Ventiquattro

747 39 4
                                    

Nel mio cervello, la settimana successiva alla mia entrata ufficiale nel mondo del serale sarebbe stata una festa e una continua conferma di quanto io ce l'avessi fatta e potessi schivare, ancora per un po', l'orribile momento in cui sarei tornata a casa con la mia roba dentro dei sacchi neri e la testa bassa per confermare che non ce l'avevo fatta ad arrivare in finale e non ero riuscita neanche a rendermi simpatica a nessuno perché il mio carattere di merda era esattamente la cosa che mi avrebbe portato in un fosso presto o tardi.

Non mi aspettavo invece di essere chiamata da Rudy nei vecchi banchi del pomeridiano per vedere una clip di un minuto e dieci con frasi ripetute e messe in un grigio slow motion dalla produzione per sottolineare l'importanza di quanto detto.
E ancora meno mi aspettavo di vedere Mida dire in modo neanche troppo implicito che Rudy Zerbi non poteva permettersi di perdere Holden, nonostante fosse uno di quelli a cui si poteva puntare il dito per le pulizie.
Uno, non voleva dire però che era il solo.

"Non risuccede perché Rudy ad Holden gli deve fare un culo così."
E poi di nuovo.
"Non risuccede perché Rudy ad Holden gli deve fare un culo così."
E poi ancora ma con i sottotitoli e le parole rallentate e lo sfondo grigio da melodramma.
Ero sicura che alla prima Joseph avesse capito ma chiunque avesse montato quella clip probabilmente stava facendo pratica sull'editing e sui vari colori da utilizzare per enfatizzare di più il dramma.

Rudy se la prese sul personale con Mida.
Non era possibile, per lui, che qualcuno avesse dubbi riguardo la sua integrità da professore ed era impensabile che un ragazzino, in questo caso Mida, si permettesse di avanzare nelle menti degli altri un sospetto di tale portata.

Abbassai lo sguardo verso Holden incontrando solo la sua nuca coperta dai capelli castani. Avrei voluto vedere la sua faccia e capire se fosse dispiaciuto o se riusciva a fregarsene nonostante l'attacco di Mida ma conoscendolo avevo paura che si sentisse più la prima.
Non stava neanche particolarmente bene in quel periodo e quella frase sentita tre volte e con differenti velocità non l'aiutò sicuramente.

"Il casino che c'è in quella casa non è imputabile a me."
Annuì, "è vero raga" parlai prima che qualcuno mi diede la possibilità di parola ma fui bloccata poco dopo da Rudy che continuò a parlare sopra la mia voce. Probabilmente non mi aveva neanche ascoltato.

Era praticamente colpa di tutti, a parte qualcuno che si sbatteva per quattro.
Non era giusto che uscisse sempre la narrazione che lui fosse lercio e tutti gli altri i colleghi diretti di mastrolindo.
"Guarda che ti stavo anche a fare un complimento."
Mi voltai verso Mida e nello stesso istante, lo fece anche Joseph.
"Pensa te se mi insultavi allora."
Holden aveva gli occhi più sbarrati del solito e la carnagione più rossa, si stava arrabbiando ma stava anche perdendo la compostezza.
"Perché si parla del nome mio in quel video o non di tutti gli altri? Pare che se non ci fossi io, non ci sarebbe il casino."
Deglutì e Mida si sporse di più verso il banco, "perché rispetto agli altri tu non fai un cazzo."
Passai velocemente lo sguardo fra il ricciolo e il mio amico che aveva iniziato a gesticolare in modo più marcato, "ma te parli? Te parli? Te che cazzo fai?"
Era uscita una venetta sul suo collo.
"Tu pulisci più di me?"
Mida si stese verso lo schienale della sedia dopo la domanda mettendosi più comodo dischiudendo le gambe.
"Ma te che fai dai."
Il ricciolo fece spallucce, "ma vai a fanculo vai."
"Ma vacce te a fanculo."
Mi coprì la mano con la bocca. Dio mio, Joseph in romano era ancora più d'impatto.
Alzai l'altra mano libera per avere il permesso di parola mentre continuavo a stare piegata verso il banco con gli occhi sbarrati e il ragazzo di fianco a me si agitava scuotendo la testa in disaccordo.

Prima che fu data la parola a me, Nicholas e Sofia si alternarono difendendo Holden e chiarendo che oltre lui, il problema era proprio impregnato in ognuno di noi, faceva ormai parte dei muri di cartapesta della casa la sporcizia. Non era solo lui.

Paris Latino - Mida Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora