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- Buongiorno a tutti, vorrei iniziare questa lezione con una riflessione. Viviamo in un mondo dove l'economia, l'informatica e la tecnica sono ritenute fondamentali; più importanti delle discipline umanistiche, a tal punto che la loro scelta comporta quasi l'umiliazione. Dunque perché noi siamo qui? Perché avete scelto di intraprendere un percorso così tortuoso e così poco remunerativo? -

Era solito iniziare sempre le sue lezioni con una frase d'effetto, una frase che mettesse in moto il cervello degli studenti che aveva davanti.
Gli piaceva creare un legame emotivo con loro, quasi fosse una necessità.
Probabilmente era per quel motivo che nessuno si era mai lamentato di lui, anzi, conoscendo il suo passato la gente lo stimava ancora di più.

Se ci è riuscito un avanzo di galera, nella vita potevano davvero farcela tutti. Era proprio in galera che aveva conosciuto l'amore per gli studi letterari e non l'avevano mai più abbandonato.
Aver fatto saltare in aria la casetta di Chris non era stato per niente uno dei suoi momenti migliori, l'aveva fatto solo per attenzioni.
Solo per dimostrare che lui era un vero duro.

Che idiota.

Il professore Nelson era un uomo sulla trentina, con un fisico atletico e due occhi azzurro ghiaccio capaci di scrutarti l'anima.
Per questo motivo le sue lezioni erano molto amate dal parterre femminile, i maschietti che lo seguivano invece, erano particolarmente affascinati dal modo in cui il professore riusciva a rendere la letteratura sempre attuale.

Aveva una dote naturale da istrione.

C'erano momenti in cui però smetteva di rifugiarsi in Euripide e Dostoevskij e ritornava ad essere semplicemente Duncan.

Duncan, quello dalla cresta verde e la musica punk sparata fino al mattino.
Il bulletto stronzo del Reality.

- A cosa serve la letteratura in un mondo troppo veloce perfino per la matematica? Perché ci ostiniamo ancora oggi a leggere i sonetti di Shakespeare? Perché sentiamo la viscerale necessità di comprendere a pieno le parole di Kavafis? -

Nessuno aveva ancora alzato la mano, probabilmente questa lezione era troppo difficile per dei ragazzini appena immatricolati o probabilmente avevano il classico terrore della figuraccia.
Sorrise guardandoli intimiditi, sapeva bene che le sue lezioni potevano risultare al quanto eccessive.

- Perché la letteratura è l'unico modo che abbiamo per poter vivere centinaia di vite diverse, è un'arma potente e noi dobbiamo imparare a giostrarla. La letteratura ci permette una via di fuga; la risposta alle nostre domande o ancora, la stimolazione del nostro pensiero. Sappiamo già cosa succede a chi commette tracotanza, i dilemmi della vita... gnothi sautón, memento mori, to be or not to be. Il nostro compito è imparare dagli errori altrui. Fare di meglio, fare di più. E dobbiamo scrivere, scrivere e ancora scrivere. Anche una cazzata come la lista della spesa, nessuno la scrive più al giorno d'oggi. Anzi nessuno scrive più in generale e chi lo fa o è soltanto tecnica oppure scrive un mucchio di stronzate -

Li aveva colpiti, sarebbero stata l'ennesima classe gremita per poter ascoltare le sue lezioni.
Nessuno al mondo avrebbe mai potuto comprendere quanta felicità riusciva a dargli il suo essere un ponte tra le nuove generazioni e la letteratura.

- Se non scriviamo chi mai può imparare dai nostri errori? L'uomo poi impara mai dai suoi errori? Sin dagli albori se osservate ci sono sempre gli stessi topoi ricorrenti, personalmente io adoro il binomio amore/dolore; tutte le sfumature con cui si può descrivere la persona amata; l'inesorabile trascorrere del tempo e chiaramente l'esistenza stessa -

Sorrise e procedette a scrutare uno per uno I suoi nuovi ragazzi, solo dallo sguardo sapeva già chi avrebbe abbandonato e chi invece era destinato a grandi cose.
Ma a lui non fregava niente, metteva lo stesso impegno sia con il prossimo vincitore del Pulitzer sia con chi era lì a seguire per puro diletto personale.

