Qualcosa di piccolo e veloce stava zampettando fuori lungo il corridoio, proprio dove c'era la stanza di qualcuno; probabilmente il suo padrone. Oltre quella porta c'era un ragazzo che stava dormendo, con il petto sudato di fuori. La luce del sole estivo illuminava quel sudore mostrando i suoi addominali scolpiti, come se fosse una pietra lavorata a sbalzo da uno scultore con lo scalpello. Le tende di quella finestra si riempivano di aria calda, come i polmoni del ragazzo, e poi si svuotava rientrando nel rettangolo. Le zampe si fermarono proprio di fronte alla porta della camera del giovane sconosciuto dormiente. Finché non spalancò gli occhi finendo seduto sul letto, con il cuore che batteva forte e il corpo tremante.
Una luce bianca si era mostrata davanti al viso del ragazzo, era in una strada a senso unico. Aveva sbagliato la direzione, non avrebbe mai dovuto girare per quel lato. Doveva proseguire dritto. Ma ormai era tardi e l'automobile stava correndo veloce verso di lui. Si voltò verso il guidatore, il quale velocemente mise la retromarcia ed iniziò ad indietreggiare.
Il vuoto e l'oscurità lo avvolse.
Si era svegliato con le lacrime, nel momento che il ricordo ritornò vivido. Sentendo ancora il suono dello schianto dell'automobile, le sue urla che chiedevano al conducente di essere più svelto, le scuse del guidatore di fronte al suo errore. Scoppiò a piangere, coprendosi il viso con le mani ed avvicinando le gambe al proprio corpo tremante. Era scosso, perché la sua mente gli aveva riportato di nuovo quelle immagini. Come se non fosse stato abbastanza sognarlo. Il suo corpo fu scombussolato da violenti singhiozzi, accompagnato dall'abbaiare del cane di sua proprietà.
Alzò la testa dalle sue mani, osservando quella porta con lo sguardo sfocato. Il cane continuava ad abbaiare speranzoso che il suo padrone lo aprisse, ma non aveva la forza. Era ancora scosso da quel ricordo, da ciò che era successo solo sei mesi prima.
«Hyunjin, porto Kkami fuori.» Una voce maschile si fece largo in quella stanza vuota, nemmeno i singhiozzi del giovane erano rumorosi. Stava piangendo nel silenzio più assoluto.
Il ragazzo, il cui nome doveva essere Hyunjin, non rispose a quella frase, semplicemente si limitò a distendersi di nuovo sul letto asciugandosi le lacrime. La sera precedente era riuscito a dormire grazie ai sonniferi che lo psicologo gli aveva prescritto mesi addietro, usava ancora la ricetta nonostante non andasse da un paio di mesi alle sue visite. Ignorando le chiamate che aveva ricevuto ed anche i messaggi, non sapendo cosa fare e parlare con lui. Tutti avevano avuto la premura di ricordargli che aveva bisogno di esplorare il suo trauma, le sue emozioni sull'accaduto, ma Hyunjin ogni volta che si ritrovava di fronte allo psicologo restava in silenzio non sapendo bene cosa dire, come formulare le parole, le emozioni che si mostravano erano confusionarie.
Era un comportamento particolarmente strano quello di Hyunjin, prima dell'incidente era sempre stato un ragazzo allegro che parlava volentieri con le persone. Soprattutto il suo gruppo di amici, ma in seguito alla catastrofe parlare gli era sembrato così difficile. La gola gli diventava automaticamente secca, si chiudeva in un nodo e le parole gli sfuggivano dalla mente investendo il ragazzo un vuoto assordante.
Dal giorno della disgrazia Hyunjin non era più lo stesso e i ragazzi in quella casa, suoi amici di lunga data, lo sapevano bene.
«Jinnie-ya?» Qualcuno bussò alla porta della sua cameretta, il nominato si ritrovò a chiudere gli occhi inspirando l'etere che lo avvolgeva senza degnare di risposta alla persona che l'aveva chiamato, «La colazione è all'ingresso della porta e stiamo portando Jinho al campetto.» Il silenzio cadde, il ragazzo dai capelli bianchi chiuse gli occhi toccando la porta di legno preoccupato per il suo amico, «Oggi inizi il turno alle tre, mi raccomando.» Aspettò lì speranzoso di una risposta, ma vedendo che nulla arrivò; ritornò sui propri passi.
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Summertime Sadness || Seungjin
FanfictionCome ogni estate Hwang Hyunjin lavora come animatore in un villaggio turistico. Un'estate come tante, ma diversa dalle altre. La sua personalità sembra cambiata e con essa, l'arrivo di un nuovo animatore che ha tutta l'aria di scombussolare la vita...