The Bargain

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What doctrine call you this, Che Sera Sera?
What will be, shall be?

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Si inginocchiò su un pavimento duro. Grida di dolore risuonarono nella distesa della Sala Grande. Si chinò su due corpi percossi, un uomo e una donna, già irrigiditi dalla morte.

Si abbassò per afferrare la mano dell'uomo, posizionandola delicatamente intorno a quella della donna. Le sue lacrime caddero sulle loro mani giunte. Lacrime versate non solo per sé stessa, ma anche per il loro figlioletto a casa, Teddy, con il cuore spezzato dalla consapevolezza che avrebbe dimenticato i volti dei suoi genitori con il passare degli anni.

WHAM

Le porte della Sala Grande si aprirono con uno schianto, incorniciando una figura solitaria e scura.

Le teste si voltarono, poi calò il silenzio mentre la stanza piena di persone in lutto attendeva. All'improvviso l'aria divenne pesante e la stanza fredda mentre parlava.

Un lampo di movimento la fece abbassare nuovamente lo sguardo, giusto in tempo per vedere Lupin staccare la mano da quella di sua moglie, raggiungendole la gola.

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Hermione sentì le sue urla vibrare attraverso tutto il suo corpo mentre si artigliava il collo, risucchiando aria.

"Sei lì?"

La sua vista vacillò, e lei si sporse in avanti, sentendosi violentemente nauseata nell'angolo già sporco.

"Ehi, sei lì?" Ripeté la voce.

Tra i conati di vomito riuscì a malapena a registrare la domanda.

"Stai bene?"

Hermione si alzò in piedi, asciugandosi il sudore freddo dalla fronte. Dopo qualche istante, si riprese abbastanza da ricordare cosa era accaduto prima che i Dissennatori la trascinassero nel suo inferno personale... stava parlando con un altro prigioniero.

"Sì, sì, sono qui," balbettò.

Una pausa, quindi: "Finalmente avevo qualcuno con cui parlare per la prima volta dopo anni, e pensavo che i Dissennatori fossero venuti e le avessero succhiato l'anima solo per farmi dispetto."

Il respiro di Hermione si fermò in gola allo sfogo dell'uomo. Dopo aver languito in incubi a occhi aperti per mesi, tutto sembrava così... normale.

Prima che potesse trattenersi, squittì: "scusa?"

Silenzio. Si massaggiò nervosamente la cicatrice sbiadita sul braccio.

"Sei sana di mente?"

"Scusami?" sbuffò, completamente perplessa. "Io..."

"Quale persona sana di mente si scusa con i Dissennatori dopo averli fatti urlare a crepapelle?" La interruppe sardonicamente l'uomo.

Hermione riusciva quasi a immaginare il prigioniero senza volto che la derideva attraverso il muro di pietra tra di loro.

Un fuoco inaspettato si accese nei suoi occhi ancora acquosi. Quindi rispose al contraccolpo. "Onestamente, preferivo quando piangevi."

Silenzio.

All'improvviso, tutto era troppo. Troppo ridicolo.

Hermione si accasciò di nuovo sul pavimento, sentendosi male. Che diavolo stava facendo? Che senso aveva sprecare le sue energie scambiando insulti con qualcuno senza nome e senza volto a una cella di distanza, quando da un momento all'altro i Dissennatori, che vagavano per i corridoi, avrebbero potuto davvero rubarle l'anima con un bacio. Un bacio che sarebbe stato una misericordia se avesse significato che poteva scambiare il suo dolore e la sua perdita con un dolce vuoto. Se fosse riuscita a dimenticare... i suoi cari. Dimenticare la brutalità con cui erano morti. Dimenticare quanto amaramente li aveva delusi.

These Selfish Vows - by HeavenlyDew (TRADUZIONE DRAMIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora