Martedì 30 Aprile

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Summer of 69 di Bryan Adams suona ad alto volume in macchina mentre mi dirigo al lavoro. L'ufficio dista solo 5 minuti di macchina da casa e il rituale ogni mattina è quello che di scegliere una canzone abbastanza allegra e pimpante che faccia partire la giornata nel modo giusto. E questa mattina mi serve particolarmente vivace e ad alto volume perché devo ancora svegliarmi dato che stanotte ho dormito solo 3 ore a causa di un effetto collaterale dell'antistaminico. Tachicardia e palpitazioni. Chi lo avrebbe mai detto che prima o poi quegli effetti collaterali sarebbero davvero toccati a me. Mi terrò la mia bella allergia o farò un salto in farmacia a tentare con un altro farmaco. 

«Buongiorno» dico mentre varco la soglia dell'ufficio. «Ciao Ludo» mi dice Barbara con un sorriso da dietro lo schermo della scrivania. «Buongiorno» esclama anche Lucia mentre sistema la borsa. Deve essere arrivata anche lei da poco. Mentre mi sistemo e accendo il computer arriva scodinzolando Locky. Un Corso di un anno e mezzo di Andrea, il nostro capo. All'appello manca ancora Carlotta, che arriverà a momenti e Alessandro, il nostro commerciale, che viene solo il lunedì in ufficio. In magazzino poi c'è Roberto. Siamo in pochi ancora essendo una filiale di un'azienda Svedese ma se penso che sei anni fa quando ho iniziato a lavorare qui eravamo solo in quattro abbiamo decisamente fatto dei progressi. 

Devo ammettere che questo lavoro e questo ufficio mi piacciano molto. Riusciamo ad essere professionali tutte le volte che serve e riusciamo anche a dedicarmi un momento di condivisione tutti insieme come stamattina. Appena arriva Carlotta ci riuniamo tutti quanti nella nostra piccola sala riunioni, che a mezzogiorno si trasforma in sala da pranzo, per gustarci la torta che ha porta Lucia. E' arrivata un paio di mesi fa qui in ufficio ed è la responsabile marketing. Prima che arrivasse lei mi occupavo io sia della parte acquisti che di quella marketing ma per fortuna ora è qui con noi perché era davvero difficile gestire entrambe le cose. Io e lei ci alterniamo a portare i dolci in ufficio. Siamo amanti di tutto il cibo presente al mondo e da quando c'è Lucia abbiamo iniziato a scoprire anche la cucina vegana.

«E' buonissima» dice Barbara appena assaggia un pezzo. «Mamma mia, sì» dice Carlotta. «Sembra di mangiare l'impasto dei baci di dama» continua Carlotta voltandosi verso di me. «Sì. Stavo pensando la stessa cosa. C'è quel tocco salato che adoro» ammetto. Impasto di mandole e nocciole con uno strato di Nutella nel mezzo. Una bontà unica. «La prossima volta ne farò una più grande» dice Lucia soddisfatta del risultato. «Non so vedi tu. E' già finita» esorta Andrea. Lui in particolare ama il cibo in modo davvero esagerato. La settimana scorsa ho portato due porzioni di focaccia e alle otto e mezza della mattina ne aveva già mangiato un pezzo. Sappiamo come renderlo felice e lui è contento. Con tutte le preoccupazioni e tutte le difficoltà della gestione di un ufficio cerchiamo di rendergli qualche momento piacevole.  «Caffè per tutti» chiede Roberto entrando in sala riunioni. «Sì» esclamiamo tutti quanti. Anche il caffè è una cosa di cui proprio non riusciamo a fare a meno. Roberto è arrivato qui un anno fa e tra alti e bassi è rimasto qui con noi. E' una persona particolarmente chiusa e difficile da capire. Ma cerchiamo di andare tutti d'accordo. Siamo tutti abbastanza uniti anche fuori dal lavoro e sarebbe bello che questo rapporto si creasse anche con lui. Ma tempo al tempo. 


La giornata passa velocemente e intensamente. Tante cose da fare, imprevisti che non mancano mai e la mia stanchezza che oggi si fa sentire più che mai. Al pensiero che stasera dobbiamo uscire con la famiglia di Mattia mi sento male. Non che non sia felice di vederli. Andiamo d'accordo, sono delle belle persone e i due bimbi sono davvero fantastici ma non ho proprio le energie. Ho le batterie scariche se possiamo dirlo così. Non ho più nemmeno una riserva di energia messa da parte. Ho bisogno di fermarmi, di staccare la testa e di farmi una bella dormita ma ultimamente sembra che ogni giorno sia peggio di quello prima. E io odio correre sempre. Odio non avere un attimo libero per fare qualcosa che mi fa stare bene. Mi mancano trenta pagine di un libro che ho iniziato a leggere e ancora non sono riuscita a finirlo. Se penso che una decina di anni fa mi mangiavo due libri a settimana ed ora devo trovare il tempo anche solo per ritagliarmi mezz'ora di tempo per farmi una doccia decente. Il tempo va avanti, noi cambiamo, la vita cambia. E' il corso delle cose, è il crescere e farsi una vita propria che cerchi di soddisfarci e rendere ogni giorno meno faticoso. Ma come dico sempre c'è un oceano intero tra il dirlo, il metterlo in pratica e l'ottenerlo.

Il diario segreto di una ragazzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora