<<Basta Derek! Ti chiami così no? Vuoi lasciarmi in pace?>>.Ero già fuori dalla classe, e mi stavo dirigendo verso il bagno.
<<Daccordo, non dire che non ti avevo avvertito. Testona.>>e la voce sparì.
Aspettai la fine dell'ora seduta sul prato della scuola, sdraiata sull'erba, sotto il timido sole mattutino che mi scaldava dolcemente.
Osservai le nuvole, che si stagliavano sul cielo, cercando di dare loro delle facce, molto spesso una tartaruga, si trasformava nel viso di Derek.
<<Come devo fare ma che mi è preso, adesso Rose mi uccide, chissà se Derek mi sta ascoltando, già lo sento, che mi dice: Io te lo avevo detto.>>
Decisi di rimediare almeno un po' al guaio che avevo combinato. Mi diressi verso la classe. La sua ora di lezione era finita, vidi il professore Redfield chinato sulla scrivania, lo chiamai ad alta voce, il quale vedendomi piegò il labbro inferiore, e mi snobbò, senza nemmeno farmi aprire bocca.
<< A breve, vado a parlare col preside del suo comportamento di oggi, signorina.>> cercai di prenderlo con le buone.
<<Sono venuta qui, per chiederle scusa per il mio comportamento. Non so cosa mi è preso, sa non è un bel periodo per me. Volevo solo chiederle scusa, poi può fare ciò che ritiene più giusto. Arrivederci.>> Fece come per pensarci su.
<<Signorina, non parlerò col preside, ma voglio parlare con i suoi genitori.>>
<<Certo. Arrivederci professore.>> dissi, e cominciai a correre verso la classe.
<<Hai fatto la cosa giusta Sophie, sono fiero di te, testona.>> disse Derek dentro i miei pensieri.
<<Taci! Fifone.>> gli risposi.
Entrai in aula, per terminare le ultime ore rimaste, nessuno dei miei compagni fece parola di ciò che era successo, fui interrogata in due materie, e andò più che bene. Finita anche l'ultima ora di letteratura inglese, andai da Christie.
<<Christie?>> La chiamai esitando.
<<Si, Sophie? Dimmi>> rispose con tono irritato, non alzò nemmeno lo sguardo dal quaderno su cui stava scrivendo, con la sua elegante calligrafia gli appunti.
<<Volevo offrirti una bella cioccolata calda, ti andrebbe?>> cercai di farmi perdonare, e soprattutto di andare in caffetteria.
<<Daccordo>> rispose battendo le mani per la felicità, mi stupì di quanto fu semplice ottenere il suo perdono, tre anni fa per averle detto che il vestito le stava male, non mi aveva parlato per ben due settimane.
E oggi, l'avevo trattata veramente male << Amiche come prima Sophie?>>.
<<Certo Christie, scusami per oggi.>> Doveva essere la giornata delle scuse. Mi prese a braccetto canticchiando, e ci incamminammo verso il bar della scuola. Mi sentivo su di giri, avrei rivisto il ragazzo della caffetteria.
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Il mondo di Sophie
FantasiSophie è un adolescente che è stata abbandonata da bambina sul piano umano da genitori provenienti da altri mondi occulti. Viene adottata da Rose e Phill, quest' ultimo riluttante dall' inizio, manifesta un atteggiamento ostile nei confronti di Soph...