Capitolo 8: All'attacco

484 17 0
                                    

Temporeggiare non servirà a niente.
Devo muovermi.
La paura di morire è tanta,soprattutto in queste condizioni.
Le ferite cominciano a farmi male. Cominciano a bruciare,e il male alla caviglia si intensifica.
Ma cosa posso farci?! Non posso sicuramente restare qui con le mani in mano ad aspettare che mi trovi! No signore!
Preferisco morire lottando,cercando di trovare una soluzione,una scappatoia,piuttosto che morire da codardo,senza nemmeno provare a sopravvivere.

Fortunatamente la foresta pullula di cespugli e fosse.
Sarà facile nascondersi.
Il problema sarà nella mia lentezza e l'attenzione che metterà il bastardo per trovarmi.
Sarà molto rischioso,ma come ho già detto non posso rimanere qui.

Pieno di coraggio esco dal cespuglio e comincio a camminare lentamente,facendo attenzione di non provocare alcun rumore.
Tremo.
Guardo dietro di me in continuazione.
Ho paura che qualcosa mi colpisca.

Continuo ad andare avanti...ma...
Sento uno sparo.
Preso dal terrore mi nascondo in un cespuglio.
Ci sto per 10 minuti buoni continuando a sentire passi.
Quello sparo deve averlo fatto per capire se ero nelle vicinanze...infatti ora e li. Lo vedo, è pronto. Con il fucile in mano pronto a sparare a qualsiasi cosa si muova.
Aveva sentito il mio spostamento.
Cerco di trattenere il respiro il più possibile.
Sta camminando. Ora è proprio di fianco a me. Gli vedo il fianco.
Ha sorpassato il cespuglio. Mi da le spalle.
È il momento non posso continuare a nascondermi.

Il fucile è già carico.
Devo sparargli in testa togliendogli quella orribile maschera. Solo così potrò ferirlo e renderlo inoffensivo.
Sono pronto.

3...
2...
1...

Fine ottavo capitolo.

SoftairDove le storie prendono vita. Scoprilo ora