- La poesia vi piace? Non si dedicano neppure più le poesie, roba da vecchi... ma voi avete mai provato l'amore di Dante per Beatrice? La bruciante passione di Didone sapete cos'è? Avete mai guardato negli occhi la persona che amate e le avete sussurrato:"così ti amo perché non so amare altrimenti che così, in questo modo in cui non sono e non sei". Conoscete il dolore della perdita? Il dolore di Montale quando scrive:"Ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino"? Avete vissuto abbastanza da sperimentare sulla vostra pelle le poesie di Prevert? Siete in grado di amare come ha amato Florentino Ariza per oltre mezzo secolo? Se la risposta a tutte queste domande è no, prendete nuovamente i libri e iniziate a vivere intensamente! -

E tu Duncan, sei in grado di fare tutte le cose che predichi ai tuoi ragazzi?
Sei solo e non riesci a godere della compagnia di una donna oltre che una sera, sei sfortunato perché oltre Geoff i tuoi amici stanno triste e peggio di te.
Ti immergi in sonetti e libri ma non sei in grado di applicare quello che leggi.
Se è così tanto facile vivere la vita intensamente grazie ai libri, perché non lo fai?
Perché ti ostini a non chiamarla, a non chiederle scusa.
Il peggio che può succedere cos'è? Una porta sbattuta in faccia? Duncan tu sai come rialzarti, lo hai letto centinaia di volte.
Se ti fa così male il pensiero di averla persa perché non rimedi? Sono passati dieci anni eppure conservi ancora gelosamente le vostre foto insieme e da quando hai saputo che quello zotico di Scott l'ha portata all'altare sei entrato in un loop autodistruttivo da cui non sai più come uscirtene.
Eppure conosci bene come funziona il mondo della scrittura, non tutti hanno l'etica di controllare bene le proprie fonti ed ora probabilmente sai una notizia sbagliata.
Ma tu professor Nelson ti crogioli nel tuo dolore e nei tuoi amati libri, perché, dopotutto se ti hanno salvato una volta lo faranno ancora.

Courtney ti manca come non mai quando ricevi l'ennesimo invito di nozze, tutti si sposano e tu rimani in disparte a guardare perché hai perso la tua occasione.
Ed è tutta colpa tua.
Se solo fossi stato umano e non una bestia, se solo l'avessi lasciata come Dio comanda, probabilmente adesso non ti odierebbe a morte.
Perché tu lo sai bene che ti odia.
Alla fine comunque, a poco a poco, ti sei trasformato nell'uomo che lei descriveva quando eravate più giovani.
Quando le davi della pazza e dell'insostenibile per quella lista abnorme ti è mai passato per l'anticamera del cervello che quelli potevano essere i modi sbagliati di una sedicenne che ha il terrore di perdere il suo primo grande amore?
Perché non hai mai perso tempo ad ascoltarla, a rassicurarla?
Se l'avessi fatto ora saresti tu suo marito e non quel buono a nulla di Scott.
Ti manca così tanto Duncan che hai iniziato a parlare come lei, una cosa davvero patetica visto che non la vedi da dieci anni.
Oltre questo sei anche senza palle, sai bene dove trovare la tua principessa ma mai una volta in dieci anni hai guidato nella sua direzione.
Alejandro non può consigliarti, non lui che spera ancora di incontrare Heather per strada.
Né tantomeno può Harold, il secchione che tanto ti divertiva bullizzare ora è uno dei tuoi più cari amici, piange Leshawna ininterrottamente ma non si decide mai a fare un passo verso di lei.
Un vero passo, uno dei tanti gesti eroici che tanto ti piace leggere.
Che senso ha Duncan?
Istruisci gli altri e poi non sei capace di istruire te stesso, hai tatuato il vindica te tibi di Seneca soltanto per scherzo?

- Fratello ho finalmente chiesto a Bridgette di sposarmi, tu mi faresti l'onore di essere il mio testimone? -

Hai accettato senza esitazione perché il biondo è uno dei tuoi più cari amici, nonché l'unico che ha avuto le palle di sputarti in faccia per quello che avevi fatto a Courtney.
E sarà proprio lui a concederti la seconda occasione che tu non hai avuto il coraggio di prenderti da solo, la prima volta era andata buona, adesso avresti confidato nella sorte?
Sai che Geoff è un vero amico dal fatto che in tanti anni non hai mai tradito la fiducia di Courtney rivelandoti notizie su di lei, hai chiesto centinaia di volte e lui si è sempre negato.
O tiri fuori le palle oppure lasciala in pace, te lo ripeteva costantemente e alla fine hai scelto l'opzione più semplice, quella che ora maledici costantemente.

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