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- Andate via dalla mia auto! -

Tra le tante auto che potevano scegliere avevano scelto proprio quella di Eva.
Il perché poi Geoff e Bridgette avessero invitato un asociale come Eva nessuno se lo spiegava, non aveva avuto rapporti con nessuno dieci anni fa né tantomeno quella sera si era sforzata di fare conversazione.
Cosa diavolo era venuta a fare?

- Dovremmo rifarlo più spesso -

È l'unica cosa che quello stupido di Duncan osa dirle. Si avvicina alle sue labbra per stamparle l'ultimo fugace bacio e le sistema la spallina del vestito. Tira su i pantaloni e con non chalance si accende l'ennesima sigaretta.
La migliore sigaretta della giornata.
Scherzosamente la offre a Courtney, ben sicuro che mai e poi mai la accetterà.
Ma la sua principessa non è più una santarellina, così procede ad aspirare direttamente dalle dita dell'uomo.
Le labbra sfregarono leggermente contro i polpastrelli dell'uomo in un istante che parve eterno.
Dannatamente sexy.
Lo sapeva bene che se si fosse abbeverato da quella fonte non avrebbe più voluto bere altrove ed ora c'era un grave problema.

- Quello che dovremmo Duncan è non parlare mai più di questa cosa, anzi, fare finta che non sia mai successo. Fortuna che ci ha beccati Eva altrimenti saremmo stati già sulla bocca di tutti -

Courtney se n'era già pentita, come era ampiamente probabile che accadesse. Era soltanto lui lo sciocco che aveva finalmente messo a tacere i suoi pensieri e i suoi più feroci istinti.
Come poteva dire una cosa del genere?
Come riusciva a tornare immediatamente fredda e razionale? Fosse stato per lui adesso già starebbero sdraiati sul letto a farlo ancora, per tutta la notte fino all'alba.
Che male c'era se tutti credevano che la loro fiamma si fosse riaccesa, non era stato così?

- Ma è successo visto che non trovi le mutande -

Le aveva ancora nella tasca del suo pantalone, ma non aveva fiatato. Sapeva che Courtney avrebbe rinnegato quel momento di passione e così voleva un ricordo, per poter sognarlo ancora.
Egoista fino al midollo.
Quel grazioso perizoma di merletto bianco era un pegno adeguato per l'affronto che il suo orgoglio adesso stava subendo.
Solitamente era lui quello che si pentiva immediatamente dopo essere andato a letto con qualcuna, sempre lui quello che inventava scuse e poi spariva.
Stare dall'altro lato della barricata faceva dannatamente schifo.

- Cazzo stanno per arrivare i camerieri con la torta, dobbiamo assolutamente tornare di là -

Courtney aveva abbandonato la ricerca perché tanto non sarebbe mai riuscita nel suo intento, piuttosto aveva cercato di sistemarsi alla meglio.

- E torniamo allora, come se niente fosse anzi come se non ci conoscessimo neppure -

Stupido stupidissimo uomo.
Il tuo orgoglio ferito non dovrebbe avere la meglio né sui tuoi sentimenti né sulla tua razionalità.
Cos'è credevi forse che bastava una sera, un po' di sesso e tutto sarebbe magicamente migliorato?
Dieci lunghissimi anni non si cancellano in un niente e le ferite di Courtney sono troppo profonde e radicate per potersi curare immediatamente.
La guardi andare via arrabbiata, consapevole di aver detto una cattiveria gratuita che non avresti dovuto permetterti neppure di pensare.
Ma sei egoista, tu non ti sistemi Duncan.
Vuoi che il mondo capisca che sei stato marchiato.
Ti senti suo ancor prima che lei se ne accorga.
Hai i capelli scomposti e la camicia aperta, il passaggio di una donna si nota eccome.
Torni anche tu alla festa e ti avvicini a Burromuerto che, come te, ha lo sguardo colpevole.
Come detto, nessuno colpisce le donne più di lui.
Guardi Heather confabulare con Courtney, probabilmente stasera verranno fabbricate bamboline vodoo di te ed il latino.

Tutti incitano al discorso e sfortunatamente sei tu il testimone, tocca a te Duncan.
Sorridi ammiccando a Courtney mentre ti accendi l'ennesima sigaretta.
Pensi alle sue labbra quando inviti tutti i presenti a fare l'ennesimo brindisi per gli sposi.

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