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Quindici minuti...

Questo è il tempo che c'è voluto quando, con l'orologio che segnava la fine di quella giornata,  Natsuo si era alzato dal divano ed aveva guardato il ragazzino addormentato al suo fianco..

Quindici minuti in cui la sua gola si era chiusa talmente tanto da costringerlo a portarsi una mano sopra per cercare anche solo di respirare...

Quindici minuti in cui Inko rimase immobile di fronte a lui  , entrambe le mani sulla bocca a cercar di bloccare i singhiozzi che premevano per uscire, per poi aprire quelle braccia per l'ultima volta accogliendolo in mezzo ad esse...

E fu forte Natsuo...fu duro...

Come il piccolo uomo che oramai era si era lasciato abbracciare dalla donna senza crollare ulteriormente e farla stare più male del dovuto...

Ma non era semplice

Perché quando un'altro minuto passò,  scandendo il tempo come  rintocchi di morte, le mani dell'albino si strinsero al pigiama della donna come a non volerla più lasciare andare..

Inko:" do-dobbiamo svegliarlo e...noi dobbiamo svegliarlo e..."

La testa di Natsuo si scosse,  in un lento no, e per la prima volta lasciò che le sue labbra sfiorassero le guance di Inko che ormai piangeva pienamente

N:" i-io...i-io non ci riuscirei e..e non voglio che vengano a prendermi e...e che mi costringano a salire su quella macchina davanti a lui... io...i-io gli scriverò e gli chiederò scusa e..."

Inko:" shhh..."

Le braccia della verdina si strinsero su quelle spalle ossute, già chinate  in avanti nonostante la giovane età per abbracciarla, ed una delle sue mani andò in mezzo ai capelli bianchi come aveva fatto il primo giorno

Inko:" non ti dimenticare di noi ok? Io...io farò di tutto per spiegarglielo e...e quando tornerai per le vacanze di natale vedrai che...c-che sarà qui ad accoglierti con milioni di regali... Ti chiameremo spesso, appena ci darai il nuovo numero,  e..."

Anche Natsuo strinse le braccia su di lei,  sentendo il nodo in gola stringere sempre di più,  per poi prendere un profondo respiro ed annuire

Prima di staccarsi dalla donna,  che seguì i suoi movimenti con le mani che tremavano,  e fare un passo indietro cercando il coraggio per poter guardare Izuku un'ultima volta

Ma non ce la fece...

Il cuore di Natsuo sembrò creparsi quando i suoi piedi si mossero all'indietro,  verso il portone di casa, e l'albino continuò a muoversi così tenendo gli occhi incollati a quelli di Inko finché il portone non fu percepibile dietro la sua schiena...

Per poi allungare una mano all'indietro,  mentre la donna si portava di nuovo le sue sulle labbra,  ed aprire quella maledetta porta prima di avere la tentazione di non farlo mai più....

Iniziando a correre immediatamente,  quando quella porta si richiuse dietro la sua schiena,  e sentire il Quirk impazzire dentro di ...

Ghiacciando il suo cuore e le sue lacrime...prima ancora che prendessero forma....

□■□

Scatoloni...

Buste...

Valigie...

La stanza di Natsuo era stata interamente impacchettata,  giorni prima, ed il ragazzino vi si rifugiò all'interno non appena rientrato in quel luogo che non riusciva più a chiamare casa...

Il respiro era ormai rarefatto nei polmoni e gli occhi sgranati, insieme al modo nervoso con cui si teneva la maglia stretta sul petto,  preannunciavano  un attacco di panico imminente...

La testa sembrava pulsare ...

Un senso di nausea gli stringeva la gola e quando afferrò l'unico oggetto che non era stato impacchettato,  e che era stato nascosto sotto il futon, le sue gambe cedettero improvvisamente facendolo accasciare al suolo e facendolo stringere su stesso mentre il primo singhiozzo,  che si concedeva, gli spaccava il torace in due...

Ancora...ed ancora...

Altri singhiozzi che si aggiunsero al primo mentre il quirk andava sempre di più fuori controllo e trasformava il suo dolore in cristalli di ghiaccio prima ancora che quelle lacrime, bollenti,  toccassero terra...

Un dolore accecante e totalitario, che non avrebbe mai potuto spiegare a parole, che lo rese talmente tanto avvolto nelle sue spire da non accorgersi che la porta della sua stanza era stata aperta e nemmeno dei piedi che si mossero, verso di lui, con la delicatezza di ali di farfalla...

Un dolore terribile,  amaro come il fiele a chiudergli la gola, e che trovò sfogo quando due braccia lo avvolsero rendendo quel dolore sempre più reale ed ingestibile...

Due braccia inaspettate, che fecero urlare ancora di più l'albino,  e che lo resero consapevole che aveva perso molto di più di quello che aveva immaginato...

Due braccia che si strinsero a lui,  nonostante lo spesso strato di brina che lo ricopriva,  e che lo scaldarono delicatamente finché i cristalli di ghiaccio tornarono lacrime e che il respiro tornò nei suoi polmoni...

Rendendolo nuovamente umano, e facendolo piangere ancora di più, mentre nel dolore ritrovava suo fratello...

...proprio  il giorno precedente a quello in cui, inevitabilmente,  lo avrebbe perso di nuovo....


Ci siamo ragazzi...

Il primo skip time inizierà dal prossimo capitolo!

Come sempre ringrazio malu-27 che nonostante la fretta  ( 1 giorno da quando mi è venuta l'idea di questo capitolo) è riuscita a raccogliere l'essenza di ciò che volevo trasmettere e riportarla in questo magnifico disegno...

Grazie 🤍

A tutti voi , invece, dico che ci vediamo nel prossimo!!!!

A presto

Nemesis 🤍

L'amore si muove  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora