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"Sho..
Devi tornare a casa subito!
Il commissario è qui e c'è la possibilità che lo rilascino...
Ti prego..."

Quando Katsuki uscì di casa non si accorse di nulla..

Non si accorse del libro abbandonato in fretta e furia vicino ad un albero dinnanzi al suo cortile...

Non si accorse della carta di caramella che era stata lasciata cadere, per la fretta, né tantomeno si accorse di Inko che stava seduta sul dondolo di fronte casa sua a leggere una rivista ed a bere un bicchiere di tea freddo...

Non si accorse di nulla perché tutta la sua attenzione,  ed il suo cervello,  erano unicamente concentrati sul trovare Izuku


Alla fine aveva parlato con lui, dopo aver subito quell'aggressione, ed avevano trovato la loro dimensione chiarendosi su alcuni punti e tranquillizzandosi a vicenda su altri

Izuku gli aveva spiegato che per lui non era importante entrare nella sezione heroes,  una volta entrato alla UA,  e che gli sarebbe bastato entrare nella sezione di supporto e dare il suo contributo per la salvezza della città e dei suoi abitanti.

E Katsuki gli aveva spiegato che non era rivolta a lui la sua rabbia, quel modo ossessivo di punirlo ogni volta che apriva bocca, ma che era dettata dalla paura di poterlo perdere se avesse insistito a diventare un eroe nonostante l'assenza di quirk.

Ed avevano parlato a lungo,  la schiena del biondo ancora scorticata  a causa del ghiaccio che lo aveva colpito e la sua mente ancora infuriata per essersi fatto prendere di sorpresa, tornando ad essere amici ed a passare del tempo insieme programmando il futuro

Ed era proprio per questo che il biondo lo stava cercando, un foglio informativo in mano ed un sito internet ancora aperto nell'altra, non accorgendosi dei passi che risuonavano dietro di lui né tantomeno di un paio di occhi che lo osservavano da lontano...

Se non quando fu troppo tardi...

■□■

"Potresti dirmi che ore sono per favore?"

Il corpo che si ferma per un secondo...

Un brivido che gli attraversa la schiena e la sensazione,  costante, di aver già sentito quella voce da qualche parte...

Katsuki è quasi certo di averla sentita nella biblioteca della vecchia Kimoko...

È quasi certo di averla sentita al bar, quando era andato a bere qualcosa con i suoi amici, come era assolutamente certo di averla sentita quando aveva la faccia schiacciata al muro ed il corpo sospeso di diversi metri e bloccato, completamente,  da una colonna di ghiaccio.

Per questo la prima cosa che fece fu stringere I pugni,  caricando la pelle di milioni di minuscole particelle di sudore, prima di girarsi ed irrigidire le spalle alzando lo sguardo

K:" perché non la guardi dell'orologio che hai sul polso?"

Un passo avanti...

Lo strusciare lento di un lungo cappotto nero ed un sorriso canzonatorio a far da contorno ad una sigaretta accesa...

Un ragazzo un pò più alto di lui si avvicina al biondo, le spalle rilassate e le labbra che si arricciano  nel prendere una profonda boccata di fumo, e Katsuki stringe ancora di più le mani preparandosi all'attacco

T:" suvvia cucciolo non essere scortese... Questo orologio si è fermato anni fa vedi?"

Il polso ustionato del maggiore si sollevò,  il sole a riflettersi sul vetro dell'orologio e ad accecare il biondo per qualche secondo, per poi abbassarlo e portarsi la mano sul torace all'altezza del cuore

T:" ma ahimè..sono un tipo sentimentale e proprio non riesco a separarmene... Ora mi dici che ore sono?"

Una specie di ringhio uscì dalle labbra del minore,  le mani cariche di sudore e qualche scintilla  pronta per azionare le detonazioni, per poi muovere la testa ed indicare una chiesa dietro di loro

K:" c'è un fottuto campanile dietro di te. Alza gli occhi e guardalo da solo che cazzo di ore sono...comparsa..."

Il sorriso sul volto di Dabi si aprì ancora di più, la sigaretta ormai a terra e lo stivale nero a schiacciarla,  per poi sollevare entrambe le mani e mostrarle al biondo

T:" temo che sia impossibile per me guardare quel luogo perché sai...."

Un velocissimo spostamento d'aria...a malapena un battito di ciglia,  ed il corpo di Katsuki penzola attaccato ad un muro con una mano ben piantata sulla gola ed un'altra quasi a contatto con la sua faccia

T:" sai...rischierei di prendere fuoco...cucciolo..
"

"

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