xx.

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